Solo cose belle: recensione del film di Kristian Gianfreda
Recensione del film Solo cose belle, diretto da Kristian Gianfreda e in uscita il 9 maggio, che racconta il fenomeno delle case-famiglia italiane.
In uscita il 9 maggio Solo cose belle, l’opera prima del regista Kristian Gianfreda, una commedia ispirata all’opera di Don Oreste Benzi e alla sua Comunità Papa Giovanni XIII con Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi, Barbara Abbondanza, Erica Zambelli e Caterina Gramaglia.
Benedetta è la figlia sedicenne del sindaco di un paese dell’entroterra romagnolo: San Giovanni Marignano. Una famiglia borghese e per bene la sua che, però, accetta malvolentieri l’arrivo in paese di una numerosa e simpatica casa famiglia costituita da un papà, una mamma, un richiedente asilo, un ex ladruncolo, due ragazzi disabili, un ex prostituita con la sua bambina neonata e il figlio naturale della coppia. Una realtà dura da accettare per la gente del paesino diffidente nei confronti del “diverso”. Benedetta, invece, dopo un primo rifiuto si affeziona all’amorevole famiglia scoprendo solo cose belle in loro e in se stessa.
Solo cose belle – la realtà “diversa” delle case famiglia
Una commedia “sociale”, primo film di finzione del regista Gianfreda che riprende ampiamente il vivere quotidiano e molte dinamiche delle numerose case famiglie della Comunità Papa Giovanni XIII: le difficoltà nel sostenere tanti bisognosi, da ragazzi senza genitori a extracomunitari, fino a emarginati dalla società per svariati motivi. Come accade, per esempio, nel film all’ex prostituta Ivana che non riesce a trovare un lavoro a causa del suo passato doloroso. O a Kevin che i compagni di scuola non accettano perché è stato in carcere per rapina. Solo cose belle accoglie nel suo cast oltre agli attori professionisti già citati, alcune persone della Comunità come Francesco Yang, affidato all’età di quattro anni alla casa famiglia di Maria Cristina Borromeo e Luca Di Tomasso, e Marco Berta, e i giovani esordienti Idamaria Recati e Luigi Navarra.
Come la tradizione della commedia insegna, attraverso il sorriso e un pizzico di amarezza, il film racconta la nostra realtà, una storia quanto mai attuale e necessaria, specchio del nostro Paese indifferente, razzista, malpensante e spaventato dall’ “altro”. E non si salva nessuno: né i giovani, i primi a riempirsi la bocca di pregiudizi e ad agire con cattiveria, né i borghesi radical chic che predicano bene e razzolano male e neanche gli uomini di Chiesa incapaci di concretizzare gli insegnamenti della dottrina cattolica. Gli abitanti del piccolo paese, esaltati da una subdola propaganda alla vigilia delle elezioni comunali, vedono come dei “mostri” i componenti della casa famiglia, attentatori alla tranquillità e alla sicurezza della loro comunità. Non è difficile vedere in questo dei rimandi involontari alla cronaca recente, con gruppi di italiani in rivolta contro l’assegnazione di alloggi ad alcuni extracomunitari.
Ma per tutti c’è la “redenzione”: per Don Alberto che grazie alla casa famiglia trova il senso stesso della sua missione e per Benedetta che scopre di non trovarsi nei panni di una ragazza borghese e di essere più saggia e tollerante dei suoi genitori.
Solo cose belle: trailer ufficiale del film ispirato a Don Benzi
Una commedia credibile e sincera in ogni suo aspetto: Kristian Gianfreda e gli sceneggiatori Andrea Valagussa, Filippo Brambilla, Marco Brambini, Andrea Calaresi, Susanna Ciucci e Matteo Lolletti, sono riusciti a sfuggire al rischio di mettere in scena una storia artefatta e retorica, e hanno dato vita a un film “vero” come può essere un documentario che può aiutare a sensibilizzare su temi quali l’accoglienza, la tolleranza e la bellezza dell’agire per il bene comune. Attraverso personaggi veritieri che scelgono anche di tornare sulla cattiva strada, Solo cose belle è la commedia “sociale” della quale il nostro Paese aveva bisogno.
Una produzione Coffee Time Film e Sunset Produzioni che hanno potuto contare sul Tax Credit Produzione del MIBAC e su importanti finanziamenti della Regione Emilia – Romagna e da piccole grandi imprese italiane.