I Am Mother: la spiegazione del film Netflix
Proviamo a spiegare I Am Mother, il thriller sci-fi targato Netflix. ALLERTA SPOILER!
Amalgamando tutto ciò che il mondo cinematografico e seriale ci ha insegnato in questi lunghi anni, I Am Mother si presenta allo spettatore col fascino degno di un thriller sci-fi, serbando qualche mancanza ma anche qualche domanda.
Il film targato Netflix diretto da Grant Sputore su una sceneggiatura di Michael Lloyd Green e interpretato dall’attrice premio Oscar Hilary Swank e dalla giovane Clara Rugaard ha infatti un finale aperto, nel quale vanno ad annidarsi inevitabilmente dei punti interrogativi.
Ambientato quasi interamente all’interno di un laboratorio, il film ci informa fin dai primi minuti dell’estinzione della razza umana, facendoci assistere all’assemblaggio di un robot chiamato a svolgere le mansioni di una genitrice. Ben 16.000 embrioni sono infatti custoditi all’interno di quella futuristica struttura e la nascita di una bambina rappresenta il primo tentativo di dare agli umani una seconda possibilità.
I Am Mother: recensione del film Netflix con Hilary Swank
La forza di I Am Mother è tutta incentrata sul rapporto tra Madre e Figlia: i nomi del droide e della bambina corrispondono a ciò che pensano di essere e al rapporto che hanno instaurato fin dall’inizio. Ma il fulcro del film è anche l’ambiguità perenne che gradualmente invade i pensieri della protagonista e dello spettatore, culminando negli attimi in cui la Madre robotica e la Donna che si è rifugiata nel laboratorio dicono la propria verità sul mondo.
Figlia infatti è cresciuta con la convinzione che il mondo esterno sia un deserto tossico, ma la conoscenza della donna interpretata dalla Swank fa vacillare ciò che fino a quel momento ha creduto reale. Chi delle due “donne” ha ragione? Quella che appartiene alla sua stessa specie o quella che l’ha cresciuta? Perennemente bloccata e monitorata dal droide, la ragazza dovrà scoprire da sola la verità, in un mix di incertezze che scandagliano anche l’idea di maternità e coscienza, facendoci porre delle domande su chi siamo e come stiamo cambiando il pianeta che ci ospita.
I Am Mother: cosa succede nel finale del film? Proviamo a spiegarlo
La creazione della via umana, nel film diretto da Grant Sputore, è affidata a un processo meccanico al pari della formazione della ragazza. Madre fa in modo che Figlia sia una brava persona, che sia in grado di prendersi cura di altri suoi simili e la protegge dal mondo esterno raccontandogli delle bugie. Ma la donna che entra nel laboratorio gli fa capire razionalmente che tutto ciò che Madre dice non è reale: sono stati robot come lei a ferirla e a uccidere i suoi amici. D’altro canto, anche lei dice delle bugie! Infatti, se è vero che la ferita è causa dei droidi, non è vero che esiste una tribù di esseri umani che vive nelle miniere.
Tuttavia, Figlia alla fine scappa via dal laboratorio – in parte perché costretta da quella donna – e scopre che la Terra non è tossica. Cerca di convincere la sua amica ad andare da Madre ma lei insiste dicendo che quello non è il suo posto. Intenzionata a salvare suo fratello, la ragazza torna indietro e finalmente scopre come sono andate realmente le cose: Madre è in realtà un’intelligenza artificiale senziente che controlla tutti i meccanismi automatizzati del mondo (compresi i robot che hanno ferito la donna) ed è lei la responsabile dell’estinzione umana.
Viste le catastrofi e le guerre, infatti, Madre ha pensato di cancellare la vita e ricrearla da zero, formando esseri umani migliori. Una sorta di giorno del giudizio in cui la tecnologia ha deciso il destino dell’uomo per poi creare una specie di Eden futuristico.
Una verità che lascia sconvolta e inorridita Figlia, la quale alla fine riesce a salvare il fratello e decide, quasi in accordo col droide, di eliminare Madre, fermando il sistema di sicurezza che nel mentre si era attivato e quindi assumendo il pieno controllo di tutto il progetto. La frase finale pronunciata da Madre “Sarai sempre mia figlia” fa quasi scorgere l’esistenza di un barlume di coscienza in quel guscio metallico.
Nel frattempo, la donna interpretata dalla Swank scopre che all’interno della sua borsa è stato inserito un dispositivo di localizzazione. Si ritrova un droide alla porta: è Madre che le dice che adesso non è più necessaria. La sua presenza ha messo in piedi una sfida filosofica fondamentale per la formazione di Figlia, adesso però non serve più, così Madre sbatte la porta e presumibilmente la uccide, concludendo il suo piano.
I Am Mother: la spiegazione del programma di Madre
Le scene che si vedono nell’incipit del film ci mostrano la crescita rapida della bambina e questo non è un caso. Come non è un caso il fatto che a un certo punto la ragazza trova dei resti umani nell’inceneritore, prova che prima di lei c’era stata un’altra Figlia che molto probabilmente non aveva rispettato i canoni stabiliti da Madre, finendo per essere uccisa.
All’inizio del film, inoltre, un altro campanello d’allarme che ci conduce verso la teoria della perfezione è quando la ragazza segue un’intensa lezione etica incentrata sul pensare sempre al bene superiore per decidere chi deve sopravvivere affinché l’umanità sia migliore. Da ciò si capisce che è stata preparata per portare avanti il futuro del mondo e dà prova di meritarsi questo ruolo quando torna indietro per salvare suo fratello, dimostrando così che non sta pensando solo a se stessa ma anche alle altre forme di vita.
In questo modo Figlia entra nell’ottica di Madre. Si libera della sua genitrice e allo stesso tempo rimane ingabbiata nel suo modus operandi, nel rigido schema secondo il quale tutto deve essere calcolato e avere un fine. Non c’è da stupirsi, visto che è stata cresciuta e modellata secondo i suoi canoni, ma il suo cuore resta umano e non può che rifiutare determinate logiche.
In ogni caso Madre raggiunge il suo scopo, ovvero quello di creare un essere umano che sappia rispettare e prendersi cura degli esseri umani. Forse è per questo che si lascia uccidere da Figlia.
Come ha fatto Madre a uccidere le persone?
Il personaggio della Swank parla molto del suo passato alla ragazza, raccontandole della guerra tra uomini e macchine e di come quest’ultime li hanno eliminati, torturando e bruciando anche i bambini. Parla anche di un gruppo, evidentemente l’ultimo sopravvissuto sulla Terra (prima di loro) e dell’esistenza di alcuni tunnel. Successivamente capiamo che la donna sta mentendo e che in realtà vuole solo convincere Figlia a seguirla.
Tornando alle persone che la donna ritrae sul proprio libro, pare che sia stata costretta ad abbandonarli per salvarsi la pelle: la disperazione e la mancanza di viveri li stavano facendo impazzire, non lasciando loro altra scelta se non quella del cannibalismo. La vista delle coltivazioni che I Am Mother ci mostra nella sequenza in cui la ragazza e la donna fuggono via dal laboratorio ci fa capire che Madre fosse a conoscenza sia della disperazione degli umani a causa della mancanza di cibo che della presenza di una sopravvissuta. Le coltivazioni dimostrano che Madre stava preparando la Terra a sfamare una nuova generazione di umani.
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Madre muore davvero nel finale di I Am Mother?
Concludiamo con una riflessione sulla scena finale del film, in cui Madre sembra essere sparita per via del colpo di grazia datole da Figlia, eppure subito dopo la vediamo fare i conti con la donna. Potrebbe trattarsi di una scena parallela: il droide usa le sue ultime energie per completare ciò che ha iniziato, ma potrebbe anche essere una fine illusoria, un far finta di essere sparita per assecondare la volontà di Figlia, certa che quest’ultima porterà a termine comunque i suoi piani. Dopotutto prima che la ragazza prema il grilletto il robot prova a dirle che eventualmente sa dove trovarla, ma Figlia risponde “Non voglio”.
Sicuramente un finale così lascia aperte molte strade verso produzioni future. Starà poi alla produzione decidere se optare per un sequel o per una serie tv!