RomaFF14 – Le beatitudini di Sant’Egidio: recensione del documentario di Jacque Debs
Recensione de Le beatitudini di Sant'Egidio, il documentario del 2019 scritto e diretto da Jacque Debs presentato come pre-evento alla Festa del Cinema di Roma.
Le beatitudini di Sant’Egidio è un documentario del 2019, scritto e diretto dal regista francese Jacque Debs, presentato come pre-evento alla Festa del Cinema di Roma 2019. La pellicola è prodotta da Donatella Palermo, con Stemal Entertainment e Rai Cinema, in associazione con Les Film d’ici – Jacque Debs e in collaborazione con KTO. La fotografia è di Greta De Lazzaris, il montaggio di Thierry Simonnet, il suono di Maximilien Gobiet e le musiche originali, prodotte da Ala Bianca Group, sono di Joel Grare.
Il film è stato girato in associazione con La Comunità di Sant’Egidio ed è il primo lavoro che ne vede la partecipazione attiva.
Le beatitudini di Sant’Egidio: “Un quadro intercontinentale”
Preghiera, Poveri, Pace.
Queste 3 “P”, enunciate da Papa Francesco in occasione del cinquantesimo anniversario della Comunità di Sant’Egidio, rappresentano i fondamenti su cui si basa l’opera, il motivo e lo spirito stesso della Comunità.
Avvalendosi del viaggio verso il Mozambico di un quadro dipinto da una ragazza disabile, membro della Comunità, il film mostra il mosaico di una realtà incredibile, che ha la sua base nella Basilica di Santa Maria in Tastevere, dove “gli amici” di Sant’Egidio pregano ogni sera, e si estende fino a raggiungere tutti i continenti. Il presidente e il fondatore della Comunità prendono per mano lo spettatore e lo accompagnano lungo questo percorso, mostrando come, in ogni suo ambito e in ogni sua iniziativa, la loro creatura si muova costantemente con lo scopo unico di unire chiunque incontri per opporsi ai grandi nemici dell’umanità: la guerra, l’ingiustizia sociale, le malattie e la solitudine.
Le beatitudini di Sant’Egidio: una comunità unica al mondo
Le beatitudini di Sant’Egidio è un documentario interessante, che si avvale di immagini di archivio di pregevole fattura e che ha, grazie al notevole ventaglio di realtà di cui è composta la Comunità, la possibilità di farci entrare all’interno di dimensioni sociali diverse e variegate. Il suo principale merito è quello di scavare a fondo e al meglio nell’argomento di cui tratta, dandoci la possibilità di capirne il cuore e l’anima.
La Comunità di Sant’Egidio è stata fondata a Roma nel 1968 e 51 anni dopo è una realtà presente in tutti i continenti, nei quali porta avanti la sua missione. Jacque Debs ci presenta un mondo di solidarietà e pace, senza tempo e senza luogo. Un’isola composta da persone e da idee, mai stanche di prestare il loro impegno e la loro devozione a una causa che si rinnova ogni anno, scoprendo nuovi spazi e creando nuovi progetti.
Oltre ai meravigliosi centri o alle case famiglia, in cui trovano una nuova vita anziani e disabili, ci vengono mostrate scuole (come La Scuola della pace a Primavalle), mense, laboratori d’arte e progetti all’estero. Per parlare di quest’ultimo il regista ci porta direttamente in Mozambico, dove entriamo in Dream, progetto creato per la cura dell’Aids. Questo ci viene spiegato da Cacilda Massango, una dei primi ad essere stata aiutata, ora responsabile del cento di Zimpato e la donna che ha parlato davanti a Papa Francesco quando venne in visita alla casa di cura in Africa. Conosciamo così l’antico rapporto tra Sant’Egidio e il Mozambico, per la cui pace, all’epoca della guerra civile del 1964, la Comunità si mosse in prima persona, concedendo le sue stanze per le trattative tra i due fronti opposti nel conflitto.
Davanti a noi prende forma uno scenario sorprendente, una realtà parallela, forse ancora da troppi ignorata, capace di fondere un forte sentimento spirituale vicino al mondo cattolico con un senso di umanità incredibile e che travalica ogni tipo di differenza.
Eppure, dopo averci portato in giro per il mondo e averci raccontato la ricca storia di Sant’Egidio, la pellicola ci lascia tornando a Santa Maria, a Trastevere, per mostrarci il cuore della Comunità: il pranzo di Natale degli amici di Sant’Egidio. Un momento in cui disabili, anziani, immigrati e senza tetto possono condividere la tavola e i regali. Il primo pranzo venne fatto a Santa Maria in Trastevere nel 1982, ma oggi viene organizzato in tutto il mondo, dove è presente Sant’Egidio. L’ultimo anno hanno partecipato circa 140 mila persone da tutti i continenti.