Black Widow: la sceneggiatrice sulla sua morte e sul canon dei fumetti
La sceneggiatrice di Black Widow si scaglia contro il canon del fumetto definendolo discriminatorio, e svela la sua reazione alla morte dell'eroina.
La sceneggiatrice di Black Widow, Jac Schaeffer, ha rivelato che il film non aderirà al canone dei fumetti, e si è soffermato sulla scena di morte dell’eroina in Endgame
In una recente intervista con Inverse, la sceneggiatrice di Black Widow, Jac Schaeffer, ha parlato del film, e del modo in cui non si baserà sugli argomenti tradizionali del mondo del fumetto. L’intervista ha specificatamente citato la struttura delle scene di combattimento, l’ovvietà morale dei supervillain e il cast con minor diversità – elementi a cui, a quanto pare, il film volterà le spalle.
“Non sono interessata a seguire il canon del fumetto, che è assolutamente discriminatorio o che, comunque, non rispetta il mio sistema di valori” ha rivelato la Schaeffer.
La sceneggiatrice ha parlato anche delle reazioni che si sono generate da questi cambiamenti: “Quando le persone reagiscono con l’odio mi rattrista. Ma questo non è certamente l’aspetto su cui voglio concentrare la mia energia. Non sono interessata agli urli sterili e acidi“.
Avengers: Endgame – perché Iron Man ha un funerale e Black Widow no?
Inoltre, la Schaeffer ha anche rivelato la sua reazione alla scena di morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame, affermando di aver pianto come un bambino: “Ho pianto come una bambina. Ero molto emozionata e commossa“.
“Avevo una strana sensazione. È come se quelle sensazioni fossero di mia proprietà, perché, se sei uno sceneggiatore che investe particolari emozioni nel proprio lavoro – e penso che sia così per la maggior parte degli scrittori – il personaggio ti appare molto reale. Quindi, vedere la sua morte in un film con cui non avevo niente a che fare, è stato come vedere un ex-ragazzo con un’altra partner. C’è una sorta di bizzarro allontanamento a ciò che vedi, che ti sembra giusto, ma allo stesso tempo sbagliato. Nonostante ciò, la sua storia nel film è fantastica” ha concluso la Schaeffer.