50 volte il primo bacio: recensione del film con Adam Sandler

Una commedia all'apparenza leggera ma che cela una profonda riflessione sulle dinamiche dell'innamoramento e sul potere del più nobile dei sentimenti.

50 volte il primo bacio è una commedia per la regia di Peter Segal con protagonisti Adam Sandler e Drew Barrymore, incentrata sulla tematica originale delle paradossali implicazioni di una rara condizione neuropsicologica che affligge la protagonista.

Qual è il colmo per un donnaiolo seriale, quotidianamente impegnato a inventare le scuse più disparate per far perdere le proprie tracce alle prede di una notte? Innamorarsi di una ragazza che soffre della Sindrome di Goldfield, una condizione cerebrale per la quale con la notte vengono cancellati tutti i ricordi della memoria a breve termine maturati all’interno della giornata precedente… compresi quelli amorosi.

50 volte il primo bacio - Cinematographe.it

Henry Roth (Sandler) è un playboy che non sbaglia un colpo, impegnato come veterinario (e intrattenitore volontario di avvenenti turiste) in un parco divertimenti delle incantevoli isole Hawaii. Un uomo pronto a tutto pur di riuscire a scaricare con disinvoltura e senza conseguenze le sue avventure di una notte, inventandosi fittizie identità segrete e rocamboleschi (quanto nobili) impedimenti vari per non rivedere le “vittime” in questione, che in questo modo tornano a casa completamente appagate dalle sue attenzioni, senza la spiacevole sensazione di essere state “scaricate”.

Tutto fila liscio fino a quando Cupido lo colpisce impietosamente all’interno di una tavola calda, dove la bella e brillante insegnante d’arte Lucy (Barrymore) è solita fare colazione ogni mattina, costruendo complesse strutture architettoniche a base di waffel. Henry rimane subito colpito dalla simpatia e dolcezza della ragazza, avvicinandola con successo e rimediando un appuntamento per l’indomani quando, tuttavia, Lucy non lo riconosce.

50 volte il primo bacio - Cinematographe.it

Confuso e disorientato da tale reazione, Henry scopre la verità dalla proprietaria del bar che conosce molto bene la situazione della giovane donna, vittima di un incidente stradale che ha fatto sì che i suoi ricordi a lungo termine si siano fermati a quel giorno, rendendo impossibile l’immagazzinamento delle giornate successive, destinate a svanire durante il sonno notturno.

Lucy vive così ogni giorno uguale all’altro, protetta dal padre e dal fratello che organizzano quotidianamente ogni dettaglio per proteggerla dal trauma che la condanna ad una vita cristallizzata nel passato le provocherebbe. Fino a quando un inevitabile imprevisto non manda a monte tutto gettando la ragazza nella disperazione…per poi ricominciare tutto da capo l’indomani.

Nonostante la consapevolezza della gravità della situazione e dell’impossibilità di instaurare una relazione normale con lei, Henry decide di non arrendersi, escogitando insieme alla famiglia della ragazza un modo per farle vivere una vita il più possibile normale, possibilmente insieme a lui, che ogni giorno cerca e (spesso) trova un modo per conquistare il cuore di Lucy.

50 volte il primo bacio: la faticosa magia di un amore che ha bisogno di rinnovarsi ogni giorno

50 volte il primo bacio - Cinematographe.it

50 volte il primo bacio è a tutti gli effetti un film con Adam Sandler, caratterizzato dai consueti intermezzi demenziali e dalle varie esagerazioni di repertorio messe in scena con l’ausilio di assurdi personaggi secondari. Ma sotto la superficie di commedia leggera e surreale, il messaggio di Peter Segal appare profondo e riflessivo, coinvolgendo la natura misteriosa delle dinamiche dell’innamoramento.

Henry, infatti, deve ricostruire ogni giorno il momento magico che ha permesso a Lucy di sentirsi attratta da lui la prima volta, ma non tutti i giorni ci riesce, a dimostrazione del fatto che basta una piccola variabile differente, un dettaglio aggiunto o mancato, perché la scintilla scatti o non scatti fra le stesse persone. In una dinamica del qui ed ora che suggerisce la natura unica e irripetibile di ogni singolo incontro.

50 volte il primo bacio - Cinematographe.it

Allo stesso modo, il film mostra come la memoria emotiva sia spesso separata da quella cognitiva, mettendo in luce l’impatto delle emozioni sul funzionamento cerebrale umano, che dalle stesse viene modificato ad un livello inconsapevole ma, allo stesso tempo, indelebile.

La splendida colonna sonora appare la cartina tornasole delle modifiche sottili che ogni giorno avvengono nel cervello danneggiato di Lucy, grazie alla potenza dei sentimenti e delle sensazioni che ogni giorno Henry stimola in lei con pazienza e determinazione, convinto che – prima o poi – lei possa ricordarsi di lui al risveglio o perlomeno riesca a conservare qualcosa che li tenga legati nonostante l’oblio notturno. Un po’ come avviene negli stati di coma profondo, in cui l’ausilio della musica e della presenza delle persone care spesso può fare la differenza nel recupero dello stato di coscienza.

50 volte il primo bacio - Cinematographe.it

50 volte il primo bacio riesce così ad andare oltre la sua apparente superficialità per rivelare la bellezza di un messaggio universale, che vede nel sentimento dell’amore una forza primordiale magica e misteriosa, il cui potere può essere enorme quanto imprevedibile e incontrollabile.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.3