Elena, diventerò presidente: recensione della serie Disney+
La sit com che parla al cuore delle giovani adolescenti per arrivare alle donne che saranno in futuro.
Elena, diventerò presidente è una sit com per il pubblico adolescente, uno dei prodotti per questo fondamentale target realizzato in esclusiva per Disney+. Almeno, apparentemente. In realtà, è un’operazione molto più complessa e ambiziosa.
Elena, diventerò Presidente – Trama
Elena Canero-Reed ha appena fatto il salto nella middle school. Siamo a Miami, Elena è nata negli Stati Uniti ed è per metà cubana. La madre, Gabi, è scappata da giovanissima dal regime de L’Avana. In America ha trovato l’amore e si è costruita una carriera importante. Un fulgido esempio del sogno americano, macchiato dalla perdita prematura dell’amato consorte, ma benedetto da due splendidi figli, Elena appunto, e il fratello, Charlie. Il sogno si coronerà definitamente molti anni dopo, perché Elena diventerà Presidente degli Stati Uniti, donna e, in parte, appartenente a una minoranza. Il primo giorno di mandato, Gabi le farà avere direttamente nello Studio Ovale un pacco, con dentro il suo diario delle medie. Per non dimenticare come e perché è arrivata alla Casa Bianca. (Avvertenza: questa è la prima scena della prima puntata della prima stagione. Quindi, non è uno spoiler).
Elena, diventerò Presidente è parte di una strategia globale che la moderna Disney ha intrapreso da tempo. Si potrebbe partire da lontano, ma pensando a tempi più recenti, basta ricordare Tiana di La principessa e il ranocchio, la prima principessa nera dei classici d’animazione. Le protagoniste del presente sono la Jasmine bollywoodiana di Aladdin e la Mulan indirizzata principalmente al mercato cinese ed estremo orientale.
Elena, diventerò Presidente: la versione Disney di Alexandria Ocasio-Cortez
Indirizzata al mercato interno e ancora più raffinata. Elena Canero-Reed è la versione Disney di Alexandria Ocasio-Cortez, padre nato negli Stati Uniti, madre portoricana. Ocasio-Cortez è la giovane stella e speranza del Partito Democratico del futuro, deputata del congresso degli Stati Uniti eletta a 29 anni (la più giovane donna di sempre mai eletta), destinata a correre per la presidenza non appena l’età glielo permetterà. Quindi, presumibilmente, se non già nel 2024, dopo il secondo mandato di Donald Trump (perché tanto le cose andranno così), al più tardi nel 2028.
Le giovani spettatrici di Elena, diventerò Presidente dovrebbero essere pronte per questa seconda data, ma è anche vero che il dibattito per portare l’età minima per entrare nel seggio a sedici anni sta trovando molti consensi, che potrebbero essere ulteriormente rafforzati dalle conseguenze del Coronavirus negli Stati Uniti.
In parole povere, la Disney ha deciso di educare una generazione di future donne, indirizzandole verso quella candidata che evidentemente considerano maggiormente qualificata per dare un radioso futuro alla Terra dei Giusti.
Le role model non sono più Hannah Montana o Lizzie McGuire (anche se tutti aspettiamo il ritorno di quest’ultima), non più le giovani singing queen. Oggi è il momento dell’impegno, civile e politico, che bisogna coltivare sin dalla più tenera età, ma sempre affrontando temi fondamentali per la crescita. Il prototipo di Elena è un classico delle teen series Disney, quella Blossom che negli anni Novanta ha educato una generazione di giovani adolescenti, affrontando senza troppi filtri questioni delicate come genitori divorziati, droga, alcolismo, sesso. Praticamente una rivoluzione per la Disney. Non a caso la protagonista Mayam Bialik sarebbe poi diventata la paladina delle Geek Girls con il ruolo di Amy Farrah Fowler in The Big Bang Theory.
Chissà se la giovane Tess Romero, che interpreta la giovane Elena, farà la stessa strada. Per il momento è stata investita di una grande responsabilità, e la porta avanti con la professionalità e la simpatia che sono cifra comune a tutte le giovani stelle del piccolo schermo Disney. L’altra caratteristica condivisa è l’uso massiccio di stupefacenti dopo la maggiore età, ma questo naturalmente auspichiamo non le accada.
Selenis Leyva è una mamma coraggiosa nella serie Disney+ Elena, diventerò Presidente
Fa un certo effetto non vederla vestita d’arancione dopo così tanto tempo. Leyva è stata infatti una delle star delle sette stagioni di Orange is the New Black, interpretando Gloria Mendoza. La sua Gabi è un personaggio decisamente diverso che la brava attrice interpreta con energia e ironia.
Attorno a loro, un cast di giovani praticamente esordienti, compreso Charlie Bushnell, nei panni del fratello di Elena, e di solidi professionisti del piccolo schermo, a partire da Michael Weaver, che interpreta Sam Faber, il nuovo amore di Gabi, il primo dalla morte del marito e padre dei suoi figli.
Un’annotazione da non sottovalutare. Tra i produttori c’è Brad Silberling, negli ultimi dieci anni personalità molto importante nel mercato delle serie tv. Jane the Virgin è una sua creatura e non a caso la protagonista, Gina Rodriguez, interpreta Elena cresciuta e POTUS, oltre a essere lei stessa tra i produttori esecutivi. Silberling ha anche una bella carriera da regista alle spalle, interrotta troppo presto, e il rapporto dei pre adolescenti con la perdita e la crescita era uno dei suoi temi favoriti, come dimostrano due bei film come Casper e Lemony Snicket.
Elena, diventerò Presidente, il perfetto prodotto Disney
La serie ha tutti gli elementi necessari per essere un successo, come molte di quelle dello stesso target che l’hanno preceduta su Disney Channel. Ma stavolta l’obiettivo non è solo educare il giovane pubblico femminile, accompagnandolo durante gli anni più complicati della crescita. Questa volta la missione è indirizzare il futuro degli Stati Uniti d’America. Al confronto, l’acquisizione della Fox vale quanto andare a fare la spesa per il week end.
Elena, diventerò Presidente è disponibile su Disney+ dal 24 marzo 2020.