Captive State: la spiegazione del film di Rupert Wyatt
Captive State di Rupert Wyatt è un film molto particolare che merita senza dubbio una spiegazione visto il twist del finale
Sono Gabriel (Ashton Sanders) e William Mulligan (John Goodman) i protagonisti di Captive State. I genitori di Gabriel e Rafe sono morti in uno dei primi attacchi alieni mentre cercavano di fuggire e seguire il piano di Numero Uno. Mulligan era un collega di loro padre e ora è il sergente della polizia di Chicago. Del loro passato non sappiamo altro perché queste informazioni serviranno per il colpo di scena finale.
Captive State: la recensione del film
Rafe (ritenuto morto) partecipa insieme ad altri sei uomini al colpo di Stato contro gli alieni sotto il comando di Numero Uno. A questo gruppo di sovversivi viene collegato anche Gabriel, con cui ha dei rapporti trasversali ed essendo il fratello del famigerato La Fenice viene controllato costantemente da Mulligan. Il sergente sembra un fedele difensore della legge e sta facendo il possibile per trovare Numero Uno e fermare per sempre il gruppo di rivoltosi.
Il piano di Numero Uno: entrare nel loro comando come con il cavallo di Troia
In realtà Mulligan ha architettato un piano eversivo ed è lui Numero Uno, come vediamo nell’ultima scena. Ma facciamo un passo indietro.
Rafe e gli altri riescono ad attaccare gli alieni, come diceva Numero Uno, hanno acceso la scintilla per dar seguito alla rivolta. Eppure si tratta solo di un’azione di distrazione perché i ribelli vengono catturati o uccisi ed è Mulligan a condurre l’operazione. Rafe viene portato in cella e torturato e questo permette al sergente di utilizzarlo come arma di ricatto per Gabriel, che deve condurre la polizia da Numero Uno. In cambio il fratello sarebbe stato risparmiato.
Il senso della morte di Jane Doe per la risoluzione di Captive State
In questo modo Gabriel arriva al bordello di Chicago, nella stanza dove abbiamo già visto il sergente con Jane Doe (Vera Farmiga). Captive State lascia intendere che tra loro ci fosse una certa intimità e nell’ultima visita Mulligan le dice che non avrebbe più potuto proteggerla. Una prostituta matura con una parete piena di libri e un quadro più volte inquadrato raffigurante il cavallo di Troia: sarebbe lei Numero Uno. Quando la polizia fa irruzione si fa trovare alla scrivania con una pistola e viene uccisa prima che la possa utilizzare. La pistola in realtà era scarica e in una stanza segreta vengono trovate registrazioni in cui i politici confidavano alla donna alcuni segreti di Stato.
In questo modo Mulligan si presenta agli alieni come un uomo fedele, che ha sventato la banda dei ribelli e ha catturato il famigerato Numero Uno. Inoltre nelle registrazioni si riconosce anche la voce del suo superiore che in questo modo è stato compromesso. Dal momento che ha fatto trapelare informazioni riservate gli alieni hanno bisogno di un altro intermediario ed ecco che chiedono a Mulligan un colloquio.
Quindi finalmente il piano viene portato a termine e mentre Mulligan raggiunge i capi alieni Gabriel guarda la memory che il sergente stesso gli aveva consegnato. In questa trova un filmato della sua famiglia con lui da bambino e Mulligan accompagnato dalla moglie – Jane Doe – che lavorava come insegnante nella stessa scuola della madre. Intanto vediamo l’esplosione, la scintilla è ora scoccata e molti si sono sacrificati per poter iniziare una guerra e dare speranza ai posteri di tornare in libertà.