Parasite: Bong Joon Ho è completamente esausto dopo gli Oscar
Il cineasta sudcoreano dice di sentirsi completamente svuotato.
Nonostante sia stato il regista che ha portato a casa i premi più importanti, i premi Oscar hanno provato il cineasta di Parasite, Bong Joon Ho
Parasite ha vinto due dei premi più importanti agli Oscar 2020, tra cui quello per il Miglior Film Straniero e il Miglior Film. Cosa che, come forse saprete, non ha particolarmente entusiasmato l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump.
Evidentemente però, la questione post-Oscar e tutto ciò che ne deriva, ha messo molto sotto pressione il regista del film, Bong Joon Ho, che si è detto esausto al punto di non riuscire a pensare ad altri progetti, almeno per il momento. Il regista ora è tornato in Corea del Sud ma prima si era trasferito a Los Angeles per fare campagna full time per la promozione proprio di Parasite. Ah, ovviamente, ha vinto anche la categoria per il Miglior Regista, agli Oscar! Ma vorrebbe riposare:
Ora che finalmente ho tempo, sto cercando di riprendere i progetti che avevo lasciato da parte, ma sono così esausto, mentalmente e fisicamente. In questo momento mi sento come un guscio vuoto.
Il film sarà disponibile su Hulu da Aprile
Bong disse alla stampa nel backstage degli Oscar, dopo la sua vittoria come miglior film:
Devo lavorare, è questo che faccio. Come faccio da 20 anni. Ho dei progetti che devo finire, indipendentemente da quello che è successo a Cannes o qui agli Oscar. Uno è coreano, l’altro è in lingua inglese.
La sinossi:
Incontra la Famiglia Park: l’immagine della ricchezza. E la famiglia Kim, ricca di intelligenza di strada ma non molto altro. Che si tratti di caso o destino, queste due case si riuniscono e i Kim percepiscono un’opportunità d’oro. Guidati dalla mente svelta dell’universitario Ki-woo, i ragazzi Kim si installano opportunamente come tutor e terapeuta artistico presso i Park. Presto, si instaura una relazione simbiotica tra le due famiglie. Ma questo nuovo ecosistema è fragile, e ben presto avidità e pregiudizi di classe minacceranno il nuovo comfort dei Kim.