Michael Collins: la storia vera del film con Liam Neeson
Il lungometraggio con Liam Neeson e Julia Roberts ricostruisce, romanzandola un po', la vicenda del grande patriota irlandese Michael Collins. Ma qual è la storia vera dietro il film?
Il biopic romanzato Michael Collins del regista irlandese Neil Jordan, premiato con il Leone d’Oro a Venezia nel 1996, generò al suo apparire molte polemiche perché, a detta di alcuni, incensava la parabola umana e professionale di un politico controverso. Eppure, nel presentarlo al Lido oramai ventiquattro anni fa, Jordan ebbe modo di chiarire energicamente la necessità della sua realizzazione: “Se Michael Collins non fosse stato ammazzato a 31 anni nel 1922, la storia dell’Irlanda sarebbe stata diversa. Il mio è un film necessario, per un irlandese ha lo stesso significato che per un autore americano assume la guerra nel Vietnam. Intanto Collins rappresenta l’irlandese tipico, una personalità in lotta con se stessa, una doppia natura, capace di generosità eroiche e di diventare assassino senza scrupoli”.
Oggi, a distanza di tempo, il lungometraggio sul patriota irlandese scomparso nel 1922 dopo aver accompagnato l’Irlanda verso l’indipendenza, s’impone ancora all’attenzione dello spettatore per l’onestà e la passione con cui ricostruisce una figura chiave della Storia del primo Novecento. Ma scopriamo insieme chi era e che cosa ha fatto Michael Collins.
Michael Collins: le origini e gli anni giovanili
Nato nel 1890 (la sua tomba riporta il 12 ottobre come data di nascita, ma alcune fonti riferiscono il 16 ottobre come suo genetliaco) a Woodfield, nella Contea di Cork, ultimo di otto figli di una coppia di contadini benestanti dalle simpatie repubblicane. I genitori, appartenenti alla classe della piccola nobiltà irlandese espropriata, possedevano una fattoria e godevano di condizioni di vita più agiate rispetto ai loro conterranei. Nel 1906, senza aver terminato la scuola, Michael Collins si trasferì a Londra per lavorare e, nella capitale inglese, si unì all’Irish Republican Brotherhood (IRB), un’organizzazione clandestina che si batteva per l’indipendenza dell’Irlanda dalla Gran Bretagna e per l’instaurazione della Repubblica. Nell’organizzazione, grazie alla sua straordinaria intelligenza, nel giro di pochi anni, Collins riuscì ad occupare i vertici più alti e a divenirne presidente. Nel 1916 partecipò alla cosiddetta insurrezione di Pasqua, una ribellione con la quale i militari irlandesi cercarono di ottenere l’indipendenza dal Regno Unito. Sebbene fallita, la rivolta di Pasqua permise al partito nazionalista Sinn Féin, a cui aderì, dopo una breve prigionia, anche lo stesso Collins, di ottenere la maggioranza alle elezioni del 1918, con ben 73 seggi conquistati sui 105 disponibili.
Micheal Collins: i rapporti ambivalenti con l’amico-nemico Éamon de Valera
Dopo la dichiarazione d’indipendenza dell’Irlanda da parte del neocostituito Dail Eireann (Parlamento irlandese), nel gennaio 1919 fu eletto presidente di quest’ultimo Éamon de Valera, che, a sua volta, nominò Collins ministro delle Finanze. In quel ruolo, il patriota di Cork si mise in luce e riuscì, con straordinaria abilità, a raccogliere una gran mole di finanziamenti per la neonata Repubblica irlandese. Nello stesso anno il Dail Eireann riconobbe l’IRA (Irish Republican Army) come suo esercito: Collins si occupò, da quel momento, di guidarlo. Durante i numerosi viaggi negli Stati Uniti compiuti da de Valera per sfuggire al carcere, Michael Collins svolse anche compiti di pertinenza propriamente presidenziale, attirandosi le antipatie del legittimo primo ministro, il quale cominciò a temere l’influenza esercitata dal suo collaboratore sui volontari che combattevano per la causa anti-britannica.
La stipula del trattato anglo-irlandese
Nel dicembre 1921, Éamon de Valera, divenuto da primo ministro Presidente della Repubblica irlandese de facto, inviò come rappresentanti del neonato stato repubblicano Michael Collins e Arthur Griffith (uno dei fondatori del partito Sinn Féin) affinché firmassero un accordo con l’allora Primo Ministro britannico David Lloyd George: tale accordo avrebbe messo fino alla guerra d’indipendenza irlandese. Grazie a quell’azione diplomatica, venne, così, stipulato il trattato anglo-irlandese, un trattato che stabilì la creazione dell’Irish Free State (un dominion semi-autonomo dell’Impero britannico) e dell’Irlanda del Nord, l’insieme delle sei contee nord-orientali a maggioranza protestante che restava provincia del Regno Unito.
L’accettazione di tali condizioni da parte dei firmatari del trattato fu intensamente osteggiata da alcuni membri del partito nazionalista irlandese, il Sinn Féin, tra cui lo stesso de Valera, il quale considerò fin da subito il trattato come fallimentare, un atto con cui la Repubblica irlandese veniva svenduta in cambio di una libertà solo parziale e soggetta a moltissimi condizionamenti. Collins difese il suo operato, sottolineandone l’importanza e l’opportunità di conquistarsi in futuro una fetta di libertà ancora maggiore che quel trattato rappresentava per l’Irlanda.
Michael Collins: la morte per assassinio, la vita privata e la parentela con Michael Fassbender
Divenuto, da primo capo del governo provvisorio dello Stato libero d’Irlanda, comandante dell’esercito irlandese, un esercito formale che si era formato dai resti dell’IRA, Collins nel 1922 dovette comunque affrontare la neocostituita Resistenza irlandese, un’organizzazione che rifiutava le condizioni del trattato anglo-irlandese e considerava i suoi firmatari traditori dei principi che avevano ispirato la guerra d’indipendenza. In Irlanda era di fatto scoppiata una guerra civile che opponeva sostenitori e detrattori del trattato anglo-irlandese, nazionalisti moderati e nazionalisti radicali: nel tentativo di risolvere il conflitto, Collins trovò la morte, assassinato in un’imboscata organizzata dai suoi oppositori.
Michael Collins era riuscito a fidanzarsi appena un anno prima di morire con Kitty Kiernan e il matrimonio tra i due si sarebbe dovuto celebrare nel novembre del 1922, quattro mesi dopo la sua morte. La donna, morta nel 1945 a causa di una malattia ereditaria, benché successivamente andata in sposa a un altro uomo, fu comunque sepolta accanto al suo primo amore. Tra i discendenti illustri di Collins, scomparso senza avere figli, c’è anche il celebre attore tedesco-irlandese Michael Fassbender, la cui madre Adele è trisnipote proprio di questo grande protagonista della storia irlandese del XX secolo.