FESCAAAL: Soyalism – recensione del docufilm italiano

Il Festival Cinema Africano Asia e America Latina presente Soyalism, un documentario che emoziona e sorprende su un tema socio ambientale molto grave.

In concorso per la categoria Extr’A del 29° Festival del Cinema Africano Asia e America Latina c’è anche Soyalism, un sorprendente film documentario con la regia di Stefano Liberti ed Enrico Parenti. La categoria della nuova edizione del Festival ha voluto quest’anno mettere anche i registi italiani sulla scena, con storie che raccontassero la contaminazione culturale e il rapporto tra il paese e le altre culture.

Con Soyalism ci troviamo di fronte a una narrazione complessa, che ha d’italiano l’origine dei due registi che pongono il loro racconto altrove. Quello che avviene con Soyalism è un vero e proprio viaggio con la forma del documentario che i due registi, al primo lavoro cinematografico realizzano in Cina, Brasile e USA per raccontare una triste realtà in cui il mondo ormai vive, quello degli allevamenti di animali intensivi, delle condizioni in cui questi animali sono costretti a vivere, a crescere, il liquame che viene scaricato dai suddetti allevamenti che sta inquinando città intere, rendendo pessima la qualità della vita.

Soyalism: il documentario di denuncia che emoziona e sorprende

Ma ciò che sorprende davvero parte dal titolo del film, Soyalism. Inizialmente è difficile trovare un legame con la trama, ma poi tutto si sviluppa in modo armonico, snocciolando una serie di passaggi che da Paese a Paese spiegano tutta la catena di questa denuncia sociale. Questi allevamenti intensivi, sono sviluppati principalmente in Cina, ma sono in buona parte anche negli Stati Uniti e hanno negli anni totalmente inglobato i piccoli allevamenti in Iowa, Stato che da sempre produce molta carne di maiale.

Allevamenti intensivi di animali comporta anche grandi quantità di cibo per sfamarli e il cibo in questione è proprio la soia. Per questo alimento, un simile trattamento al terreno americano è stato imposto al Brasile in cui campi sterminati sono diventati campi monocoltura di soia.

Soyalism cinematographe.it

Soyalism è un racconto che attraverso delle riprese ampie e in movimento, passa dall’America per andare in Cina e in Brasile, entra nei mattatoi, negli allevamenti intensivi, nelle foreste e compie un lavoro molto delicato d’informazione, denuncia, ma al tempo stesso immersione sorprendente in alcuni mondi e zone sconosciute.

Viene ripreso il concetto di viaggio, senza togliere l’attenzione dall’oggetto di questo viaggio, ovvero il voler denunciare alcune situazioni che stanno ormai governando il nostro mondo, il mercato, la nostra alimentazione e il nostro stile di vita. Un documentario che non fa perdere mai l’attenzione dello spettatore oltre per lo sviluppo narrativo presente come se si trattasse di un film di fiction, grazie all’inserimento di argute soluzioni grafiche.

Le immagini di questo viaggio sono infatti alternate dall’animazione grafica che in modo semplice e diretto racconta questa filiera e come sta partecipando all’inquinamento globale e la rovina del ciclo naturale della Terra.

Una produzione contenuta, quella di Soyalism, per un risultato che riesce a creare un prodotto molto convincente non solo per la questione socio ambientale che tratta e la sua conseguente denuncia verso le multinazionali, ma anche per la creatività nella quale decide di affrontare un tema che sicuramente non è nuovo al mondo ambientale e culturale.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.6