Creed – Nato per combattere: Ryan Coogler rivela nuovi dettagli sul film
Il regista e co-sceneggiatore di Creed, Ryan Coogler, (Fruitvale Station) ha all’incirca la stessa età (29 anni) che aveva Sylvester Stallone quando, nel 1976, scrisse ed interpretò l’iconico pugile Rocky Balboa, nel celebre capostipite della saga che gli regalò fama immortale e due nomination all’Oscar, come miglior attore protagonista e come sceneggiatore, caso unico nella Storia del Cinema. Quattro decadi dopo, Coogler riprende le fila della saga di Rocky da dove Stallone l’aveva lasciata, scrivendo (sempre con Stallone) e dirigendo il suo spin-off dedicato al giovane discendente della famiglia Creed (Michael B. Jordan, Fantastic 4 – I Fantastici Quattro), figlio dello storico amico / avversario di Rocky, Apollo Creed (interpretato nell’originale da Carl Weathers).
Nella pellicola, il figlio di Apollo, Adonis Creed, trova in un invecchiato e disilluso Rocky Balboa, un mentore, un allenatore, ma soprattutto una saggia figura paterna: il leggendario campione lo aiuterà a farsi strada nel mondo della boxe, partendo dal basso, e conquistando una ad una le sfide esteriori ed interiori che si troverà ad affrontare.
Dalle colonne di Comingsoon.net veniamo a sapere, attraverso le parole dello stesso regista, come il “realismo” abbia rappresentato, fin dalla concezione dello spin-off, una caratteristica imprescindibile per questa nuova incarnazione del “mito” di Rocky: Coogler si è affidato al coordinatore degli stunt Clayton Barber (John Wick 2, Oldboy) per ottenere un look “ruvido” e realistico nei combattimenti. Il regista ha voluto assicurarsi che il pubblico “vedesse davvero” l’attore Michael B. Jordan “danzare” sul ring di fronte alla cinepresa, senza controfigure o effetti digitali, che ne percepisse “il gesto atletico”, che fosse lì con lui “ad incassare” e “a colpire” ad ogni nuovo round. Ogni match doveva raccontare qualcosa e ogni stile di combattimento doveva descrivere il personaggio che lo adottava: per un film sulla boxe è necessario uno studio approfondito sulle tecniche di lotta. E così è stato, un lavoro estenuante ma che ha garantito un livello di realismo necessario alla storia, afferma Coogler.
Creed – la nascita del protagonista
Sempre dalle parole di Coogler, veniamo a conoscenza di qualche nuovo dettaglio sulla genesi del personaggio principale, Adonis Creed: il regista e sceneggiatore si è preso degli evidenti rischi nel tratteggiare il protagonista come un “privilegiato”, allontanandosi dal rassicurante stereotipo del “ragazzo della strada” che si guadagna la vetta con il sudore delle fronte, di cui il capostipite della saga, Rocky, è un fulgido esempio. Nelle intenzioni del regista, Adonis rappresenta un personaggio dalla grande complessità, che incarna in sé domande universali sulla ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo. Adonis è cresciuto all’ombra di una personalità ingombrante come quella di suo padre, Apollo, e vuole trovare la sua strada, a costo di ricominciare da zero, mettendosi in gioco con tutto se stesso. E’ un giovane Re Artù in cerca della sua Excalibur, chiosa Coogler.
Il tema principale che sottende a Creed e, in fondo, a tutta la saga di Rocky è l’amore per lo sport, sostiene il regista, ed è il comune denominatore tra Rocky e Adonis: devi per forza amarlo, questo sport, se sei disposto a versare sangue e sudore per praticarlo ai massimi livelli. La boxe è uno sport “punitivo”, continua Coogler, che viene a riscuotere un caro prezzo psichico e fisico, e per essere “il migliore” devi dedicare tutto te stesso, rinunciando a tutto, alla vita, alle relazioni, alle tue sicurezze. I grandi campioni non “scelgono” di esserlo, lo sono e basta, nascono con un “fuoco” dentro, ed è a questa particolare tipologia di personaggio, assoluta e “monolitica”, che Coogler afferma di essersi ispirato per descrivere la parabola di Adonis.
Creed – tra realtà e finzione
C’è una scena nel film, confessa il regista e co-sceneggiatore, che rappresenta uno dei momenti più sinceramente toccanti della saga: Rocky guarda una fotografia di suo figlio e, in un commovente cortocircuito tra realtà e finzione, il ragazzo nella foto è Sage Stallone, il figlio di Sly venuto tristemente a mancare nel luglio del 2012, a causa di un improvviso arresto cardiaco naturale. Coogler non manca di lodare la fantastica performance di Stallone, che ha portato nell’interpretazione di un vecchio (e malato?) Rocky Balboa tutto il suo vissuto, le tragedie personali, la stanchezza di una star “sul viale del tramonto” e la profonda volontà di “non mollare”, nonostante le difficoltà della vita. Nella sua interpretazione in Creed, conclude Coogler, c’è tanto di Rocky, ma c’è anche tanto dell’uomo dietro la “leggenda”, ed era proprio quella fragilità dietro “i muscoli” che il regista voleva raccontare.
L’uscita di Creed nelle sale cinematografiche italiane è fissata per il 14 Gennaio del 2016.
Fonte: Comingsoon.net