Un tè con Mussolini: le location toscane del film di Franco Zeffirelli

in Un tè con Mussolini, Zeffirelli ci racconta il fascino, l'unicità storico-artistica dell'Italia che faceva e fa bene al cuore dello straniero, grazie alla sua bellezza incommensurabile.

Dalla regia elegante e composta, Un tè con Mussolini di Franco Zeffirelli è un film del 1999, che racconta la vita di un gruppo di signore inglesi che vivono a Firenze per amore dell’Italia, della sua arte e delle sue bellezze. È un periodo difficile per il bel paese, in pieno regime fascista – siamo infatti nel 1935 – e quando l’alleanza di Mussolini con i tedeschi si stringe ancora di più, le signore vengono considerate come dei possibili nemici interni per la loro nazionalità. La loro sarà un’attesa, che viaggia tra il comico e il drammatico, della fine della seconda guerra mondiale per ritrovare l’equilibrio della vita di sempre e ricominciare.

Un tè con Mussolini – la trama del film con Judi Dench, Cher, Maggie Smith e Joan Plowright

Un tè con Mussolini, Cinematographe.it

Mary Wallace (Joan Plowright) è una donna inglese che vive nella bella Firenze, prendendosi cura del piccolo Luca, il figlio illegittimo di Paolo, un mercante italiano di stoffe. A darle nel loro piccolo un aiuto ci pensano le sue amiche inglesi: Lady Hester (Maggie Smith), che si fida ciecamente di Mussolini e crede di ricevere da lui trattamenti di favore essendo la vedova dell’ambasciatore italiano, e Arabella (Judi Dench), donna che vive di sogni e di arte. Il grande sostegno però per mantenere il piccolo arriva da Elsa (Cher), una donna americana ricca e generosa. La vita di Luca procede nell’apprendere e amare le bellezze artistiche e architettoniche di Firenze, fino a quando il padre Paolo non decide di mandarlo in Austria, per fargli apprendere il tedesco, nel quale vede la lingua del futuro.

Quando nel 1940 Mussolini dichiara guerra all’Inghilterra e alla Francia, per le signore la tranquillità dei giorni italiani prende una piega inaspettata: le signore inglesi vengono messe sotto custodia perché considerate sospette e nemiche, e Luca, che intanto era tornato dall’Austria, si ritroverà ad essere accudito da Elsa. Trasferite in una caserma a San Gimignano, le signore però possono contare proprio su Luca ed Elsa, che saranno il loro fidato contatto verso l’esterno, e presto da protette dall’americana, toccherà loro aiutare la cara amica in difficoltà.

La bella Italia negli occhi dello straniero: Firenze e San Gimignano

Riconosciuta come una pellicola in parte autobiografica, Un tè con Mussolini si concentra sulla narrazione di un episodio che avrebbe potuto coinvolgere qualsivoglia straniero in Italia durante il regime fascista. Una condizione che sicuramente non ha alcun metro di paragone con quella ebrea, ma che a suo modo poteva presentare dei pericoli: le signori inglesi infatti vengono arrestate solo per una politica di terrore e sospetto.

Un tè con Mussolini, Cinematographe.it

C’è quindi il lato difficile dell’essere straniero in Italia, ma c’è anche quello più leggero: in Un tè con Mussolini Zeffirelli ci racconta il fascino, l’unicità storico-artistica dell’Italia che faceva e fa bene al cuore dello straniero, grazie alla sua bellezza incommensurabile. Ad essere scelta come rappresentazione di questo sentimento è Firenze, città dove ogni passo è un viaggio nell’arte e nella storia.

E restando in Toscana, regione amata e gettonata spesso dai Vip, che spesso non solo vi giungono in vacanza ma vi acquistano dimore che rappresentano un locus amenus lontano dal caos, che sia in prossimità del mare o nelle zone interne e collinari, dove si estendono scenari verdi indimenticabili. Se Firenze rappresenta la città che trasuda di storia, unendo alla modernità un’immagine che è continuo eco del suo passato, l’altra meta scelta da Zeffirelli è San Gimignano, caratteristico comune medievale più tranquillo e dove è facile perdersi anche nei suoi intoccati spazi verdi.

Firenze e Fiesole: l’arte e la storia tra strade, ville e archeologia in Un tè con Mussolini

 

Firenze è la città dove Mary, Lady Hester, Arabella ed Elsa costruiscono il loro microcosmo fatto di salotti e quadri, visite agli Uffizi, chiacchiere cittadine. Nei loro occhi, nei loro gesti e nelle loro idee c’è sempre quella gioia e stupore che si ha dinanzi ad una città che preservato nel tempo il suo costante desiderio di celebrare l’arte e le potenzialità dell’intelletto umano. Firenze con la sua iconica stazione di Santa Maria Novella, i suoi negozietti, le sue gelaterie, le strade e vie che sanno di artigiani e piccoli mestieri, sono la quotidianità di quell’Italia che cercava di preservare la sua originaria identità di paese che affascina, seduce e accoglie lo straniero.

Un tè con Mussolini, Cinematographe.it

Ad inizio film si può ammirare il Cimitero degli Inglesi di Firenze, luogo in cui si inizia a comprendere il personaggio di Elsa, la passione sfrenata di Arabella per l’arte, in occasione della commemorazione pubblica della poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning: si respira già l’aria dei salotti culturali e letterari che nutrono le giornate delle signore.

Firenze è famosa anche per le sue strutture architettoniche non solo monumentali, ma anche quelle costruite dagli uomini come loro rifugi, come la Villa di MaianoFiesole, vicino Firenze. Oggi questa antica dimora risalente al 1400 si presta, grazie al suo scenario che la immerge nel verde, ad ospitare eventi, cerimonie e matrimoni: al suo interno vi sono numerose sale che in realtà nel film sono quelle di Villa ParisiRoma.  In Un tè con Mussolini è la dimora di Elsa, ricca ereditiera americana, che vi organizza rinfreschi e incontri culturali per parlare di pittura e arte. Sempre a Fiesole nel film si mostra anche il sito archeologico Via Portigiani, luogo dove Elsa si reca per discutere dell’acquisto di un quadro di Picasso.

Altro luogo monumentale fiorentino che ci viene mostrato è Palazzo Gianfigliazzi: nel film di Zeffirelli lo vediamo quando i fascisti alla dichiarazione di guerra contro l’Inghilterra vi tolgono la bandiera inglese che di lì a poco sarà bruciata. Oggi il palazzo invece è sede dell’ambasciata inglese, ed è quindi a tutti gli effetti ponte di contatto tra l’Italia e gli inglesi.

San Gimignano: un caratteristico centro dall’architettura medievale

Un tè con Mussolini, Cinematographe.it

Patrimonio dell’umanità Unesco, non sono poche le persone che pensando ad un viaggio in Toscana includeranno lungo la loro strada il centro di San Gimignano, città in provincia di Siena che sorge su un’alta collina nella Val d’Elsa. Nel periodo della seconda guerra mondiale subì un bombardamento di dieci giorni dagli americani, ma nel film non si fa riferimento a questo momento storico: si parla infatti del tentativo dei tedeschi di abbattere le famose Torri di San Gimignano, storicamente non verificato, e dell’arrivo degli alleati che inducono i tedeschi alla ritirata.

Inizialmente di San Gimignano ci vengono presentate le sue strade di campagna, le distese verdi e la zona collinare più interna dove sorge la caserma che accoglierà per un breve tempo Mary Wallace e le sue amiche, ritenute nemiche dai fascisti. Non mancano però anche luoghi cittadini, come Piazza Duomo con la sua chiesa Collegiata di Maria Assunta, principale luogo di culto di San Gimignano, Piazza delle Erbe e il Porticato di Piazza Pecori.

Un tè con Mussolini, Cinematographe.it

Le Torri, di cui le più note sono Torre Rognosa e Torre del Podestà, sono di origine medievale e rendono da sempre famosa San Gimignano: il tentativo di abbatterle quindi nel film assume ancora più importanza, perché vorrebbe dire distruggere l’identità storica e monumentale del suo centro, essendo una peculiarità che ne delinea il paesaggio.

San Gimignano oggi è una realtà dal continuo e costante flusso turistico, intensificato non solo dal un paesaggio unico nel suo genere, nella comodissima posizione a metà strada tra Firenze e Siena, ma anche dalle sue ricchezze enogastronomiche. Famosa infatti è la produzione della Vernaccia, un vino bianco pregiata apprezzato in tutto il mondo.