A Cinderella Story – Christmas Wish: recensione del film

Nuova proposta della serie A Cinderella Story originariamente scritto da Leigh Dunlap, il capitolo natalizio uscito nel 2019 è una nuova variazione sul tema di una delle favole più celebri e metaforicamente prolifiche di sempre. In questo caso, i protagonisti di A Cinderella Story – Christmas Wish sono la quinta coppia ad affrontare le peripezie narrate dalla saga in cui la giovane Kat Emerson veste i panni di una moderna Cenerentola.

La ragazza infatti si trova in una situazione per niente augurabile agli altri: maltrattata dalla matrigna, si arrangia tra lavoretti di fortuna e i suoi sogni di successo come cantautrice. La frustrazione dovuta al suo lavoro come elfo canterino nel giardino natalizio di un ricco magnate locale si scontra con i continui sforzi di arrivare alla grande svolta per dare finalmente avvio alla sua carriera da cantante. A rendere l’esperienza lavorativa (e non solo) più accettabile c’è la presenza di Nick, il Babbo Natale assoldato nello stesso giardino. Nonostante i tentativi di sabotaggio della famiglia acquisita della povera Kat, tra i due nasce un amore destinato a porre fine alle angherie cui la giovane deve continuamente sottostare.

Un momento di tenerezza tra Kat e Nick, protagonisti di A Cinderella Story – Christmas Wish.

A Cinderella Story – Christmas Wish: un mondo di ingiustizie edulcorate

In linea con quanto finora presentato dal resto della saga, A Cinderella Story – Christmas Wish rappresenta un mondo di ingiustizie edulcorate, la cui risoluzione è tanto legata ai risvolti sentimentali della povera protagonista, quanto dissimulatori di una condizione comunque di per sé non tragica come si vorrebbe far percepire. Kat, è vero, lotta tutti i giorni con una famiglia acquisita che la mette in difficoltà in ogni occasione, ma resta comunque innegabile il fatto che la sua situazione riflette quella di migliaia di persone che, come lei, si trovano a dover conciliare importanti sogni di gloria con “volgari” necessità quotidiane.

Girato per buona parte in Canada, A Cinderella Story – Christmas Wish diventa l’occasione per riproporre i consueti ingombranti abiti da ballo in versione contemporanea e decontestualizzata, presentata cioè in un luogo-non luogo, un vivaio di sempreverdi che assume le sembianze di una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio, in modo da costituire una sorta di contenitore adatto ad accogliere diversi tipi di storie d’amore e declinate in varie modalità.

Un primo piano di Kat, moderna Cenerentola per A Cinderella Story – Christmas Wish.

A Cinderella Story – Christmas Wish non costituisce in alcun modo un prodotto di rilievo nella filmografia di nessuno dei membri del cast artistico, anzi rappresenta piuttosto un punto di partenza da un film per famiglie, un racconto di un nuovo miracolo di Natale che riunisce grandi e piccini di fronte allo schermo, anche se, a ben vedere, con buona probabilità nessuno di loro uscirà pienamente soddisfatto.

Anche la creazione di film seriali, che per molti versi sembrano riproporre di continuo le stesse dinamiche e le stesse figure narrative, si svela non cosí banale come si potrebbe pensare e lo fa proprio nella misura in cui si sente la mancanza di un’adeguata costruzione produttiva in casi come questo.

A Cinderella Story – Christmas Wish rimane dunque nel limbo, senza affermarsi in nessun senso, finendo con la mancata occasione di trovare un ruolo definito al di fuori della sua posizione “seriale” nell’ambito dei racconti del filone firmato da Leigh Dunlap. Del resto, le aspettative nei confronti del film sono soddisfatte, salvo però trovarsi di fronte a un prodotto al limite dell’anonimato, che non si afferma se non nella sua mediocrità, fermo restando che questa proposta rientra tra quelle formulate ad hoc per le festività natalizie, rispondendo quindi a uno specifico bisogno molto circostanziato.