Il Commissario Montalbano – La rete di protezione: tutto quello che dovete sapere sul nuovo episodio

Le anticipazioni de Il Commissario Montalbano – La rete di protezione. Ecco cosa sapere sul nuovo episodio della fiction Rai.

9 milioni 377mila, pari al 39% di share: tanti sono stati i telespettatori che nella serata di lunedì 9 marzo si sono sintonizzati su Rai1 per seguire il ritorno del commissario Montalbano, con l’episodio Salvo amato, Livia mia, interpretato ma anche diretto da Luca Zingaretti insieme con il compianto Alberto Sironi, morto a poche settimane di distanza dalla scomparsa del papà del personaggio, Andrea Camilleri. La fiction è andata in onda dalle 22.02, dopo l’edizione straordinaria del Tg1 per le comunicazioni del Premier Giuseppe Conte riguardo l’allargamento dell’area blindata a tutto il Paese per l’emergenza Coronavirus. Montalbano ha ritrovato così il suo pubblico di affezionati, ma non è riuscito a superare il record storico di due anni fa, quando l’episodio La giostra degli scambi, trasmesso su Rai1 il 12 febbraio, raccolse 11 milioni 386 mila spettatori e il 45.1% di share.

Ora non ci resta che vedere se il secondo nuovo episodio della fortunata collection, in onda lunedì 16 marzo 2020 alle 21.25 su Rai1, riuscirà a fare di più e di meglio del precedente. La puntata si intitola La rete di protezione (durata 100’) ed è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore e drammaturgo di Porto Empedocle uscito nel 2017 con Sellerio. È il primo volume che lo scrittore siciliano – scomparso nel 2019 – non ha potuto scrivere di proprio pugno, ma con l’aiuto di un assistente, per via di alcuni problemi agli occhi. Lo script della trasposizione televisiva è stato realizzato da Francesco Bruni, Salvatore De Mola e Leonardo Marini.

Il Commissario Montalbano: la trama dell’episodio La rete di protezione

Il commissario Montalbano - la rete di protezione cinematographe.it

Uno strano nuovo enigma per Montalbano: l’ingegner Sabatello gli porta alcuni filmini super8 girati per decenni dall’ormai defunto padre che raffigurano sempre la stessa cosa: l’inquadratura fissa di un muro. Il commissario intuisce che non si tratta solo di un fatterello bizzarro, ma che dietro quelle strambe pellicole si nasconde una remota vicenda dalle tinte tragiche e fosche. Non sarà però solo questo cold case a impegnare il commissario perché, proprio in quei giorni, nella scuola frequentata dal figlio di Augello viene compiuto uno spaventoso quanto incomprensibile attentato. Due individui a volto coperto fanno irruzione nell’istituto, sparano seminando il terrore fra insegnanti e ragazzi e lanciano un loro minaccioso e oscuro proclama. Un nuovo mistero su cui fare luce… e giustizia.

La rete di protezione: note di regia di Luca Zingaretti

A Vigàta è arrivata una troupe cinematografica svedese per le riprese di un film che racconta di una nave del loro paese approdata in Sicilia nel secolo scorso. La curiosità tra gli abitanti della piccola cittadina camilleriana è tanta, l’eccitazione è alle stelle, i disagi per la circolazione drammatici. Intanto un uomo si presenta in commissariato a raccontare una curiosa storia sulla sua antica famiglia: in cantina ha trovato dei filmini in cui suo padre, negli ultimi anni della sua vita, ha ripreso, seppur gravemente ammalato, ogni anno nello stesso giorno e alla stessa ora, lo stesso misterioso muro. Ma un altro evento metterà a soqquadro la placida cittadina di Vigàta: nella scuola del paese due uomini con la maschera sul volto, fanno irruzione nella classe frequentata proprio dal figlio del vicecommissario Augello, lanciando oscure minacce e sparando alcuni colpi di pistola.

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Tanto materiale nel penultimo romanzo di Andrea Camilleri. La festosa invasione della troupe svedese è un omaggio al mondo, cinematografico e televisivo, che è stato l’universo di Camilleri prima che diventasse scrittore, e alla sua capacità di far sognare. Per non dire che la Svezia nel suo immaginario, e per molti della sua generazione, rappresenta l’esotico, la trasgressione.  Infine sono sicuro, conoscendo bene la sua sorniona voglia di giocare, che Andrea, portando una troupe a Vigàta, abbia voluto alludere anche all’esperienza della nostra troupe montalbanesca e alla sua capacità di stravolgere il territorio ragusano durate le riprese. E poi c’è l’elemento tragico, tipicamente siciliano: la storia dei filmini porterà alla luce lo spaccato di una grande famiglia e delle loro “tragediate” sotto le quali si nasconde una verità inconfessabile.

E poi ancora la vicenda dell’irruzione in una scuola di fantomatici terroristi o presunti tali. Una storia che alla fine porterà alla luce un fenomeno di cyber‐bullismo. Ironia, tragedia e modernità: ci sono tutti gli elementi della scrittura di Camilleri in questo episodio. Il primo che ho affrontato non solo come attore ma anche come regista, cercando di fare miei gli insegnamenti di Alberto Sironi che dei Montalbano televisivi è stato l’artefice principale, oltre ad essere stato per me un indimenticabile, prezioso e insostituibile amico.

Attori e personaggi dell’episodio La rete di protezione

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Oltre ai soliti Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo e Sonia Bergamasco, nel cast de La rete di protezione troviamo: Carolina Carlsson (Livia), Graziano Piazza (Ernesto Sabatella), Tuccio Musumeci (Prof. Pintacuda), Frederik Hiller (Mats Brolin).

La colonna sonora dell’episodio La rete di protezione

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La colonna sonora e le musiche che la compongono sono state composte, orchestrate e dirette da Franco Piersanti, mentre il pezzo che chiude l’episodio La rete di protezione dal titolo U scrusciu d’u mari è di Olivia Sellerio. Quella della cantautrice palermitana è il tredicesimo brano da lei scritto e interpretato per le serie de Il Commissario Montalbano, mentre le dodici canzoni precedenti sono raccolte ed edite nel CD Zara Zabara, prodotto da Palomar ‐ Rai Com e pubblicato da Warner Music Italia. La canzone ha dichiarato l’autrice “è un fiore ad Andrea Camilleri, genitore di parole che ne figliano altre, e al grandioso peso della sua leggerezza. Dedicato alla sua voce, le sue pagine, le sue parole di petri e piumi”.