Trento Film Festival 2019: il Marocco Paese ospite della 67° edizione
Il Trento Film Festival 2019, che avrà luogo dal 27 aprile al 5 maggio, ha come Paese ospite il Marocco.
La 67° edizione del Trento Film Festival avrà luogo nel capoluogo trentino dal 27 aprile al 5 maggio 2019 e come Paese ospite nella sezione “Destinazione…” per quest’anno è stato designato il Marocco
È stato svelato il Paese ospite della sezione “Destinazione” del Trento Film Festival 2019, che sarà il Marocco, insieme al manifesto di questa 67° edizione, realizzato dall’artista spagnolo Javier Jaén. L’evento avrà luogo dal 27 aprile al 5 maggio 2019 e avrà tra i vari temi trattati anche l’effetto dei cambiamenti climatici sulle foreste e la contaminazione tra culture diverse.
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A proposito del manifesto, la direttrice del Trento Film Festival 2019, Luana Bisesti, ha dichiarato:
Il manifesto di quest’anno vuole esprimere l’immagine della montagna come uno dei luoghi privilegiati della Terra per la contaminazione a trecentosessanta gradi tra culture diverse, uno spazio d’incontro senza confini caratterizzato da un linguaggio comune, appunto quello della montagna, che avvicina e rende possibile, quasi istintivamente, la conoscenza e il rispetto tra popoli diversi. In quest’ottica s’inseriscono le straordinarie montagne del Marocco, Paese ospite della sezione “Destinazione…”, emblemi di un patrimonio culturale ricchissimo, frutto di millenni d’incontri e relazioni tra culture e civiltà diverse: berberi, arabi, francesi e persino comunità ebraiche hanno, infatti, sedimentato le proprie tracce in un paese che sta tracciando la sua strada verso la modernizzazione.
“Destinazione… Marocco” porterà al centro il paese magrebino con il suo passato dalle radici molto antiche in cui numerose civiltà hanno lasciato il segno. Il programma cinematografico include House in the Fields di Tala Hadid, Pastorales électriques di Ivan Boccara, Le ciel, la terre et l’homme di Caroline Reucker, Au nom du frère di Youssef Ait Mansour, Mimosas di Oliver Laxe e Renault 12 di Mohamed El Khatib. Protagonista anche un grande classico del cinema marocchino moderno, recentemente restaurato: Alyam Alyam (1978).
Nella sezione “Amici fragili”, invece, verrà trattato il disastro che hanno subito le montagne del nostro Paese per via del maltempo. Il programma è in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO e comprende le proiezioni di Le Temps des forêts di François-Xavier Drouet, Bamboo Stories in anteprima italiana di Shaheen Dill-Riaz, Wildland di Alex Jablonski e Kahlil Hudson, anch’esso in anteprima nel nostro Paese, Walden di Daniel Zimmermann e Acid Forest di Rugilė Barzdžiukaitė, che rappresenterà la Lituania alla Biennale Arte 2019.