Roads: recensione del film

Recensione di Roads, film di Sebastian Schipper con Fionn Whitehead sull'immigrazione e sull'amicizia tra due giovani cresciuti sui lati opposti del confine.

Sebastian Schipper dirige Roads, un emozionante road movie con Fionn Whitehead e Stephane Back che è stato presentato in anteprima al Giffoni Film Festival 2019. Dopo la sua opera prima, il film Victoria del 2015, il regista tedesco sceglie di raccontare una tenera amicizia tra due ragazzi in fuga dalla propria realtà, dal Marocco alla Francia.

Gyllen (Whitehead) è un adolescente inglese che, dopo aver compiuto 18 anni, ruba il camper della sua famiglia e, lungo la strada, incontra William (Back), un profugo rifugiato congolese che vuole a tutti i costi ritrovare il fratello che ha abbandonato la famiglia da qualche tempo. Come suggerisce il titolo, infatti, Roads è un film in continuo movimento in cui il pubblico si ritrova a viaggiare con i due protagonisti attraverso l’Europa. Avventure, incontri, imprevisti animano la strada, mentre tra loro cresce un sentimento di complicità e condivisione, una sincera amicizia che li unisce nell’impresa di sopravvivenza.

Roads di Sebastian Schipper è un ritratto grintoso della realtà contemporanea

La premessa di Roads potrebbe sembrare convenzionale, ma la regia, lo stile del racconto e soprattutto il giovane cast lo rendono un ritratto grintoso della realtà contemporanea vista attraverso le giovani generazioni ai lati opposti del confine. Da una parte Gyllen, un ragazzo inglese con una vita agiata che però vuole conoscere il mondo e provare nuove esperienze, dall’altra un ragazzo pacato e spaventato che vuole riunire la sua famiglia nonostante le difficoltà.

Questo film richiama il recente Fiore Gemello di Laura Luchetti in cui una coppia di ragazzi vulnerabili scappano insieme attraversando il territorio italiano. Roads porta sullo schermo un viaggio ricco di crolli emotivi, confronti verbali e disavventure, durante il quale William e Gyllen riescono a raggiungere una profonda intesa e a unire le forze per il bene di entrambi. La fotografia vivida widescreen, firmata da Matteo Cocco, presenta ambientazioni urbane come autostrade, stazioni di servizio, parcheggi per roulotte, fino a un finale più in stile documentario con campi di immigrazione illegale.

Roads cinematographe.it

Roads è un film di una certa attualità che riflette sicuramente sul tema dell’immigrazione, ma anche sull’idea di tolleranza, integrazione e analizza i pregiudizi ben radicati nella nostra società. Whitehead, giovane attore che abbiamo ammirato in Dunkirk di Christopher Nolan e nel film interattivo Black Mirror: Bandersnatch, è in perfetta sintonia con Back. Insieme trovano la chiave per trasmettere la forza drammatica e la pura energia dei loro personaggi, determinati e disperati.

In Roads c’è una delle scene più belle viste al cinema fino a oggi

Una sceneggiatura lineare firmata da Schipper e Oliver Ziegenbalg, permette una narrazione semplice ma coinvolgente, mantenendo il ritmo del film sostenuto. Anche perché il dramma lascia spazio a una spensierata ironia che alleggerisce l’avventura emotiva dei protagonisti. Tuttavia, se si arriva al finale con qualche dubbio sulla riuscita del film, basta una scena per far cambiare idea.

La semplicità di un abbraccio di addio della durata di venti secondi ferma il tempo e rappresenta una delle scene più belle viste al cinema fino a oggi. Vale la pena di vedere Roads anche solo per quel breve momento che termina con una battuta altrettanto emozionante che racchiude in poche parole l’essenza della vera amicizia: “You made my day”, “Mi hai migliorato la giornata”.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4