Dieci Piccoli Indiani: recensione dell’adattamento BBC del giallo di Agatha Christie
La BBC ci ha regalato un piccolo grande capolavoro, ancora una volta: la trasposizione televisiva di Dieci Piccoli Indiani, in UK col titolo And Then There Were None. L’adattamento dell’opera più apprezzata della maestra del giallo, Agatha Christie, è andata in onda in tre serate (26-28 dicembre 2015) su BBC One.
La miniserie ha riproposto una meraviglia letteraria con l’ausilio di un grandissimo cast ed una scrittura eccezionale
La sinossi semplice, ma lineare, mette in gioco dieci personaggi su un’isola dimenticata da tutti ed un misterioso ospite che ne disegna le sorti di ognuno. Douglas Booth è Anthony Marston, un avvenente e scapestrato rampollo di una ricca famiglia inglese, con un’irrefrenabile passione per le automobili e l’alta velocità; è accusato di aver investito ed ucciso due fratellini, John e Lucy Combes.
Charles Dance è Justice Lawrence Wargrave, un giudice da poco in pensione sospettato di aver condannato a morte ingiustamente Edward Seton ed aver assistito impassibile alla sua impiccagione. Maeve Dermody è Vera Claythorne, giovane insegnante di ginnastica che ha dovuto abbandonare il suo ruolo di governante dopo la morte di un bambino che accudiva, Cyril Hamilton. Burn Gorman è William Blore, un rozzo ex agente di polizia che ha intrapreso la carriera di investigatore privato, accusato di aver fatto condannare a morte James Stephen Landor con la sua falsa testimonianza.
Una rosa di grandi attori compone il cast degno di nota
Anna Maxwell Martin è Ethel Rogers mentre Noah Taylor è suo marito Thomas Rogers; rispettivamente cuoca e maggiordomo, sono accusati di aver assassinato la loro vecchia e di cagionevole salute padrona di casa, Jennifer Brady. Sam Neill è il Generale John MacArthur, veterano del primo conflitto mondiale, accusato di aver ucciso il giovane ufficiale, nonchè amante della moglie, Arthur Richmond.
Miranda Richardson è Miss Emily Brent, una donna bigotta, puritana e severa, accusata di aver portato al suicidio la giovane governante rimasta incinta, Beatrice Taylor. Toby Stephens è il Dr Edward Armstrong, medico chirurgo affermato, accusato di aver ucciso in sala operatoria la paziente Louisa Mary Clees perché ubriaco. Infine Aidan Turner come Philip Lombard, un ex capitano ed esploratore dal passato turbolento e in crisi finanziaria, accusato di aver lasciato morire di fame 21 indigeni di una tribù africana.
I dieci personaggi, sconosciuti fra loro, si ritrovano assieme sull’isola dopo esser stati contattati, ognuno per diversi motivi, da una coppia composta da Ulick Norman Owen e Una Nancy Owen. Dopo una prima cena in attesa degli ospiti misteriosi, una voce proveniente da un grammofono ed amplificata in tutta la magione elenca i nomi dei dieci presenti e le accuse a loro rivolte (descritte appena sopra) dando inizio ad una carneficina che porta alla morte dei dieci, uno dopo l’altro ed in contesti diversi, ma ben studiati e riferiti ad una macabra filastrocca affissa in ogni camera dell’edificio isolato a Nigger Island.
Ancora una volta, una produzione inglese di casa BBC si conferma essere maestra nell’adattare opere maestose come i Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie proprio nell’anniversario del 125° anno della sua nascita.
La scrittura precisa, essenziale e ricercata è fonte di dialoghi brillanti e scene ricche di pathos, adrenalina e sentimenti contrastanti
D’altra parte, il cast preparatissimo – su cui spiccano il bello e dannato Aidan Turner e i veterani del grande schermo Sam Neill e Miranda Richardson – è sia una gioia per gli occhi di chi guarda, sia una grande lezione di teatro inglese. Il contesto, che spinge i protagonisti ad interagire fra loro in uno spazio ristretto, li fa scontrare in un impeto di situazioni dalle emozioni discordanti sviscerando il loro essere più profondo e fino a metterli definitivamente a nudo. L’isola diventa quindi la gabbia letale entro cui le pedine si muovono.
L’apparenza iniziale viene pian piano svelata mostrando le verità che si nascondono dietro ogni faccia linda e innocente.
Tralasciando l’adattamento del romanzo della Christie, And Then There Were None è l’esempio di perfetto giallo. La miniserie spalma la sua storyline equilibrando le tre puntate in maniera eccelsa senza appesantirsi totalmente nella parte finale. La sempre presente cura al dettaglio, non solo scenografico, e interpretazioni ponderate, ma potenti e di grande impatto, sono la formula perfetta di un (ennesimo) prodotto televisivo ben riuscito.