Leo Gullotta si unisce all’iniziativa #unavoceperlospallanzani
Anche Leo Gullotta tra le altre voci importanti partecipa all'iniziativa #unavoceperlospallanzani, raccolta fondi per aiutare nell'emergenza Coronavirus.
Anche Leo Gullotta sostiene l’iniziativa dei doppiatori a favore dell’Istituto Spallanzani con la campagna #unavoceperlospallanzani
Anche l’attore Leo Gullotta si unisce all’appello lanciato dai doppiatori per raccogliere fondi a favore dell’Istituto Spallanzani di Roma, uno degli ospedali della capitale impegnato in prima linea nella lotta contro il Coronavirus. Molti attori si stanno aggiungendo negli ultimi giorni al gruppo di doppiatori che invitano tutti a donare per sostenere l’attività e la ricerca dell’Istituto Spallanzani, richiamando l’attenzione del grande pubblico attraverso la popolarità dei loro volti e delle loro voci. Tutti con l’hashtag #UnaVocePerLoSpallanzani, sperando di ricevere un’alta partecipazione. Un video commovente quello dei doppiatori che invita a donare e restare a casa, presentandosi prima con il loro nome e poi con quello del personaggio o attore che interpretano, rivolgendosi direttamente al pubblico che li sta guardando. Tra gli attori c’è appunto Leo Gullotta, mentre tra le voci famose ci sono Ilaria Stagni, doppiatrice fra le altre di Jennifer Lopez, Fabrizio Pucci, voce di Hugh Jackman e Domitilla D’amico, doppiatrice di Scarlett Johansson.
L’iniziativa #UnaVocePerLoSpallanzani nasce da un’idea della doppiatrice Antonella Giannaccaro, con la collaborazione di Simone De Gasperis e Sara Giacopello. È stata coordinata e supportata dall’Associazione Le Voci del Cuore Dopp ONLUS, fondata a Roma da quattro professioniste del doppiaggio e fortemente voluta da Ilaria Stagni, attuale presidente dell’Associazione. “Pensiamo che l’esperienza di attori e doppiatori, sia utile per creare momenti di gioia e spensieratezza in ambienti in cui si vive tensione e preoccupazione”, ha dichiarato Ilaria Stagni. “Siamo convinti che l’arte, in tutte le sue forme ed espressioni, agisca come terapia per risolvere o lenire problematiche che hanno a che fare con il disagio esistenziale, psichico ed emotivo dei pazienti ricoverati. Crediamo che il linguaggio dell’arte sia universale e una necessità per arricchire l’anima e lo spirito”.