L’uomo che volle vivere 120 anni: recensione del film di Dado Martino

Il suo libro Vivere fino a 120 anni ha venduto qualcosa come 400mila copie, il suo nome è stato sulla bocca di tutti, ha creato contrasti, polemiche, speranze e discussioni su ogni media presente e ne ha fatto il protagonista di una diatriba che per mesi ha tenuto impegnati giornalisti, medici, scienziati, dietologi e opinionisti. Poi è arrivato anche il documentario L’Uomo Che Volle Vivere 120 Anni, diretto da Dado Martino, a parlarci di Adriano Panzironi, classe 1972, giornalista, imprenditore, divulgatore sui generis… tuttofare che con la sua Life 120 S.r.l e Welcome Time Elevator S.r.l ha fatto milioni.
Ma chi è veramente Panzironi? Un nuovo messia con il suo metodo di dieta ed integrazione, che può risolvere le problematiche e malattie croniche tipiche del terribile stile di vita moderno? Un paladino della controcultura osteggiato dai poteri forti? Un divulgatore legato ad una nuova visione della vita, del rapporto tra uomo e cibo, uomo e natura?

L’uomo che volle vivere 120 anni: un’apologia di Panzironi

La risposta è contenuta nei 100 minuti del documentario di Dado Martino, peccato che non sia quella fornitaci dal regista (e sceneggiatore, attore e montatore), ma esattamente il suo contrario, al termine di un iter narrativo sconclusionato, malfatto, agiografico e ben poco credibile o appassionante.
L’Uomo che Voleva Vivere 120 Anni di documentario ha solo il nome, dal momento che è in tutto e per tutto più simile ad un lungo film di propaganda, nel quale l’autore non si pone mai neanche per un minuto in modo equidistante rispetto a Panzironi.
Il che non aiuta certo uno spettatore neutrale a farsi un’idea sulla bontà o meno dell’opera di Panzironi, il quale con il suo format Il Cerca Salute, in onda sul suo canale Life 120 Channel, ancora oggi cerca di difendersi dalle accuse e diffondere il suo credo incessantemente.
Si è parlato spesso di nessuna validità scientifica, nessun avallo ufficiale da parte di medici o dietologi, e di certo il documentario di Dodo, vista la “partigianeria” delle fonti utilizzate, non è che aiuti molto a capirci qualcosa in questa “rivoluzione del vivere”.

In che cosa consiste il Metodo Panzironi?

La musica assedia le orecchie dello spettatore, funge da biglietto di presentazione per 100 minuti di pura propaganda aziendale, di retorica e spot da Olio Cuore, tanto che lo stesso incipit personale dell’autore appare quantomeno forzato, se non proprio poco credibile.
Ma in cosa consiste il famoso Metodo Panzironi? Che al suo inventore, dati alla mano, ha fruttato tra le altre cose una multa per aver diffuso “informazioni potenzialmente lesive della salute”, la sospensione dall’Ordine dei Giornalisti, una multa di 260mila Euro al suo canale, da aggiungersi ad un’altra di quasi 500mila per pubblicità occulta, nonché denunce e azioni legali da parte di medici, dietologi e del Ministero della Salute?
Panzironi ha escluso categoricamente dalla dieta i cibi contenenti carboidrati, come pasta, riso, mais, patate e legumi, includendo invece i grassi – sia vegetali che, soprattutto, animali – quale fonte privilegiata di apporto energetico per l’organismo, oltre a grandi quantità di verdure e poca frutta.
Ebbene ben poco di approfondito viene offerto da L’Uomo che Volle Vivere 120 Anni verso chi vuole capire qualcosa di più di questo metodo, o verso le naturali perplessità e dubbi, ed in questo il documentario non assolve ad alcuna funzione informativa.

Ma lo si vuole ripetere, non è un documentario, e di certo non fa nulla di nulla per confutare chi accusa Panzironi di aver usato il suo canale, i suoi video, i suoi libri (ne sono usciti altri due intanto) per vendere i propri prodotti e sé stesso.
Non risponde a nessuna delle critiche mosse a lui e alla sua azienda, accusate di aver giocato con la salute delle persone, di aver detto di poter guarire tumori alla prostata, diabete, morbo di Crohn, tumori ai polmoni e quant’altro, secondo gli accusatori spingendo sovente con i suoi magici call center le persone verso l’abbandono del medico di famiglia, asserendo che solo con la sua dieta ed i suoi prodotti era possibile guarire in pochi mesi da ogni male.
Se veramente Martino voleva fare un documentario, ebbene ha fallito. Se invece era interessato a realizzare uno spot, ha fatto il più lungo e melenso che si sia visto da molto tempo a questa parte.