The Imagineering Story Recensione: la nascita dei parchi a tema su Disney+
Gli imperi non si creano dal niente. La Disney è la dimostrazione. Tutto nasce dalla visione di un uomo, un genio, che ha sempre capito di cosa il pubblico avesse bisogno per tirare fuori le sue emozioni. Parliamo naturalmente di Walt Disney, artista eccezionale, ma anche imprenditore che sin dall’inizio ha avuto la non comune capacità di circondarsi delle persone giuste per realizzare i suoi sogni. Un manipolo di talenti straordinari era la sua task force personale. Loro sono i protagonisti di The Imagineering Story.
The Free State of Disney
Il più grande sogno di Walt Disney fu quello di creare un vero e proprio mondo in cui riversare i suoi desideri, convincendo il pubblico che fossero anche i loro. Così nacque Disneyland, non un semplice parco divertimenti, ma un manifesto programmatico, l’inizio di una colonizzazione a livello globale che continua ancora oggi. Per realizzare questo progetto monumentale, Walt Disney scelse tutti i migliori talenti che aveva a disposizione e che poteva trovare. Ingegneri, architetti, scenografi, meccanici, disegnatori, sceneggiatori, costumisti e chi più ne ha più ne metta.
The Imagineering è, soprattutto, la loro storia.
O meglio, la Storia dal loro punto di vista, di chi ha progettato e costruito qualcosa che negli anni Cinquanta, prima, e alla fine dei Sessanta, sembrava davvero solo la visione di un pazzo megalomane. Non era così. Disneyland, ma ancora di più Disneyworld, sono la dimostrazione che volere è potere. Quelle che apparentemente sembrano solo delle macchine perfette per poter mettere le mani nelle tasche delle famiglie, sono in realtà la sintesi di un moderno rinascimento. Tanti artisti per un solo mecenate, che grazie al loro lavoro hanno permesso all’industria dell’entertainment di fare passi da gigante, sperimentando nuove soluzioni che sono poi diventate standard fondamentali.
The Imagineering Story, diretto e prodotto da Leslie Iwerks.
Se siete un minimo appassionati di fumetto e animazione, quel cognome non può passare inosservato. Leslie è infatti la nipote di Ub Iwerks, l’uomo che disegnò Mickey Mouse, il primo collaboratore di Walt Disney e il suo più vecchio amico. Il figlio di Ub, Don, entrò negli studios nel 1950, e fu uno dei più importanti Imagineering, fondamentale nella creazione di entrambi i parchi, e in seguito anche di EPCOT, la città del futuro, parte integrante della Disneyworld di Orlando in Florida.
Legacy: questa è la parola chiave.
L’eredità, intellettuale e creativa, che ha lasciato Walt Disney è ancora oggi la vera grande forza della sua azienda. The Imagineering Story spiega perfettamente la strategia della Disney che oggi domina il box office e buona parte dell’economia mondiale dell’entertainment.
Le sei puntate di The Imagineering Story ci portano in giro per le decine di attrazioni classiche dei parchi a tema, entrate nell’immaginario collettivo anche grazie al cinema, come i Pirates of the Caribbean e la Haunted Mansion. E il viaggio continua nel mondo, nelle tante Disneyland che ne corso degli anni sono sorte, dal Giappone alla Francia, fino alla Cina e Hong Kong. Ed è, francamente, una cavalcata entusiasmante. Si resta a bocca aperta nello scoprire quante soluzioni, oggi di uso comune per chiunque siano state inizialmente sviluppate per rendere la Disney Experience quanto più immersiva e futuribile. Soprattutto, il tutto è raccontato dalla Iwerks con un ritmo perfetto, ogni passaggio è una scoperta, e tutti i canoni del documentario televisivo moderno sono rispettati alla perfezione, dal cold opening al cliffhanger di ogni episodio.
Il Coronavirus ha dato un duro colpo al business dei parchi divertimento, uno dei più redditizi della Disney. Ma Walt non si sarebbe preoccupato. Perché quando tutto questo finirà, la gente avrà voglia di sognare ancora più forte. E The Imagineering Story serve anche a questo. Per pregustare, dal divano, il momento in cui saremo liberi di passeggiare in un mondo magico.
The Imagineering Story è disponibile su Disney+.