Revenant – Redivivo: recensione del film di Alejandro G. Iñárritu
Revenant – Redivivo: la voglia di sopravvivenza e vendetta per la consacrazione definitiva di DiCaprio e Iñárritu
Dopo la riflessione esistenziale e artistica di Birdman, giustamente premiato agli Oscar dell’anno scorso, Alejandro González Iñárritu si conferma uno dei registi più talentuosi e completi del panorama cinematografico internazionale con Revenant – Redivivo, film diametralmente opposto al precedente per atmosfere e contenuti. I fari non sono più puntati sulla modernità e sulle sue nevrosi, ma sul gelido e inospitale Nord Dakota della prima metà dell’800, teatro dell’odissea di un gruppo di cacciatori di pellicce, alle prese con delle condizioni climatiche e ambientali estreme, con una natura selvaggia e minacciosa e con gli ostili indiani Arikara. Guida della spedizione è il leggendario trapper statunitense Hugh Glass, le cui memorabili imprese fanno parte del bagaglio storico e culturale degli Stati Uniti e sono state narrate in The Revenant, libro di Michael Punke su cui è basato il film. A prestare volto, corpo e anima a questo iconico personaggio è uno stratosferico Leonardo DiCaprio, che supera se stesso con un’interpretazione sofferta e toccante, che l’ha portato a vivere in prima persona molti dei disagi provati da Hugh Glass e grazie alla quale molto probabilmente riceverà il suo primo tanto agognato Oscar, bissando così il successo ottenuto pochi giorni fa ai Golden Globes.
I membri di una spedizione in un territorio inesplorato del Nord Dakota, in cerca di pellicce, vengono decimati dall’attacco di una tribù di indiani Arikara. Fra i superstiti ci sono il Capitano Andrew Henry (Domhnall Gleeson), lo spietato John Fitzgerald (Tom Hardy), il giovane Jim Bridger (Will Poulter) e soprattutto la guida Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), uomo di poche parole ma dalla profonda conoscenza del territorio, che si trova sul posto insieme al figlio Hawk, avuto da una nativa indiana della quale è vedovo. Successivamente, lo stesso Glass sopravvive miracolosamente all’attacco di un orso, che gli infligge però gravi ferite che mettono la sua sopravvivenza in serio pericolo. Essendo impossibilitato a muoversi autonomamente, Hugh Glass diventa un problema perché rallenta tutta la spedizione. Alcuni uomini, fra cui John Fitzgerald, spingono per porre fine alle sofferenze di Glass, ritenendolo ormai spacciato. Ma la determinazione, lo spirito di sopravvivenza e la voglia di vendetta di Hugh Glass lo sproneranno a sopravvivere a questa sua personale odissea in un ambiente proibitivo.
Revenant – Redivivo (qui il trailer) è prima di tutto una titanica impresa cinematografica, che ha richiesto uno sforzo produttivo immane, che ha allungato in corso d’opera sia i tempi delle riprese (arrivati alla fine a circa 9 mesi) sia di conseguenza il budget del film che, a fronte di una stima iniziale di circa 60 milioni di dollari, ha raggiunto alla fine quota 135 milioni. Questo impressionante impegno umano ed economico non è però stato vano. La prima cosa che salta agli occhi è la fotografia di Emmanuel “Chivo” Lubezki, che ha ottime probabilità di portarsi a casa il terzo Oscar consecutivo per la categoria. Il suo lavoro è stato realizzato utilizzando solamente la luce naturale, evitando gli artifici tecnologici successivi all’epoca in cui è ambientata la storia e donando così grande realismo al film. Il paragone con quanto fatto 40 anni fa da Stanley Kubrick in Barry Lyndon sorge spontaneo ed è probabilmente eccessivo, ma in un panorama cinematografico odierno in cui l’attenzione per questi aspetti – che qualcuno definisce “secondari” – latita; lavori come questo nobilitano questa pellicola e l’intera industria del cinema. Alejandro González Iñárritu sfrutta alla perfezione il lavoro del socio Chivo, completandolo con alcuni virtuosismi registici che ne confermano le eccellenti doti tecniche. A differenza del precedente Birdman, girato in modo da dare la sensazione di assistere a un unico piano sequenza, stavolta i piani sequenza sono diversi, ma di un’efficacia su schermo altrettanto encomiabile. Almeno due le sequenze da antologia, che siamo sicuri si scaveranno uno spazio nella storia del cinema: l’impressionante attacco da parte degli indiani Arikara alla spedizione dei cacciatori di pellicce, fra i più violenti mai visti su schermo, che provoca quasi un fastidio fisico per il realismo con cui le frecce trafiggono le persone, e l’altrettanto dura scena della lotta fra Hugh Glass e un orso, in cui riusciamo quasi a percepire la voglia di sopravvivenza e il dolore fisico del personaggio per le terribili ferite che gli vengono inferte.
Per quanto riguarda Leonardo DiCaprio, è sempre più difficile trovare gli aggettivi adatti per descriverne la bravura. In Revenant – Redivivo questo formidabile attore, ormai senza ombra di dubbio il migliore della sua generazione, ha centrato probabilmente la migliore prova di una carriera già memorabile, nonché una delle più impegnative: si è infatti prestato personalmente, senza l’ausilio di controfigure, a girare alcune sequenze estreme come quella in cui rimane sepolto nella neve o quella in cui salta in un lago ghiacciato. Un’immedesimazione nel personaggio pressoché totale, che traspare in ogni scena in cui è presente DiCaprio, che riesce con il solo sguardo a raccontare e a fare vivere i diversi stati d’animo del proprio personaggio, il quale passa dal dolore alla collera, dalla voglia di vendetta alla speranza. Sarebbe però ingiusto non spendere due parole anche per Tom Hardy, perfetto contraltare di Leonardo DiCaprio, con il quale inscena un lungo duello che sfocia apertamente nel western, meritandosi ampiamente la nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista annunciata ieri.
Chi avrà la forza e il coraggio di guardare oltre si troverà davanti non solo un film ma una vera e propria esperienza visiva e sensoriale con Revenant – Redivivo
Completano questo film pressoché perfetto una colonna sonora calzante e trucchi, costumi e scenografie realizzati magistralmente e fondamentali per garantire alla pellicola un incredibile realismo. Se proprio volessimo trovare un pelo nell’uovo, alcune sequenze oniriche, che rappresentano sostanzialmente delle visioni del protagonista, seppur pregevolmente realizzate, spezzano un po’ troppo il rigoroso realismo di cui parlavamo poco fa. Ma sono veramente dettagli, per un film che per il resto è davvero sublime e che si prepara a fare una giusta razzia dei più importanti premi di questa stagione cinematografica.
Revenant – Redivivo è un film durissimo e non adatto a tutti, sia per una violenza insistita e potenzialmente fastidiosa sia per un incedere lento, fatto di lunghe sequenze con dialoghi ridotti all’osso. Chi avrà la forza e il coraggio di guardare oltre si troverà davanti a un film davvero pregevole, fra i migliori degli ultimi anni, in cui la vera protagonista è una natura selvaggia, opprimente e inospitale, che rende difficile, se non impossibile, la vita ai propri figli. Una natura severa, spietata e avara, all’interno del quale si consuma una storia semplice ma che colpisce il cuore e la pancia dello spettatore, basata su due degli istinti più puri e ancestrali dell’uomo: la voglia di sopravvivenza e la sete di vendetta. Più che un film, una vera e propria esperienza visiva e sensoriale, che siamo certi non vi deluderà.
Revenant – Redivivo è al cinema dal 16 gennaio, distribuito da 20th Century Fox.