Priest: recensione del thriller fantascientifico con Paul Bettany
Uscito nel 2011 dopo un travaglio di lavorazione non indifferente, Priest è un film che sembra promettere non poco nella sua prima mezz'ora. Ma...
Tratto dall’omonima graphic novel del coreano Hyung Min Woo, Priest racconta la storia di un sacerdote, interpretato da un carismatico Paul Bettany, pronto a mettere in discussione i propri voti e il credo della sua congrega pur di salvare l’umanità dalla minaccia dei vampiri.
Priest contro i vampiri che minacciano il mondo umano: la trama del film
Da secoli si consuma la lotta tra umani e vampiri, la luce del sole contro il buio, l’umano contro il mostro, un circolo di sangue, terrore e carestia che sembrava non avere pace, fin quando la chiesa, unica protettrice degli uomini non decise di giungere ad una soluzione. Tra le mura fortificate in cui il Santo Credo proteggeva gli umani, scelse, allevò e formò un gruppo di sacerdoti che dotati di poteri speciali avrebbero distrutto per sempre la stirpe dei vampiri. La lotta, grazie a questi guerrieri speciali, sembrò aver fine e gli ultimi vampiri sopravvissuti furono richiusi in riserve. Poco dopo però gli stessi sacerdoti furono costretti dalla chiesa, temendo la loro potenza, a sciogliere la loro cerchia e rinnegare il proprio ruolo, reintegrandosi tra gli umani.
Molti anni dopo la fine dello storico conflitto però, qualcosa sembra turbare i vacillanti equilibri del mondo, e un sacerdote conosciuto come Priest (Paul Bettany), il più forte di tutti, si vedrà costretto affiancato dallo sceriffo Hicks (Cam Gigandet) a comprendere quale nuova minaccia sta per abbattersi sull’umanità.
Fantascienza, horror, western post apocalittico: un alto potenziale dall’occasione mancata
Uscito nel 2011 dopo un travaglio di lavorazione non indifferente, Priest è un film che sembra promettere non poco nella sua prima mezz’ora: il prologo raccontato in forma animata, per omaggiarne la sua prima natura trattandosi di un fumetto, gli scenari di una metropoli sofisticatissima che si alternano alla desolazione di un futuro post apocalittico che ricorda un vecchio west, e il sacro che si oppone al malvagio, ci trasportano in un’atmosfera alienante che scorre narrativamente attraverso la linea del thriller, a cui non manca anche un po’ di horror.
Per quanto la scelta del regista Scott Stewart, che aveva già bazzicato nel genere con Legion, fosse quella di staccarsi dalla storia del fumetto per dare al film una sua identità cinematografica, non senza l’approvazione dell’autore coreano, purtroppo l’operazione non riesce nel migliore dei modi.
Priest: quando l’estetica sovrasta la sostanza
Uno dei punti deboli di Priest infatti è proprio la sceneggiatura. Se c’è una grande cura per l’estetica, e quindi più in generale per il comparto scenografico – non è un caso infatti che rientrasse nei progetti in 3D della Sony Pictures -, sembra invece che la sceneggiatura sia stata buttata giù lanciando qualche linea direttiva essenziale alla comprensione, ma senza alcun tipo di approfondimento.
Priest, il sacerdote protagonista regge ed emana carisma e solidità unicamente grazie all’interpretazione di Paul Bettany, che tuttavia è l’unico personaggio degno di nota. Poco caratterizzati infatti sono anche i personaggi come Hicks, che rischia di diventare il classico belloccio che fa da spalla al protagonista risolvendo le situazioni in maniera fortuita, e gli stessi vampiri – ad esclusione forse del nemico (Karl Urban) che si presenta con i tratti di un rebel with a cause dal lato del male – pur se ritratti in una forma primitiva e animalesca, mancano di una caratterizzazione efficace. Un vero peccato per un film che nel periodo in cui è uscito, nel 2011, poteva rappresentare un punto di partenza per un genere che negli anni successivi ha conquistato sviluppi e sterzate interessanti.