The Lodge: la spiegazione del finale del film horror
Severin Fiala e Veronika Franz sfruttano la religione e l'horror psicologico, soprattutto nel finale di The Lodge.
Dopo quasi un anno dalla sua presentazione al Sundance Film Festival, il 16 gennaio arriva in Italia The Lodge, secondo film dei registi dell’horror Goodnight Mommy Severin Fiala e Veronika Franz, che per la loro spaventosa, inquietante e suggestiva nuova pellicola, hanno scelto di farsi affiancare alla sceneggiatura dal collaboratore Sergio Casci. Quello che ne viene fuori, è un’opera che sfrutta le impressioni della mente per collocare, personaggi e spettatori, ai limiti della realtà, in quel limbo dove ciò che è vero e ciò che è solo una proiezione della mente si confondono, creando i presupposti per un horror psicologico dalle tinte spirituali.
È, infatti, il Purgatorio quello in cui la protagonista Grace, interpretata da Riley Keough, crede di essere bloccata, luogo di transizione dove si devono espiare i propri peccati e in cui è rimasta incastrata insieme ai figli del suo compagno, Aidan e Mia, personaggi che vedono i volti di Jaeden Martell – già noto per il ruolo in It – e Lia McHugh. Ma facciamo un passo indietro. Come mai Grace è convinta di dover scontare la propria pena nel posto che intercorre tra Inferno e Paradiso?
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Qual è il piano escogitato da Aidan e Lia in The Lodge
Si tratta di un piano, geniale seppur nella sua accezione diabolica, dei due giovani protagonisti, la cui madre si è suicidata a causa della separazione con il padre, già pronto a sposarsi con la nuova compagna. Un’idea basata tutta su accezioni religiose, presenti tanto nella vita dei bambini, quanto in quella di Grace. Aidan e Mia vengono mostrati spesso pregare durante la pellicola, mentre ciò che lega Grace e la fede è qualcosa che ha radici nel suo passato, di cui i due ragazzini vengono a conoscenza e che sfruttano per vendicarsi della morte del loro genitore. Ciò che Aidan e Lia scoprono riguardo all’infanzia di Grace, è la sua appartenenza fino all’età di dodici anni a una setta religiosa guidata dal padre-santone, un gruppo di fanatici spirituali concentrati sull’espirare i propri peccati e che vennero ritrovati morti dopo un suicidio di massa per poter togliersi dalle macchie della loro anima. Solo Grace, dell’intero gruppo, fu ritrovata viva e la sua storia è entrata a far parte del libro del padre dei ragazzini.
Venuti a conoscenza del trauma della giovane donna, Aidan e Mia si impegneranno a riportare in superficie il dramma vissuto nella prima adolescenza da Grace, così da causarle il medesimo dolore che i figli hanno provato alla scomparsa della loro madre. Lo stratagemma messo in atto è quello di farle credere di essere tutti e tre morti, condizionamento che i personaggi inducono in Grace svuotando completamente la casa di cibo e averi, togliendo l’elettricità e tutto ciò che, nella tenuta invernale in cui si trovano in attesa del Natale (e in assenza del padre, in città per qualche giorno prima di raggiungerli e festeggiare), possa dare l’illusione di trovarsi ancora in un posto appartenente alla normalità. Quello che i bambini allestiscono è un non-luogo, un posto di transizione, la cui sensazione di sospensione viene accentuata dal riproporre sempre la stessa data impostata nell’orologio della casa, dalla lontananza della villetta rispetto alle cittadine vicine e dalla bufera di neve che rende tutto il circondario bianco e quasi impalpabile.
The Lodge e il limbo in cui sono incastrati i protagonisti
Oltre a nascondere coperte, cappotti, cibo e beni primari, Aidan e Mia posizionano anche una foto e un fiore al di fuori della casa, di quelli posti alle lapidi dei cimiteri per ricordare i propri cari. In più realizzano una sorta di necrologio, sia di Grace che di entrambi, avvalorando l’ipotesi del Purgatorio e rifacendo vivere nella donna le parole che le ripeteva il padre, ossia il doversi pentire per poter così raggiungere il perdono di Dio e il regno dei cieli. Per farle credere di risentire nella propria testa le parole del padre-santone, i ragazzini nascondono una radio nell’ultimo piano della casa, da cui la voce dell’uomo risuona per ogni stanza, fino a penetrare nella mente di Grace. Per concludere il loro piano di vendetta, Aidan darà la prova finale sulla loro effettiva morte e la loro attuale permanenza in Purgatorio. Il ragazzino fingerà di impiccarsi mostrando che, essendo già morto, è impossibile per lui portare a compimento il suicidio, facendo definitivamente credere alla donna di essere nel limbo.
Tra tutte le cose che Aidan e Mia nascondo, sono le pillole di Grace l’elemento che, più degli altri, cominciano ad innescare nella donna un percorso che la porterà alla definitiva convinzione della loro permanenza nel Purgatorio. Senza i suoi medicinali, i ricordi e le influenze subite fino ai dodici anni tornano a farsi sentire all’interno di Grace che, alla fine, raggiungerà una sorta di stadio di trance, che porterà lei e i due figli del compagno alla tragica fine del film. Ormai caduta in pieno nel piano escogitato dai ragazzini, Grace si auto-infliggerà del male per depurarsi prima del passaggio al Paradiso, poggiando le sue ginocchia su carboni ardenti e sfigurando la propria carne. È a causa di tutto ciò che la donna ha subito che, all’arrivo del padre nella villetta invernale, sparerà all’uomo uccidendolo sul colpo, utilizzando la stessa pistola che lui stesso le aveva mostrato in caso ne avessero avuto bisogno. Così, ormai in balia della follia religiosa, e dopo un tentativo di fuga dei due ragazzini, Grace prenderà Aidan e Mia portandoli al tavolo della casa e mettendo sulla loro bocca un pezzo di nastro adesivo con su la parola “Peccato”, lo stesso che avevano i corpi della setta del padre quando furono ritrovati morti. È il trauma che torna a galla in The Lodge, una ferita rimarginata che torna a sanguinare, in maniera letale. Il film si conclude, quindi, con i due ragazzini seduti in lacrime, facendo intuire la morte imminente che li attende.
Come finisce The Lodge? Ecco i segni premonitori del film horror
Gli elementi religiosi presenti in The Lodge tornano per tutta la pellicola sotto diverse forme, interagendo anche spesso con i personaggi. Crocifissi, quadri, preghiere, componenti che servono al film per costruire la base su cui innalzare l’horror psicologico, amplificato anche dall’utilizzo della casa delle bambole di Mia. Come accadeva già in Hereditary di Ari Aster, il giocattolo serve ad aumentare il senso di angoscia dell’opera, e inoltre Severin Fiala e Veronika Franz la utilizzano anche come teatro di premonizione degli eventi che accadranno.
In fondo, in The Lodge, tutto è un continuo ritornare. Il passato di Grace, il ricordo della mamma di Aidan e Mia, il passaggio dalla vita, alla morte, per poi scoprire di essere di nuovo in vita, seppur troppo tardi. E, così, anche gli oggetti. La pistola che, infatti, ucciderà il padre e probabilmente causerà la morte degli altri personaggi, viene presentata subito in apertura del film, come il preannuncio di ciò che sarebbe successo. The Lodge, quindi, ci offre tutte le carte per decifrare il proprio significato e svolgimento, il più drammatico che ci si potesse aspettare.