Spike Lee boicotta gli Academy Awards al grido #OscarsSoWhite
Spike Lee ha ricevuto un Academy Award onorario ai Governors Awards dello scorso anno, ma il regista non sarà presente agli Oscar di febbraio a causa della mancanza di diversità tra i candidati.
Lee ha annunciato la sua opinione sul suo account Instagram nella giornata di lunedì. La scorsa il tag #OscarsSoWhite ha assunto una certa tendenza sui social per il secondo anno consecutivo, ossia dopo essere stati rivelati tutti e 20 i candidati degli Academy Awards 2016 che, come abbiamo visto, sono bianchi!
Spike Lee vorrebbe boicottare gli Academy Awards al grido #OscarsSoWhite
“Non possiamo sostenerlo e ciò significa mancare di rispetto ai miei amici, Chris Rock e il produttore Reggie Hudlin, il presidente [Cheryl Boone] Isaacs e l’Academy”, ha scritto Lee. “Ma, come è possibile che per il secondo anno consecutivo tutti e 20 i contendenti della categoria recitazione sono bianchi? E non parliamo degli altri settori. Quaranta attori bianchi in due anni e non importa niente a nessuno. Non possiamo agire?! Ma che c****! “
“Dr. King ha detto,” – ha scritto Lee. “Per troppi anni, quando le nomination agli Oscar sono state rivelate, il mio telefono squillava e i media volevano sapere il mio parere circa la mancanza di afro-americani e anche quest’anno è stato così. Per una volta (forse), vorrei che i media chiedessero a tutti i candidati come ci si sente a essere tirati ancora una volta fuori dal ballottaggio. Se qualcuno ha già affrontato questa situazione o sono io a stare nel torto”.
Ma nonostante la polemica riguardo l’Oscar, Lee ha osservato che la “battaglia ‘reale'” viene combattuta negli “uffici direzionali degli studios di Hollywood e della TV via cavo”. In quelle posizioni pullula il potere di ottenere progetti realizzati. Lee ha citato nella sua lettera, in particolare, la canzone “In the Room Where It Happens”, eseguita da Leslie Odom Jr., che interpreta Aaron Burr.
“La verità è che la gente non è in quelle stanze, e fino a quando le minoranze ci saranno, i candidati agli Oscar resteranno bianchi”, ha scritto Lee. Ha poi citato il suo discorso di accettazione da Governors Awards dello scorso anno. “È più facile per un afro-americano essere Presidente degli Stati Uniti che essere il presidente di uno studio di Hollywood.”
Secondo Lee, una soluzione al problema della diversità è stata trovata con le pratiche applicate dalla National Football League, in particolare la Regola Rooney. Emanata nel 2003, la Regola Rooney prevede che di ogni squadra NFL fosse intervistato almeno un candidato appartenente alle minoranze per ciò che riguarda il capo allenatore e altre posizioni di rilievo.
“Perché a Hollywood non è possibile fare lo stesso?”, ha scritto Lee. “Spero che le cose cambieranno per i miei figli, che miglioreranno per tutti gli americani. Un’America grande e diversa”
Ai Governors Awards nel mese di novembre, Lee ha fatto dei commenti simili, facendo notare che, secondo i dati del censimento statunitense, nel 2043, “gli americani bianchi saranno una minoranza in questo Paese.”
“Tutti, probabilmente, abbiamo votato per Obama, ma quando vado in ufficio non vedo gente nera, tranne l’uomo della sicurezza che sta alla porta e controlla il mio nome dalla lista non appena arrivo per recarmi in studio”, ha detto Lee. “Così possiamo parlare, ‘bla bla bla’, ma abbiamo bisogno di fare una discussione seria sulla diversità.”
Lee fa parte di quella schiera di importanti registi di colore che hanno commentato le nomination agli Oscar di quest’anno, tra cui Straight Outta Compton del produttore Will Packer e l’attrice Jada Pinkett Smith.
Vedi articolo completo di Lee su Instagram qui sotto.
Fonte: EW