Attraverso i miei occhi: recensione del film
Attraverso i miei occhi, tratto dal romanzo The Art of Racing in The Rain di Garth Stein, racconta i cambiamenti di una famiglia attraverso lo sguardo di un protagonista canino.
Attraverso i miei occhi (The Art of Racing in The Rain) è un film diretto da Simon Curtis e tratto dalle pagine di un romanzo di Garth Stein, L’arte di correre sotto la pioggia. Il film è interpretato da Kevin Costner, Milo Ventimiglia, Amanda Seyfried, Kathy Baker e Martin Donovan.
La storia è narrata attraverso la voce di Enzo (corrispondente a quella di Kevin Costner in originale, a quella di Gigi Proietti in Italia), Golden Retriever di grande astuzia e intelligenza che racconta il proprio rapporto con il padrone Denny Swift (Milo Ventimiglia), aspirante pilota di Formula Uno. I due condividono ogni cosa, dalla più semplice alla più importante, finché nella loro vita non faranno la propria comparsa Eve (Amanda Seyfried), futura moglie di Denny, e la piccola Zoe (Ryan Keira Armstrong), che determineranno grandi cambiamenti.
Attraverso i miei occhi: un film per tutta la famiglia!
Data la folta e cospicua sfilza di opere il cui racconto si sviluppa attorno alla figura centrale di un animale domestico, si può ormai ritenere consolidato un vero e proprio filone di dramma, sottogenere del dramma famigliare, che risponde al nome di dog-drama. Ne fa parte, ovviamente, Attraverso i miei occhi, così come ne fanno tuttora parte film di maggior peso e fama, tra cui Hachiko – Il tuo migliore amico (2009), in cui è nientemeno che Richard Gere a fungere da controparte umana nel rapporto fra cane e padrone. E ancora Io & Marley, cui sembra guardare il film di Simon Curtis per trarre ispirazione nell’adattamento del romanzo di Stein; non solo per la somiglianza fra il protagonista a quattro zampe della commedia di David Frankel del 2008, ma anche per il soggetto dell’opera stessa, generato dal desiderio di rappresentare la storia di una famiglia che affronta continui cambiamenti e il suo bisogno di adattarsi ad essi. Senza contare l’ampia fila di film d’animazione (Disney e non solo) che favoleggiano lo stesso tema dal punto di vista animale, in cime alla quale spicca Lilli e il vagabondo.
Attraverso i miei occhi e la bravura dei Golden Retriever
Certo, il film di Curtis non può vantare la stessa presenza attoriale che caratterizza le opere sovracitate: è notevole il lavoro di Kevin Costner sul doppiaggio ma, come spesso accade in casi analoghi, a rubare la scena alle poco incisive interpretazioni umane sono, senza ombra di dubbio, il carisma e la grazia del protagonista canino, interpretato da diversi Golden Retriever addestrati. Anche volendo sorvolare sulla componente attoriale, tuttavia, resta ancora il problema più grande del film di Curtis, che risiede nell’operazione di adattamento in fase di scrittura – la sceneggiatura è firmata da Mark Bomback – del romanzo da cui ha origine.
Ciò che sembra funzionare su carta, come la componente spirituale che satura l’atmosfera e le pagine di Stein ma anche la profondità dei pensieri “espressi” da Enzo, non è altrettanto efficace nella sceneggiatura del film. Almeno il target dell’opera è chiaro ed è quello, ampio, delle famiglie che cercano l’emozione facile, o anche una reminiscenza di un’intima esperienza passata che possa rivivere attraverso lo schermo. Eppure non v’è neanche la semplicità di altre commedie attinenti per idee e concetti: Attraverso i miei occhi si gioca la carta del ricatto emotivo presentando sin da subito la grave malattia di cui un protagonista è portatore, rammentando continuamente allo spettatore che, prima o poi, sarà suo dovere cercare la commozione. Ed è questo fardello a determinare, in maniera quasi paradossale, proprio una sorta di distacco e di freddezza rispetto alle vicende narrate; contrariamente a quelle favole di amicizia, come Io & Marley, che nella genuinità e nell’essenzialità dei piccoli gesti quotidiani riescono a restituire anche il dramma famigliare nel suo peso originario, ossia nella sua purezza.
Attraverso i miei occhi è al cinema dal 7 novembre 2019.