Jessica Lange: il meglio dell’attrice Premio Oscar in 10 film e serie tv
Dai due Premi Oscar agli Emmy Awards per la serie tv American Horror Story: la carriera dell'attrice Jessica Lange in dieci ruoli essenziali.
Se pronunciassimo il nome di Jessica Lange, sappiamo, quasi sicuramente, che vi verrebbe in mente la serie tv antologica di Ryan Murphy e Brad Falchuck, American Horror Story. Effettivamente l’attrice americana, due volte Premio Oscar, ha temporaneamente abbandonato il grande schermo per dedicarsi a vari progetti televisivi, primo fra tutti l’appena citato American Horror Story che l’ha vista impegnata in cinque stagioni. Attrice di straordinario talento, Jessica Lange raggiunge il traguardo dei settant’anni con un curriculum davvero eccellente. Celebrandone la versatilità e la potenza interpretative, vogliamo fare un breve excursus nella sua filmografia (cinematografica e televisiva) citando i dieci ruoli più rappresentativi.
Jessica Lange: una breve biografia
Prima di addentrarci nella nostra personale classifica, raccontiamo una breve biografia di Jessica Lange. L’attrice nasce a Cloquet, in Minnesota, il 20 Aprile 1949. Trascorre l’infanzia tra un capo e l’altro dello stato a causa del lavoro del padre, insegnante e commesso viaggiatore. Abbandonati gli studi di Arte e Fotografia presso l’Università del Minnesota, la Lange si trasferisce con un fotografo spagnolo: sarà l’inizio di un periodo di vita costellato da viaggi e sperimentazioni personali. Dopo un breve soggiorno a Parigi, Jessica torna a New York dove inizia a lavorare come cameriera. Il salto di qualità e il principio della sua carriera nel Cinema avviene a metà degli anni ’70 quando il produttore Dino De Laurentiis la notò per il remake di King Kong, suo primo film, diretto da John Guillermin nel 1976.
I dieci migliori ruoli di Jessica Lange nel Cinema ed in Tv
Il postino suona sempre due volte
Il postino suona sempre due volte è un film del 1981 diretto da Bob Rafelson,a sua volta remake del film del 1941, e tratto dal romanzo omonimo di James M. Cain. Protagonisti della pellicola sono Jack Nicholson, che arrivava dopo il cult di Stanley Kubrick The Shining, e Jessica Lange, appunto, nei rispettivi ruoli di Frank Chambers e Cora Smith. Il film venne presentato Fuori concorso a Cannes 34 e, all’uscita nelle sale, divenne in breve tempo un cult del genere nel racconto della travagliata e passionale storia d’amore. L’attrice, all’inizio della sua carriera, regala una delle sue più sensuali interpretazioni. Chi non ricorda la famosa scena dell’amplesso sessuale tra i due protagonisti in cucina?
Tootsie
Diretto da Sydney Pollack nel 1982, Tootsie è il film che premia Jessica Lange con il suo primo Premio Oscar, quello alla Migliore attrice non protagonista. Nel film la Lange è affiancata da Dustin Hoffman, nel ruolo di Michael Dorsey, attore che, pur di trovare un lavoro, cambia identità travestendosi da donna. Il film, entrato nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, è conosciuto non solo per i suoi protagonisti ma anche per la splendida colonna sonora di Dave Grusin. Si tratta di uno dei primi grandi traguardi per l’attrice che, finalmente, diventa un pezzo da 90 nell’industria cinematografica americana.
Frances
Immediatamente successivo a Tootsie, Frances racconta la storia vera di Frances Farmer, attrice attiva nei decenni degli anni ’30-’50, la cui vita fu costellata da permanenze in manicomi. Jessica Lange, per l’occasione, si immerge completamente nel ruolo mostrando una donna emotivamente e fisicamente distrutta da vessazioni mediche che oggi non sarebbero umanamente accettate. Il film venne diretto da Graeme Clifford e debuttò nelle sale nel 1982.
Sweet Dreams
Diretto da Karel Reisz nel 1985, Sweet Dreams racconta la storia di Patsy Cline, interpretata da Jessica Lange. Patsy Cline era una cantante e compositrice statunitense attiva negli anni ’50, scomparsa prematuramente per un incidente aereo nel 1963. È ricordata per esser stata la prima cantante country ad entrare nella Country Hall of Fame. Ancora una volta l’attrice è chiamata ad interpretare una donna realmente vissuta, ed ancora una volta la Lange dà prova di immenso talento. È pensiero comune che, per questo ruolo, intensamente interpretato, l’attrice avrebbe meritato un altro Premio Oscar.
Music Box – Prova d’accusa
Diretto da Costa Gavras nel 1990, Music Box – Prova d’accusa valse a Jessica Lange una nuova nomination all’Oscar nuovamente come Migliore attrice non protagonista. Nel film insignito con L’Orso d’Oro a Berlino, la Lange interpreta Anna Talbot, avvocato e figlia del protagonista invischiato in un brutto processo che lo vede indagato per complicità con criminali nazisti. Sempre conscia delle sue potenzialità, l’attrice non perde un colpo convincendo con un’interpretazione potente e sofferta.
Blue Sky
Con Blue Sky, diretto da Tony Richardson nel 1994, Jessica Lange riceve finalmente il suo secondo Premio Oscar, e questa volta nella categoria di Migliore attrice protagonista. Nel film interpreta la moglie folle ed esuberante del protagonista, un ingegnere nucleare, interpretato da Tommy Lee Jones. In una pellicola che alterna la sfera politica a quella privata, la coppia di attori, ed in particolare la Lange, regalano agli spettatori interpretazioni autentiche e vigorose. L’attrice vinse, oltre all’Academy Award, anche un Golden Globe, il Los Angeles Film Critics Association Award e un Sant Jordi Award.
Un tram che si chiama desiderio
Rappresenta il secondo ruolo televisivo per l’attrice e, sicuramente, uno dei più conosciuti. Un tram che si chiama desiderio è un film realizzato per la tv diretto nel 1995 da Glenn Jordan. Nel cast, oltre a Jessica Lange come protagonista nel ruolo di Blanche DuBois, troviamo anche Alec Baldwin, nel ruolo di Stanley Kowalski, cognato della protagonista. Il film racconta la storia dell’attrice Blanche DuBois, nell’omonima opera teatrale considerata come la più importante del XX secolo. Nel 1992 la Lange e Alec Baldwin la interpretarono a Broadway. Per il ruolo, l’attrice ricevette un meritato Golden Globe per la miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione.
Big Fish – Le storie di una vita incredibile
Capolavoro di Tim Burton ed interpretato da un cast corale da cui spicca l’attore Ewan McGregor, reduce dal successo di Moulin Rouge, Big Fish – Le storie di una vita incredibile vede Jessica Lange nel ruolo dell’adulta Sandra Bloom, amore del protagonista. Pur non ricevendo importanti candidature per il suo piccolo ruolo, la Lange completa un insieme già perfettamente confezionato grazie all’unicità visionaria del regista.
America Horror Story: Murder House
Impossibile non citare la serie tv antologica American Horror Story, che già ha aperto questo articolo. Grazie ai ruoli portati in scena da Jessica Lange, il progetto tv è ben presto diventato un cult del genere horror in piccolo formato – quello televisivo. Citiamo la prima stagione della serie, Murder House, che ha visto la Lange nel ruolo di Constance Langdon, poi brevemente ripreso nell’ottava stagione intitolata Apocalypse. L’attrice ha partecipato alle successive tre stagioni della serie tv nei rispettivi ruoli di Suor Jude Martin (Asylum – Stagione 2), Fiona Goode (Coven – Stagione 3) e Elsa Mars (Freak Show – Stagione 4). Ruoli sempre diversi ma accomunati da un’intensità interpretativa che lascia trasparire una certa cattiveria che gli stessi ruoli richiedono. Nell’abbandono del progetto tv, molti hanno visto la perdita di un pilastro fondamentale.
Feud: Bette e Joan
Miniserie tv in stampo antologico e nato dalle stesse menti di American Horror Story, Feud: Bette e Joan racconta la faida professionale tra le stelle della vecchia Hollywood Bette Davis e Joan Crawford sul set di Che fine ha fatto Baby Jane?, pellicola del 1962 diretta dal noto regista Robert Aldrich. Se Jessica Lange interpreta Joan Crawford, Susan Sarandon interpreta la sua nemesi Bette Davis in uno scontro a fuoco sempre costante. Feud non è solamente il racconto di una faida tra grandi attrici, ma anche lo spettacolo di due diamanti della recitazione americana – la Lange e la Sarandon – messo in scena con assoluta parsimonia e potenza recitativa.