Sergio: la storia vera che ha ispirato il film Netflix

La vera storia dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite Sergio Vieira De Mello, alla base del film Netflix

Sergio, il film diretto da Greg Barker e scritto da Craig Borten, racconta la vita del diplomatico brasiliano Sergio Vieira De Mello, ucciso da un attentato terroristico a Baghdad nel 2003. Distribuito da Netflix e disponibile sulla piattaforma, si affianca ad un omonimo documentario diretto sempre dallo stesso Barker che delinea in maniera più dettagliata la vita di Vieira De Mello. Il film opera invece una maggiore drammatizzazione cinematografica, pur rimanendo fedele alla figura che racconta. Viene dato ampio spazio alla relazione con Carolina Larriera e si concentra sugli ultimi tre anni della vita dell’Alto Rappresentante delle Nazioni Unite. Rispettosa della materia che tratta, l’opera si prende poche libertà, restando aderente alla verità storica e ricalcando in maniera onesta la personalità del protagonista. Wagner Moura interpreta Vieira De Mello, mostrato mentre ripensa alla sua vita, intrappolato sotto le macerie. Scopriamo dunque la storia vera dietro al film, chi era Sergio Vieira de Mello e come Sergio si rapporta alla realtà dei fatti.

Sergio Vieira de Mello si è laureato in filosofia alla Sorbona di Parigi e ha iniziato la sua attività alle Nazioni Unite con l’UNHCR, per poi essere inviato in numerosi Paesi in cui erano in corso situazioni di crisi.

Sergio - Cinematographe.it

Sergio Vieira de Mello morì all’età di 55 anni il 19 agosto del 2003, quando lui e il suo staff subirono un bombardamento mentre lavoravano in Iraq, nel quartier generale dell’Onu a Baghdad. Originario di Rio de Janeiro, in Brasile, De Mello ha prestato servizio nelle Nazioni Unite per oltre tre decenni. È cresciuto come un uomo dalle idee radicali e progressiste, partecipando a proteste e manifestazioni, a partire dal ’68 francese quando era ventenne, ma come diplomatico si era costruito una reputazione in tutto il mondo da equilibrato pacificatore umanitario. Parlava fluentemente cinque lingue – portoghese, inglese, spagnolo, italiano e francese – e, prima della sua morte, era diventato un papabile candidato alla successione di Kofi Annan come segretario generale delle Nazioni Unite. Ha iniziato i suoi studi di filosofia all’Università di Rio de Janeiro per poi continuarli e completarli alla Sorbona di Parigi. Ha avviato la sua carriera internazionale come redattore e poi funzionario per l’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti dei Rifugiati, venendo inviato in vari Paesi in cui erano in corso crisi e guerre civili, come in Mozambico, Perù, Cambogia – dove fu il primo funzionario dell’Onu a trattare coi Khmer Rossi – Libano, Jugoslavia e Kosovo.

Sergio mostra brevemente l’incontro che il diplomatico ebbe con il leader dei Khmer Rossi in Cambogia, dove operò con successo per due anni

Sergio - Cinematographe.it

Nel film si accenna brevemente al tempo trascorso da Vieira de Mello in Cambogia per conto delle Nazioni Unite, periodo intercorso tra il 1992 e 1993. In uno scambio di battute col capo dell’esercito ribelle di Timor Est, il rappresentante dell’ONU viene accusato per alcune sue carenze in Cambogia, così il film attraverso dei flashback ci mostra l’incontro del diplomatico col leader dei Khmer Rossi Ieng Sary. La rappresentazione di questo incontro si prende delle libertà narrative riportando la verità solo in maniera parziale: vien detto che Vieira de Mello e Sary hanno studiato insieme alla Sorbona di Parigi ed entrambi hanno preso parte alle proteste studentesche della “notte delle barricate” del 1968. Nella realtà è vero che hanno effettivamente studiato a Parigi e che Vieira de Mello ha preso parte alle proteste, venendo anche colpito da una manganellata che gli ha procurato una cicatrice sopra l’occhio destro, Sary però è stato a Parigi molto tempo prima di Vieira de Mello e durante le proteste sessantottine francesi si trovava in Cambogia.

Il loro incontro, rappresentato da Sergio,  ha voluto testimoniare il fascino che Vieira de Mello ebbe nei confronti della politica e delle tattiche dei Khmer rossi, dato che i suoi leader avevano studiato le stesse idee filosofiche che lui aveva approfondito a Parigi. Il rappresentante delle Nazioni Unite ha ottenuto un notevole successo in Cambogia, convincendo Sary a consentire il rimpatrio e il reinsediamento di centinaia di migliaia di rifugiati. Tuttavia, le Nazioni Unite si ritirarono completamente dal Paese alla fine del 1993, dopo aver speso oltre due miliardi di dollari per la missione, e nel 1997 il fragile governo che era stato istituito dalle elezioni gestite dalle Nazioni Unite è stato ribaltato con un violento colpo di stato.

Sergio Vieira de Mello è stato Amministratore di transizione ONU a Timor Est, un passaggio su cui si è incentrata buona parte del film

Sergio - Cinematographe.it

Dopo la Cambogia Sergio Vieira De Mello è stato Amministratore di transizione delle Nazioni Unite a Timor Est dal dicembre 1999 al maggio 2002, guidando col la diplomazia il territorio occupato dall’Indonesia verso l’indipendenza. Timor Est è uno Stato su una piccola isola nel sud-est asiatico vicino all’Indonesia, regione che fu colonizzata dal Portogallo nel 16esimo secolo ed era conosciuta come “Timor portoghese”, fino a quando dichiarò l’indipendenza nel 1975. Nove giorni dopo la dichiarazione di indipendenza, Timor Est fu invasa e occupata dall’Indonesia, un’azione che causò violenza per oltre due decenni. Il ruolo di Vieira de Mello a Timor Est è stato un intenso processo di tessitura diplomatica per conto delle Nazioni Unite volto a convincere l’Indonesia a rinunciare al controllo della regione. Come rappresentato in Sergio, la presenza delle Nazioni Unite a Timor Est inizialmente aveva creato scetticismo e alimentato le ostilità, con il leader dei ribelli Gusmão che la riteneva una seconda occupazione dopo quella indonesiana. Questo cambiò però idea quando Vieira de Mello gli presentò il piano con l’effettivo tempo di permanenza dell’ONU nel territorio e la costituzione di un gabinetto politico fatto solo di personalità timoresi. Grazie al lavoro del diplomatico brasiliano, il presidente dell’Indonesia Abdurrahman Wahid ha ammesso le atrocità commesse durante l’occupazione indonesiana di Timor Est e si è scusato ufficialmente, ponendo una corona commemorativa sul luogo di un massacro perpetuato da parte delle truppe indonesiane. Le elezioni presidenziali si sono svolte nell’aprile 2002 e Gusmão le ha vinte divenendo il presidente del neo-costituito Stato di Timor Est, il primo del 21esimo secolo, dichiarato ufficialmente indipendente il mese successivo e che ha poi aderito alle Nazioni Unite.

Il diplomatico brasiliano ha perso la vita in un attacco terroristico a Baghdad, dove operava per la transizione democratica con umanità verso il popolo iracheno e con alcuni attriti con gli Usa

Sergio - Cinematographe.it

Dopo il suo successo a Timor Est, Vieira de Mello è diventato il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per l’Iraq. La sua missione era quella di porre fine all’occupazione statunitense il più rapidamente possibile, il che metteva in conflitto Vieira de Mello con gli Stati Uniti e l’amministrazione Bush. Egli ha anche lottato per conquistare la fiducia degli iracheni, difatti mentre voleva lavorare con gli americani per una soluzione non era d’accordo con la loro strategia e rifiutava l’idea che le Nazioni Unite fossero associate come complici degli Stati Uniti all’interno dell’occupazione. Questo contrasto è rappresentato nel film in particolare attraverso gli scontri verbali con il capo dell’Autorità Provvisoria di Coalizione Paul Bremer, interpretato da Bradley Whitford.

Il 19 agosto 2003 quando gli uffici delle Nazioni Unite siti al Canal Hotel di Baghdad furono bombardati, Vieira de Mello non morì all’istante, rimase bloccato tra le macerie, dove Jeff Davie, suo consigliere militare, lo trovò ancora in grado di comunicare lucidamente. Parlò successivamente brevemente con la compagnia Carolina Larriera, come rappresentato in maniera più struggente nel film. Questa cercò di ottenere aiuto e poi non riuscì più a tornare da lui. Come accennato in Sergio, gli sforzi dei soldati Bill von Zehle e Andre Valentine per salvare Vieira de Mello sono stati ostacolati dalla mancanza di attrezzature adeguate, rallentando così di molto le operazioni. Nonostante le ore di lavoro per salvarlo, Vieira morì a causa delle irrimediabili ferite subite, non molto dopo che parlò con Carolina. Il suo collega Gil Loescher, che era intrappolato sotto le macerie con lui, dovette subire l’amputazione di entrambe le gambe per essere liberato ma si salvò, mentre Vieira de Mello, che non poteva essere spostata fino a quando Loescher non fosse stato estratto, alla fine morì. Come evidenziato nelle didascalie finali di Sergio, Loescher non si trovava in realtà a Timor Est con Vieira de Mello come raccontato nella finzione cinematografica, la sua presenza in quelle scene è descritta come “un’amalgama” di altri colleghi con cui Vieira de Mello ha lavorato, ed è servita come escamotage per dare a Loescher un ruolo più ampio nella storia del film.

In seguito uno dei leader dell’organizzazione terroristica di al-Qaeda, Abu Musab al-Zarqawi, rivendicò la responsabilità dell’attacco. Complessivamente 22 persone sono state uccise nel bombardamento del Canal Hotel. Un dettaglio lasciato fuori da Sergio è che solo un paio di settimane prima c’era stato un altro attentato terroristico a Baghdad, in quel caso presso l’ambasciata della Giordania, e anche di questo è stato sospettato come mandante lo stesso Al Zarqawi. Ci fu inoltre un altro attentato terroristico con un’autobomba contro il quartier generale delle Nazioni Unite un mese dopo quello che uccise Vieira de Mello.

Vieira de Mello era separato e aveva due figli ma voleva farsi una nuova famiglia con Carolina Larriera, giovane economista conosciuta durante la missione a Timor Est

Nel film, come detto inizialmente, viene dato molto spazio alla relazione di Sergio Vieira de Mello con Carolina Larriera e vengono anche mostrati i rapporti familiari del diplomatico con l’ex moglie e i figli. Vieira de Mello ha sposato la sua prima moglie, Annie, nel 1973. Hanno avuto due figli, Laurent e Adrien, ma il matrimonio è andato in pezzi per il fatto che Annie e i bambini venivano trascurati eccessivamente dal funzionario delle Nazioni Unite, a causa dei suoi impegni lavorativi che lo portavano lontano da casa per molto tempo. Un dettaglio annotato nel documentario della HBO ma lasciato fuori dal film è che Vieira de Mello era noto per essere infedele a sua moglie anche prima della loro separazione. Egli però soffriva del fatto di non essere stato capace di costruire una famiglia solida e un rapporto vero coi suoi figli, a causa dell’attaccamento al suo lavoro. Per questo Vieira de Mello sperava di creare, come mostrato nel film, una nuova famiglia con Carolina Larriera, la 29enne economista argentina assunta da poco alle Nazioni Unite che incontrò durante la sua missione a Timor Est. Dopo essere stato separato dalla sua prima moglie per più di venti anni, Vieira de Mello alla fine aveva avviato nel 2000 le pratiche di divorzio e contemporaneamente un’unione civile con Larriera. Restò con lei per i tre anni successivi, fino alla morte che spezzò i loro sogni, la coppia prevedeva infatti di sposarsi formalmente dopo il ritorno a casa di Vieira de Mello a Rio de Janeiro, alla fine della sua missione irachena.

Il diplomatico aveva inizialmente titubato ad assumere il suo incarico in Iraq proprio per l’amore verso Carolina, la quale lo seguì poi a Baghdad come funzionaria economica. Attualmente Larriera sta in Brasile, dove lavora come economista. Nel 2013 ha scritto un saggio per l’Huffington Post ricordando Vieira de Mello nel decimo anniversario della sua morte, dove ha criticato l’ONU e gli Stati Uniti per non aver indagato a fondo sull’attacco terroristico costato la vita al suo compagno.

Tags: Netflix