Doctor Who – The Husbands of River Song: recensione
Se lo scorso anno attendevamo lo Speciale natalizio di Doctor Who per la guest star d’eccezione, Babbo Natale (Nick Frost), questo Natale abbiamo atteso con ansia l’episodio per un graditissimo ritorno: quello di River Song. Il personaggio interpretato da Alex Kingston si è distinto, fin dalla sua prima apparizione nel 2008 con un doppio episodio della quarta stagione, come il personaggio più particolare del NewWho. Figlia della Tardis, concepita da Amy Pond e Rory Williams è parte della vita del Dottore in una maniera veramente alternativa: i due infatti incrociano le proprie strade in momenti della loro vita diversi e mai paralleli.
Come ben ricordiamo nella quarta stagione, Steven Moffat, showrunner della serie dal 2010, introdusse il personaggio facendolo morire per poi svilupparlo, quasi a ritroso, nelle stagioni successive fino a The Name of the Doctor, ultima puntata della settima stagione in cui River Song diceva addio a Eleventh (Matt Smith) concludendo così la sua timeline.
Eppure, come detto prima, la storia di River non si è mai sviluppata linearmente, ma attraverso salti temporali fra passato e futuro del Dottore.
Con questo speciale di Natale, vediamo raccontato un frammento della vita di River dopo gli eventi (tragici) di Manhattan e poco prima di Silence in the Library.
Seguono SPOILER sulla puntata andata in onda.
All’oscuro del nuovo ciclo di rigenerazioni donate al Dottore in The Time of The Doctor, River si scontra con il Dodicesimo (Peter Capaldi) ignara della sua vera identità. La donna è alla ricerca del Dottore affinché l’aiuti a recuperare una preziosa gemma spaziale incastonata nella testa del Re Hydroflax (Greg Davies), sposato con l’inganno solo per poter metter mano all’inestimabile gioiello. Avendo con se le foto delle incarnazioni precedenti alla dodicesima, River non riconosce il Signore del Tempo. Lui, al contrario, ben conscio dell’identità di lei, inizialmente non comprende i motivi dell’irriconoscibilità pensando ad una strategica ignoranza.
Dopo inseguimenti e combattimenti vari su una crociera spaziale, ecco arrivare la rivelazione e la famosa ultima notte insieme a Darillium, ammirando le maestose Torri Cantati.
The Husbands of River Song convince anche solo grazie all’alchimia creata dai due protagonisti. L’interazione tra River e il Dodicesimo, mai ancora avvenuta, ma tanto sperata dai fan, si risolve in un valzer estatico la cui sintonia tra i due attori è perfetta. Capaldi, fra tutti, dimostra ancora una volta di essere un pezzo da 90 e di esser diventato un Dottore unico, ma al tempo stesso pregno di riferimenti alle altre incarnazioni. E se si pensava che River potesse funzionare solo con Eleven, questo episodio ha dimostrato il contrario.
La sceneggiatura, d’altra parte, ha convinto in parte: se l’idea di dividere l’episodio sostanzialmente in due parti si è rivelata una mossa vincente (l’elemento action unito a componente relazionale tra River e Dottore a Darillium), l’idea di raccontare l’ultima parte della vita di River Song, prima della Libreria, mettendo in leggero subbuglio le vicende descritte nel miniepisodio intitolato Last Night, ha generato un leggero scetticismo da parte dei fan più incalliti.
Che sia stata una mossa studiata da Moffat o un’inesattezza contestuale è difficile a dirsi. Sembrerebbe, più che altro, che Last Night sia stato approfondito in questo episodio.
Resta il fatto che The Husbands of River Song ha, non solo rialzato il livello dello Speciale Natalizio dopo la puntata bella ma non stupefacente dello scorso Natale, ma ha chiaramente coronato una nona stagione iniziata col botto e conclusasi nel migliore dei modi.