Galavant – Stagione II: recensione
Nessuno avrebbe mai pensato che la seconda stagione di Galavant potesse tener così tanto testa alla prima. Certo, i primi due episodi, andati in onda circa un mese fa e recensiti da noi QUI, davano alla nuova stagione una buona partenza. Eppure non credevamo potesse addirittura superare in bellezza la prima stagione.
Sì, perché Galavant è tornato più forte e divertente che mai, e non solo.
Con Isabella imprigionata a Valencia e costretta ad un matrimonio con il cugino di 11 anni, Galavant in fuga verso di lei con Re Richard e Madalena e Gareth a governo di Hortensia, era chiara la direzione che avrebbe preso la storyline della nuova stagione.
Infatti con i primi due episodi, intitolati A New Season aka Suck It Cancellation Bear e World’s Best Kiss, siamo entrati, non poi così tanto in punta di piedi, nel vivo della storia: Galavant deve ritrovare il suo amore.
Questa seconda stagione si è rivelata invece molto più di questo e tanti sono gli elementi che l’hanno resa spettacolare.
Anzitutto una sceneggiatura fresca, ironica, piena di citazioni sferzanti ad altre serie (Game of Thrones, ad esempio), ricca di equivoci e giochi di parole, è stata in grado anche di approfondire e decorare ancora di più le vicende dei protagonisti anche grazie ad un approccio parodistico verso la letteratura e il Cinema di Fantasia.
Non solo, alcuni personaggi in particolare ne escono completamente mutati, o meglio, definiti sotto una nuova veste. Pensiamo ad esempio a King Richard, grande protagonista di questa seconda stagione, interpretato dal poliedrico ed esilarante Timothy Omundson, che passa dall’essere un tiranno senza cuore a vero eroe della situazione e grande amante. Il suo percorso con Galavant diventa, infatti, un modo per scoprire la grande sensibilità celata dentro una corazza costruita sin dalla propria infanzia a coronamento della sua posizione sociale (un buon Re dovrebbe incutere timore ai propri sudditi?).
D’altra parte, ad Hortensia, la nuova convivenza forzata tra la regina Madalena e l’autoeletto re Gareth si trasforma pian piano in una relazione quasi genuina (ovviamente nei limiti che concerne lo stile della serie) che mette a nudo la sensibilità di entrambi: Madalena è in grado di provare sentimenti e Gareth è in grado di amare. Saranno in grado, però, di portare avanti una relazione stabile?
Sid, interpretato dal simpatico Luke Youngblood, è, suo malgrado, il Cupido della situazione.
Un altro grande punto a favore di questa stagione di Galavant è la morale che, se vogliamo, ne esce fuori. È vero, si tratta pur sempre di un prodotto televisivo spassoso, caricaturale, eppure riesce nel suo piccolo a dare valore alle piccole cose come l’amore tra due persone (Galavant ed Isabella), l’amicizia che lega due amici d’infanzia (Richard e Gareth), il rapporto fra genitori e figli (Galavant e suo padre/Isabella e i suoi genitori) e a mostrarne altre come l’egoismo e l’esuberanza di chi vuole tutto il potere per se (Madalena e il mago Wormwood).
La componente musicale è più forte che mai: i testi spiritosi, sarcastici, sexy sono ancora una volta grande chicca di una serie che, forse ora più di prima, si è imposta nel nuovo panorama televisivo eliminando definitivamente l’iniziale concezione di tappabuchi da palinsesto.
Il cast ormai navigato, spassoso e amato, è stato inoltre arricchito da un’orda di guest star d’eccezione: oltre a Kylie Minogue vista nella season premiere, infatti, ricordiamo le divertenti apparizioni di Hugh Bonneville come il pirata che accompagna Galavant e Richard per mare verso Isabella, Nick Frost come il gigante e Matt Lucas, Sheridan Smith ed Eddie Marsan come la personificazione della Morte.
Infine non possiamo che elogiare i veri protagonisti di Galavant a partire da Galavant in persona: Joshua Sasse interpreta perfettamente l’eroe imbranato ma innamorato, parodia del cavaliere dai compagni inusuali. Primo fra tutti il già citato Richard e la donzella Roberta (Clare Foster) i quali segue il duo per amore di quest’ultimo. L’improbabile trio è protagonista di numerose avventure e scenette al limite del comico.
Strepitosa è poi il confronto/scontro fra le due badass della serie: la perfida Madalena interpretata da Mallory Jansen e la ritrovata guerriera Isabella, Karen David.
Il finale alla Hobbit con la battaglia delle tre armate (Battle of the Three Armies) che pone sul campo l’esercito di Valencia, Hortensia e l’esercito zombie di Galavant, mette in scena epicità e divertimento a conclusione di una stagione che è riuscita a soddisfare i fan della serie dall’inizio alla fine.
Consci però dei dati d’ascolti non direttamente proporzionali al successo della stagione, speriamo in un nuovo rinnovo.