Storm Boy: recensione del film

Recensione del film Storm Boy, remake di Il Ragazzo della Tempesta (1976) che educa i più piccoli al rispetto per la natura e tutti i suoi abitanti.

Al Giffoni Film Festival 2019 è stato presentato in anteprima il film Storm Boy, ispirato al classico libro per ragazzi scritto da Colin Thiele. Diretto da Shawn Seet con Geoffrey Rush, Jai Courtney e il piccolo Fann Little alla sua prima apparizione sul grande schermo, Storm Boy è una storia commovente di amicizia e formazione ambientata sulle coste australiane.

Di cosa parla Storm Boy, remake del film del 1976 Il Ragazzo della Tempesta

Mike vive da solo con il padre su una spiaggia desolata, fino a quando adotta alcuni cuccioli di pellicano rimasti orfani. In particolare uno dei tre, Mr. Percival, diventa il suo migliore amico, ma il loro destino è quello di separarsi per sempre. Il film si apre con una scena di protesta contro l’estrazione mineraria nella Pilbara. Mike Kingley adulto, interpretato da Geoffrey Rush, osserva dal suo ufficio una metropoli grigia e presuntuosa, in netto contrasto con l’acqua limpida e le dune di sabbia di Coorong, nell’Australia meridionale, dove ha vissuto la sua infanzia.

Storm Boy cinematographe.it

Padre e figlio hanno vissuto fuori dal mondo, lontano dai rumori e dai sentimenti contrastanti della città. Ma il presente ritrova Mike come un consigliere di amministrazione che deve votare per lasciare o meno libera una compagnia mineraria di affittare le aree della terra costiera selvaggia e bellissima in cui è cresciuto. La figlia Maddy è contraria all’accordo e inorridita dalle ripercussioni ecologiche di quella scelta aziendale, mentre il genero Malcolm è estremamente favorevole.

Remake del film del 1976 di Henri Safran Il Ragazzo della Tempesta, Storm Boy mantiene il tono originale, ma risulta più debole. Non riesce a rendere completamente quel misto di malinconia e ispirazione che ha reso l’originale degno di nota. Forse hanno contribuito anche le accuse a Geoffrey Rush per la sua condotta sessuale a gettare un’ombra sull’uscita del film. Tuttavia alla base della sceneggiatura è chiaro un messaggio legato alla tutela dell’ambiente e al rispetto della natura, per contrastare quel tipo di progresso insensibile e arrivista. Inoltre vi è un ampio spettro di emozioni umane come l’amicizia, l’affetto e la virtù della solitudine che aiuta a riflettere sugli aspetti fondamentali della storia e del patrimonio australiano, inclusi indigeni e cultura.

Storm Boy è un film educativo, ma che risente di una regia poco esperta

L’antropomorfismo di Mr. Percival riflette, infatti, le caratteristiche e le esperienze umane durante il film (quando lui e Mike inseguono insieme la palla o scivolano sulle dune di sabbia). La profonda complicità tra il giovane uomo e l’animale coinvolge lo spettatore, come molti altri film del genere che puntano sulla tenerezza e l’estrema sensibilità dei personaggi. Il piccolo Mike è affiancato nella sua impresa da Fingerbone Bill (Trevor Jamieson), un aborigeno locale che lo aiuta a salvare i pellicani e a farli crescere sani e forti.

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Storm Boy è un film dolce e commovente, ma non eccessivamente smielato. Il paesaggio gioca senza dubbio un ruolo fondamentale, arricchendo ogni inquadratura di bellezze naturalistiche e scenari poetici e suggestivi, ma il ritmo non è costante e la narrazione ne risente con una precaria fluidità. Si avverte una mano poco esperta alla regia e non viene adeguatamente giustificata l’esigenza di fare un remake, ma Storm Boy è un film sicuramente educativo per i più piccoli, sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista personale.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 3

2.5