Venezia 76 – Il Sindaco del Rione Sanità: recensione
La commedia di Eduardo De Filippo prende vita nel film diretto da Mario Martone, che adatta Il Sindaco del Rione Sanità in chiave moderna.
Antonio Barracano, uomo d’onore che sa distinguere tra gente per bene e gente carogna, è il protagonista de Il Sindaco del Rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle parti. Chi ‘tiene santi’ va in Paradiso e chi non ne ha va da Don Antonio, questa è la regola. Quando gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, deciso a uccidere il padre, Don Antonio riconosce nel giovane lo stesso sentimento di vendetta che da ragazzo lo aveva ossessionato e poi cambiato per sempre. Il Sindaco decide di intervenire per riconciliare padre e figlio e salvarli entrambi. Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo diventa un film di forte attualità, capace di raccontare l’eterna lotta tra bene e male.
Il Sindaco del Rione Sanità: l’opera di De Filippo è un film di forte attualità
Ci sono alcune differenze tra Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo e quello portato in scena da Mario Martone. A cominciare dall’età, uno stacco netto per rendere il lavoro più contemporaneo. Nell’opera teatrale del grande drammaturgo, Antonio Barracano, è un uomo di settantacinque anni, nella pellicola del regista, ne ha invece la metà. Oggi i boss sono giovanissimi, si fanno largo nel mondo criminale già come uomini maturi. Tra il personaggio di De Filippo e quello di Martone c’è quindi un abisso generazionale; di conseguenza, anche l’approccio alla criminalità è diverso. Il vecchio Barracano è nato nell’Ottocento e vive a cavallo di un’epoca storica dove ancora si potevano tracciare i confini morali; Il Sindaco proposto da Martone invece è una rappresentazione di un’umanità feroce, ambigua e senza scrupoli, nella quale il bene e il male si confrontano e si riflettono in ogni personaggio.
Una mossa semplice, ma decisiva quella di trasportare il testo di Eduardo De Filippo sul grande schermo, attualizzandolo. Nella pellicola diretta da Martone c’è grande fedeltà all’opera originale, ma anche reinvenzione in chiave contemporanea. Il risultato è una trasposizione moderna che allo stesso tempo non si discosta dal suo vecchio omonimo. Nella nuova versione de Il Sindaco del Rione Sanità restano forti i temi come la vendetta, la famiglia e i sensi di colpa, già presenti in De Filippo.
Il Sindaco del Rione Sanità: Martone e lo stile hitchcockiano
La narrazione di Il Sindaco del Rione Sanità si svolge nel classico stile della camera chiusa utilizzato dal maestro del brivido, Alfred Hitchcock, in cui l’azione si snoda in un solo ambiente. La regia risulta perciò molto buona, e il merito è di Martone. Avendo già diretto una versione teatrale de Il Sindaco nel 2017, il regista si trova a suo agio nel dirigere un gruppo di attori – tra cui emerge il protagonista Antonio Barracano interpretato da Francesco Di Leva – in una sorta di palcoscenico tra Shakespeare e Hitchcock.
Il Sindaco del Rione Sanità è una delle opere teatrali più potenti e difficili create da Eduardo De Filippo perché mettono in luce una realtà sociale dove niente viene dato per scontato e in cui emergono forti tematiche attuali riconducibili alla nostra epoca. Con il film Martone dimostra che teatro e cinema possono fondersi, creando uno stage variopinto di attori dove ognuno può identificarsi. Tutti noi facciamo parte di un microcosmo chiamato società.