Stardust: red-carpet e première online per la origin story su David Bowie
La pellicola avrà una presentazione diversa dal solito. Ecco cosa sappiamo grazie all'esclusiva Deadline.
Il film Stardust, origin story sull’icona pop David Bowie, avrà un’anteprima e un red carpet online per via della pandemia da Coronavirus
Stardust doveva debuttare al Tribeca Film Festival che, proprio a causa della situazione mondiale, è stato posticipato a data da destinarsi. A riportare in esclusiva la notizia dell’evento online è Deadline. La società di vendita con sede a Londra, l Film Constellation, compenserà dunque online l’impossibilità di presentare il film al Tribeca e lancerà la pellicola in digitale attraverso una piattaforma online su misura (stardustscreening.biz). La proiezione su invito del prossimo mercoledì includerà un’introduzione video in diretta con lo sceneggiatore e regista Gabriel Range e le star, Johnny Flynn, Marc Maron e Jena Malone.
Stardust vede protagonista Johnny Flynn nei panni di David Bowie. L’attore interpreta quindi l’icona della musica pop mentre parte per l’America nel 1971. Sarà il suo primo viaggio negli States e sarà proprio in quel periodo che nascerà l’iconico Ziggy Stardust. Jena Malone recita poi nel ruolo della moglie di David Bowie, Angie, e Marc Maron sarà invece Rob Oberman.
Ecco cosa è stato detto su questo progetto, mentre siamo in attesa di una trama ufficiale:
Il progetto è stato descritto come una “storia d’origine” piuttosto che un film biografico, ed è stato paragonato a film brit come Control e Nowhere Boy, rispettivamente biopic sui Joy Division e su John Lennon. Il film non conterrà brani originali e una persona aspramente contraria alla realizzazione del progetto è il figlio dell’artista, Duncan Jones, che ha dichiarato su Twitter che non è stato concesso alcun diritto sulla musica del padre e che il progetto non ha la benedizione della famiglia. Stardust è diretto da Gabriel Range e scritto da Christopher Bell. È prodotto da Paul Van Carter e Nick Taussig per Salon. Il film è cofinanziato da Christopher Figg di Piccadilly Picture