Il segreto (2016): il significato del finale del film con Rooney Mara

Il segreto è un film che si presta a diversi strati di lettura, che vengono alla luce durante la visione del film, portatori di numerosi ipotetici finali.

Tratto dal bestseller di Sebastian Barry, Il segreto (2016) è un film del regista irlandese Jim Sheridan, che ci porta nel difficile contesto sociale e politico dell’Irlanda del Nord negli anni della Seconda Guerra Mondiale, attraverso una storia drammatica giunta ai nostri giorni sulla quale uno psichiatra, il dottor Grene (Eric Bana), cerca di fare luce e trarne la verità. A firmare il film è anche un cast di tutto rispetto, sul quale brillano le interpretazioni di Vanessa Redgrave e Rooney Mara.

Protagonista di questa storia d’amore che si incontra con i limiti culturali e sociali del tempo, sotto lo sfondo della guerra che più di ogni altra ha sconvolto e segnato il mondo intero, è Rose (Vanessa Redgrave/Rooney Mara), internata da 40 anni in un manicomio dell’Irlanda del Nord e che nonostante gli anni trascorsi, il dolore e i soprusi subiti, porta avanti la sua verità e la speranza di poter incontrare il bambino che tutti l’hanno accusata di aver ucciso.

Il segreto - Cinematographe.it

Colpevole di essere troppo bella, di aver sedotto il prete locale (Theo James) che l’avrebbe messa incinta secondo la comunità irlandese in cui è vissuta, ha nonostante tutto sempre guardato dritto negli occhi la vita e il tempo, amando segretamente un solo ed unico uomo: il pilota inglese Michael McNulty (Jack Reynor), da cui ha avuto il suo unico figlio di cui ha perso le tracce. Ma soprattutto ha sempre portato avanti la sua verità, nascosta tra le pagine di un vangelo diventato il suo diario.

Il segreto: la ricerca della verità, alterata o ricostruita dal tempo

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Il segreto è un film che si presta a diversi strati di lettura, che vengono alla luce durante la visione del film: molte infatti delle conclusioni che lo spettatore può trarre durante la visione, prima ancora che si arrivi al finale, potrebbero in realtà divenire delle possibili interpretazioni del film. Basta già solo questo a farci comprendere come il regista porti all’attenzione, in maniera sottile e quasi meta cinematografica, come la realtà sia una sostanza fragile, malleabile e potenzialmente manipolabile. Una natura in bilico che può dare vita ad un numero svariato di interpretazioni tramandate nel tempo, capaci di ricostruire o alterare la verità.

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Questo non vuol dire che bisogna guardare con occhio scettico qualsiasi storia venga raccontata, né bisogna trarre però conclusioni affrettate: il Dottor Grene infatti è l’esempio di chi si accosta alla verità con interesse, curiosità e mettendo in discussione il corso degli eventi alla presenza di incongruenze o dubbi. A differenza degli altri personaggi de Il Segreto che guardano Rose con pietà o disprezzo, lo psichiatra sa trovare la giusta distanza da ciò che gli viene raccontato, senza alcun giudizio o freddezza, ma guarda ad una vicenda ormai assopita da tempo con uno sguardo umano, nel tentativo di decriptare la matassa della verità.

Una lettura a più strati: la vita di Rose sospesa tra conscio e inconscio

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Più volte durante il corso del film, l’anziana Rose afferma che, ad un certo punto della storia, proprio quando partorisce, i suoi ricordi si fermano a causa degli elettroshock subiti in manicomio. Oltre a riportare alla luce la drammatica disinvoltura con cui, per ignoranza o per vendetta, le persone che riuscivano ad andare oltre i canoni culturali del tempo venivano accusate di essere pazze ed erano internate per sicurezza, Sheridan ci mostra come, nonostante gli ostacoli dei luoghi e del tempo, un istinto di sopravvivenza misterioso, alimentato inconsciamente, ci porta a difendere e preservare la verità ad ogni costo e in ogni modo.

Dove infatti la coscienza di Rose si ferma nella narrazione dei fatti, quando afferma di aver solo rotto il cordone ombelicale ma non ucciso suo figlio, è l’inconscio che parla, racchiuso per ironia del caso in un vangelo, sacra scrittura di una chiesa che non riesce a proteggere le sue anime, ma anzi le devia e le disperde.

Non è un caso quindi il titolo originale The Secret Scripture, che racchiude il cuore di tutto il film: il vangelo che diventa il libro, la sacra scrittura, la confessione di Rose, in cui ci sono tutti i tasselli segreti della sua vita. Le frasi scritte tra le lettere dei paragrafi prima che la memoria l’abbandonasse, il segno della forma del medaglione di suo marito, capovolgono nel silenzio, e nel segreto, tutta la verità raccontata da altri, e lanciano dei segni per riagganciarsi con il presente.