Mystery of the lost Caravaggio: su Sky il documentario

Mystery of the lost Caravaggio, questo il titolo dell’opera incentrata sull’artista Michelangelo Merisi, che andrà in onda mercoledì 27 gennaio 2016 alle 21.10 su Sky Arte HD (canali 120 e 400) il documentario Operazione Caravaggio – Mystery of the Lost Caravaggio, prima produzione creata dal neonato Sky Arts Production Hub, centro d’eccellenza europeo per la realizzazione di programmi sull’arte distribuiti a livello internazionale in tutti i Paesi in cui opera Sky, per una platea potenziale di 21 milioni di famiglie abbonate.

Il programma documenta la storia de La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, capolavoro trafugato dall’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo nel 1969, e della scelta di riprodurre l’opera per restituirla alla città di Palermo, un progetto ambizioso e in grado di dare una nuova vita al celebre dipinto, ma che al tempo stesso apre un inevitabile confronto sulla possibilità di rendere eterna un’opera d’arte pur perdendone l’originale.

Mystery of the lost Caravaggio – il documentario che restuisce alla collettività l’opera perduta di Michelangelo Merisi, La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi

L’opera del Caravaggio è tornata a vivere in una fedelissima riproduzione, realizzata in un unico esemplare con tecniche ad altissima tecnologia in grado di rendere alla perfezione ogni minimo dettaglio dell’originale. Il dipinto, considerato l’opera d’arte figurativa di maggior rilievo nel mondo tra quelle di cui non si conosce la sorte, è stato riconsegnato alla collettività e alla città di Palermo sabato 12 dicembre e ricollocato nel suo spazio sopra l’altare dell’Oratorio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’iniziativa è stata voluta e realizzata da Sky, che ha commissionato il progetto a  Factum Arte, la società specializzata nella realizzazione di riproduzioni pressoché perfette di opere d’arte. La Natività è stata ricostruita attraverso tecniche di stampa altamente innovative da un team composto da restauratori, storici ed esperti informatici.

 caravaggio
La storia romanzesca del dipinto più ricercato dei nostri giorni

Caravaggio arrivò in Sicilia nell’ottobre 1608, dopo la fuga dal carcere di Malta, dove era stato richiuso per aver partecipato ad un violento “tumulto” in una privata abitazione a La Valletta. In Sicilia, ha creato tanti capolavori, una di queste opere, però, era legata ad un destino ancora avvolto nel mistero: La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi dipinta dall’artista probabilmente nel 1609 e conservata a Palermo, nell’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo.

La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, ladri tuttora ignoti entrarono nel sacro luogo e lo saccheggiarono, secondo alcuni testimoni fuggendo poi con una moto Ape. Chi fu il responsabile del furto? Sono state fatte varie ipotesi. Inizialmente si pensava che il dipinto fosse stato rubato per essere venduto al mercato nero (il prezzo dell’epoca si aggirava sul miliardo di lire). Seguirono altre ipotesi, tra cui quella che i ladri dell’opera, non riuscendo a vendere il celebre capolavoro, provarono a introdurlo sul mercato dopo averlo tagliato in sezioni più piccole. Neanche questa ipotesi è mai stata confermata.
Nel 1980 il giornalista britannico Peter Watson riportò la vicenda della tela sulle cronache di tutti i giornali dichiarando che a Laviano, in provincia di Salerno, era venuto in contatto con un mercante d’opere d’arte che gli propose di acquistare proprio la Natività del Caravaggio.

Il giornalista, sotto falso nome, aveva fissato un incontro con i ricettatori la notte del 23 novembre 1980, incontro che però non avvenne mai a causa del terremoto che proprio quella sera sconvolse la Basilicata e la Campania. Si pensò dunque che l’opera fosse andata distrutta con il terremoto. Un’altra domanda senza risposta, una ipotesi sulla quale gli investigatori non hanno trovato alcuna prova.
La pista mafiosa emerse negli anni ‘90. Furono due figure di primissimo piano dell’organizzazione criminale, Giovanni Brusca e Francesco Marino Mannoia, divenuti collaboratori di giustizia, a riportare in primo piano il furto della Natività: durante il processo a Giulio Andreotti, Mannoia rivelò di aver gestito molti dipinti rubati, opere di Guttuso, Antonello da Messina e Caravaggio.

Brusca testimoniò che la mafia, dopo le leggi speciali antimafia seguite alla morte di Falcone e Borsellino nel 1992, cercò di “trattare” con lo Stato Italiano: opere d’arte trafugate, tra cui la tela di Caravaggio, in cambio della modifica del 41bis, l’articolo di legge sul carcere duro.
Non sono mancati, nel corso degli anni, altri ‘’informatori’’ che affermarono di conoscere la sorte del dipinto, legandola a vicende di mafia. E dopo oltre 40 anni, il mistero de La Natività  non solo non mostra alcun segno di essere risolto, ma continua a nutrire molte voci e verità inquietanti.

Il dipinto è tuttora nella Top Ten Art Crimes dell’FBI. Attualmente il suo valore commerciale è stimato in 20 milioni di dollari.