Shadowhunters 1×01: recensione
Dopo la debacle cinematografica i fan della saga Urban Fantasy Shadowhunters avevano tirato un sospiro di sollievo alla notizia che il Mondo dei Nascosti sarebbe approdato sul piccolo schermo grazie alla Abc Family (ora Freeform). Ma sembra non esserci pace per Cassandra Clare (autrice dei romanzi) che sembra non riuscire a trovare nessuno in grado di dare il giusto “spessore” ai suoi personaggi di carta.
Clary Fray, studentessa d’arte appena diciottenne, scopre che la realtà che conosce è solo una facciata e dietro la normalità si nasconde un mondo fatto di demoni. Ma la cosa davvero sconvolgente è la scoperta che lei, e sua madre prima di lei, fanno parte di un’antichissima stirpe di cacciatori di demoni: gli Shadowhunters, una notizia che passa in secondo piano quando sua madre viene attaccata e rapita dagli scagnozzi di Valentine, un pericoloso essere alla ricerca della potente Coppa Mortale. Grazie a Jace, Alec ed Isabelle, Clary scoprirà la verità su stessa e sulla vera natura del mondo che pensava di conoscere, sempre accompagnata dal migliore amico Simon la ragazza inizierà una lotta contro il tempo per scoprire i suoi poteri e salvare il genitore in pericolo.. e forse l’intero pianeta.
Inizia male il 2016 per la Freeform che con Shadowhunters si ritrova un prodotto al limite della decenza, nonostante gli sforzi il pilot dello show proprio non decolla, anzi per certi versi riesce a far rimpiangere il film del 2013 con protagonista Lily Collins, un’ardua impresa quella che Ed Decter (showrunner della serie) si è ritrovato fra le mani. Inizialmente l’idea di trasformare Shadowhunters in un prodotto seriale sembrava poter essere un’intuizione brillante che poteva tornare a dare luce ad una saga fortunata sotto il profilo cartaceo ma che sembra non trovare la giusta collocazione sullo schermo (grande o piccolo che sia). Il difetto principale della serie sembra essere una certa fretta nel raccontare e nello spiegare le storie dei vari personaggi, ci ritroviamo così una serie di cambi location e flashback che in una sola puntata hanno anticipato, quasi completamente, tutto Città di Ossa (primo libro della saga della Clare), lo scopo sicuramente è quello di liberarsi velocemente di un background precedente per dare poi maggiore libertà di azione, una soluzione che però trasforma la storia in un groviglio di avvenimenti apparentemente buttati a caso nel plot narrativo.
Shadowhunters: un inizio decisamente poco incoraggiante
Non aiuta nemmeno la scelta del cast che vede una serie di esordienti (non nell’accezione positiva del termine) interpretare – male – i protagonisti della fortunata serie Urban Fantasy. Clary ha il volto di Katherine McNamara, una scelta piuttosto infelice che vede la protagonista trasformata in una sorta di bambinetta piangente dallo sguardo vacuo e dai capelli (forse una parrucca) di dubbio gusto; il sexy Jace è interpretato da Dominic Sherwood che ammettiamolo di affascinante ha ben poco senza contare la totale mancanza di ironia narcisistica che il personaggio incarna. Non pervenuti Emeraude Toubia e Matthew Daddario nei rispettivi ruoli di Isabelle e Alec, speriamo in una maggiore presenza (magari qualcuno che li svegli dal torpore) nei prossimi episodi; prova buona per quanto riguarda i ruoli di Simon e Magnus che hanno i volti di Alberto Rosende e Harry Shum Jr (Mike Chang di Glee).
Ovviamente, come per tutte le serie, quello visto è il pilot quindi aspettiamo i prossimi episodi per decidere se cestinare definitivamente Shadowhunters, nel frattempo se avete fegato potete cimentarvi nella visione (noi di Cinematographe non ci prendiamo responsabilità) della serie che trovate disponibile su Netflix anche doppiata in italiano.