Unità 42 – la spiegazione del finale della serie tv belga
La prima stagione di Unità 42 è andata in onda in Belgio nel 2017. Ora, dopo il lancio su Netflix, la rete RTBF ha pronto il lancio di una seconda stagione la cui messa in onda è prevista per questo ottobre.
Ciò che ha offerto Netflix attraverso la serie Unità 42 è un telefilm police procedural ben strutturato, e che sfrutta l’informatica per tessere trame intriganti e che intrattengono. Questa base ha permesso di portare avanti un impianto antologico di buon livello, creando per ogni puntata una trama interessante e con uno sviluppo adeguato al genere. Ma ciò che è mancato è stata un’analisi profonda dei protagonisti e delle loro storie.
Unità 42: tanti personaggi, poche storie
Infatti, i vari personaggi della squadra, da Nassim, a Bob ad Alice, mancano di un approfondimento narrativo e psicologico adeguato, capace di renderli delle vere e proprie figure tridimensionali con le quali lo spettatore può empatizzare. E, soprattutto, i due protagonisti, il poliziotto Samuel Leroy e la ex hacker Billie Webber, hanno delle storie che non sono state sviluppate in maniera adeguata.
Unità 42: recensione della serie belga
Il rapporto di Samuel con la famiglia viene mostrato in tutte le sue problematicità, ma non diventa mai veramente funzionale allo sviluppo della trama, e non si segnala per momenti degni di nota, capaci di attirare veramente lo spettatore. Ed anche la storia di Billie, ed i continui flashback che rimandano ad una vecchia storia d’amore, si risolvono nel finale in maniera sorprendente, ma senza accennare veramente a ciò che ruota attorno a questo dramma sentimentale.
Il finale della serie fa intendere che il passato di Billie passerà sotto il vaglio della squadra, e soprattutto di Sam. Viene messo chiaramente in evidenza il fatto che la ragazza ha qualche scheletro nell’armadio, aspetto che sicuramente verrà rivelato nella seconda stagione, ma che in questi primi dieci episodi si sarebbe potuto intravedere un po’ di più.
Unità 42: Un finale pieno di suspense
L’ultima puntata della stagione ha portato la squadra a confrontarsi con un gruppo di sabotatori intenzionati a far saltare l’intero sistema economico ed ambientale nazionale. Di mezzo c’era addirittura la possibilità di una catastrofe nucleare, palesata inizialmente con un blackout. L’obiettivo dei creatori di Unità 42 era quello di sviluppare un episodio finale capace di far percepire un pericolo veramente grosso.
L’abilità informatica di Sam, Billie e di tutta la squadra viene messa in evidenza in maniera decisiva in quest’ultima puntata, portando verso un finale ricco di suspense, che avrebbe però potuto suscitare, viste le premesse, un impatto emotivo ancora maggiore.
Unità 42: Con un finale così, cosa aspettarci dalla seconda stagione?
La prima stagione di Unità 42 è andata in onda in Belgio nel 2017. Ora, dopo il lancio su Netflix, la rete RTBF ha pronto il lancio di una seconda stagione la cui messa in onda è prevista per questo ottobre.
Sicuramente di carne al fuoco ce ne sta in abbondanza: il finale dell’ultimo episodio che rivela qualche particolare sul passato di Billie, e che sorprende la stessa protagonista con un’apparizione inaspettata, permette di proiettarsi ai nuovi episodi con un interessante linea narrativa da sviluppare.
Risulta invece un po’ depotenziata la situazione familiare di Sam, il quale durante la prima stagione è stato protagonista di momenti di tensione e difficoltà in famiglia non ancora del tutto risolti, ma che non presuppongono ad uno sviluppo di trama veramente intrigante. Sicuramente il fatto che tra Sam e Billie venga mostrata una certa intesa che non va a culminare in un vero e proprio rapporto sentimentale è un’occasione mancata, o un punto dal quale ripartire.
La tensione erotica e sentimentale tra i due protagonisti di una serie crea sempre un certo interesse e coinvolgimento nel pubblico (vedasi Undercover, l’altra serie belga proposta di recente da Netflix). Il fatto che questo tipo di legame tra Sam e Billie venga solo sfiorato durante tutti e dieci gli episodi rende Unità 42 emotivamente meno coinvolgente.
La serie si può quindi considerare un police procedural interessante, di buon intrattenimento, ma che non si stacca dalla “massa”. Vedremo se la seconda stagione saprà virare rotta.