Venezia 76 – Lessons of Love: recensione
Il primo lungometraggio di Chiara Campara, Lessons of Love, è una storia di coming of age tutta all'italiana.
Yuri, un trentenne della Valsassina, lavora come allevatore insieme al padre, ma sogna di poter lasciare quel posto e aspirare a un futuro migliore. Lessons of Love è il lungometraggio d’esordio di Chiara Campara che mette in scena un racconto semplice e unitario, ritratto di una generazione allo sbando e insicura. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, la storia si rivela priva di mordente e non riesce ad appassionare a pieno.
Lessons of Love: la vita, l’amore e la vita in montagna
Yuri ha trent’anni e non ha mai avuto una ragazza. Gestisce con suo padre un piccolo allevamento di montagna in un piccolo paese dove ogni speranza sembra sbiadita e abbandonata a se stessa. Ogni mattina svolge una routine quotidiana: sveglia alle cinque e mezza, di corsa in stalla per mungere mucche, portarle al pascolo e sistemare il fieno. L’unico svago è rappresentato da Agata, una spogliarellista che lavora in un night club e a cui si sente sentimentalmente legato. La ragazza lo ascolta, parla con lui e sembra capirlo più di chiunque altro.
Agata rappresenta la fuga da questa esistenza piatta e senza futuro; con lei Yuri inizia a pianificare un futuro, lontano da quella vita rurale. Per la prima volta, il ragazzo prende una decisione per sé stesso e sceglie di salvarsi. Perciò lascia il padre e la famiglia e si trasferisce nei sobborghi di una città vicina. Uno zio gli offre un lavoro e la possibilità di immaginare un’esistenza diversa, ma la domanda più ardua è capire quanto Yuri riuscirà ad adattarsi a questa nuova realtà o se soccomberà, inevitabilmente, al richiamo della foresta.
Lessons of Love: una coming of age tutta all’italiana
Chiara Campara, classe 1987, al suo esordio in un lungometraggio, porta in scena una storia di coming of age tutta all’italiana. L’idea di partenza è quella di esplorare i dubbi e le insicurezze di una generazione senza un futuro certo, i trentenni di oggi, desiderosi di indipendenza ma frenati da ostacoli esterni. Nel farlo, Lessons of Love gioca su due terreni: quello della montagna spopolata e l’altro della provincia industriale – dove Yuri e Agata si trasferiscono.
Quando vede che tutti intorno a sé vanno avanti con la propria vita, o quantomeno si adattano a ciò che hanno – suo padre svolge un lavoro di montagna ormai stabile, sua sorella ha una relazione con un ragazzo e pensa di andare a convivere – Yuri decide che è giunta l’ora di prendere una presa di posizione. La possibilità di un amore irrompe nella sua vita come un uragano e improvvisamente si trova costretto a crescere per affrontare una nuova realtà, lontana dal grembo materno; è il tempo della consapevolezza e del diventare grandi.
Lessons of Love racconta così il viaggio di Yuri alla scoperta di sé stesso e cosa significhi per lui crescere e diventare indipendenti. La tematica principale è l’esigenza di seguire la spinta dei nostri desideri per capire chi siamo e da lì ripartire. Nonostante le buone intenzioni però, la pellicola di Campara rischia di risultare un prodotto anonimo, frutto di un lavoro distratto e poco curato. La sceneggiatura, pur nella sua semplicità, non lascia niente di memorabile da ricordare allo spettatore, né una morale da seguire. Le riprese sono statiche, talvolta lente, e non riescono fino in fondo a convincere. In questo contorno, gli attori, quasi tutti semi-sconosciuti, finiscono per restare tali.