Film horror in streaming: 25 cult da vedere
25 film horror, tra classici e meno classici, da vedere in streaming sulle principali piattaforme SVOD
Di fronte alla grande varietà d’offerta della piattaforme SVOD e al proliferare di produzioni horror, è davvero difficile scegliere il film giusto per una serata da brivido. In alcuni casi, quando ci si avvicina al genere da poco, ci sono dei classici da recuperare, in altri si è a caccia di novità che siano all’altezza delle aspettative di un pubblico sempre più esigente. Questo lo sanno sia Netflix sia Amazon Prime Video, che continuano ad arricchire il loro catalogo di genere con titoli sempre nuovi e vecchi cult. Ci sono alcune visioni che sono da considerarsi imprescindibili, anche se decisamente datate: non per questo, però, smettono di fare scuola o non meritano di essere visti e rivisti.
Come orientarsi in questo mare di possibilità? Ecco qualche consiglio per andare (più o meno) a colpo sicuro.
Film horror da vedere in streaming su Netflix e Amazon
La casa dei 1000 corpi (Amazon Prime Video)
Il primo lungometraggio di Rob Zombie, un autore del cinema di genere dalla personalità molto definita. In questo film presenta per la prima volta al pubblico il macabro clan dei Firefly, tra cui si distingue la bellissima e psicopatica Baby (Sheri Moon Zombie), il pittoresco Capitan Spaulding (il compianto Sid Haig) e Otis (Bill Moseley). Questi personaggi faranno parte di una triologia, di cui si possono trovare entrambi i sequel sempre sulla piattaforma Amazon (l’ultimo, Three from Hell, a noleggio). Violenza gratuita e barocca, crudeltà e dialoghi estremamente ironici per quello che è decisamente un cult dello slasher degli ultimi vent’anni.
Scanners (Amazon Prime Video)
Si torna indietro nel tempo, e precisamente al 1981, con uno dei film più importanti di David Cronenberg. La tensione è palpabile sin dalla scena di apertura che presenta in maniera esemplare la peculiarità di questi esseri soprannaturali, in grado di uccidere solo col pensiero. Cronenberg è un regista che non ha bisogno di presentazioni e – tra i vari cult che ha diretto – anche Scanners è in grado di generare quel senso di disagio e terrore di cui questo autore è maestro. Da questo primo capitolo ne sono stati fatti altri, ma senza il coinvolgimento del regista.
31 (Amazon Prime Video)
Fuori dalla triologia dei Firefly, 31 è un film che in Italia non ha avuto la risonanza che merita. Si tratta del penultimo lungometraggio di Rob Zombie, che isola gli elementi cardine del suo cinema e si diverte concentrandosi esclusivamente su quelli. Una sceneggiatura allucinata e a tratti persino divertente, sadismo allo stato puro, clown, sesso: tutto per un gioco folle che si consuma nella notte del 31 ottobre. Rob Zombie è un po’ il Quentin Tarantino dell’horror: così tanto sempre fedele a se stesso che non si può che amare (o odiare). Nel cast, Malcom McDowell, l’indimenticabile Alex De Large di Arancia Meccanica.
Hellraiser (Amazon Prime Video)
Un classico dell’horror anni Ottanta. Clive Barker dirige questo cult, in cui l’elemento splatter e – soprattutto – quello sovrannaturale la fanno da padroni. Resta impresso il design dei Cenobiti (Supplizianti, nel doppiaggio italiano) che fuoriescono dal Cubo di Lemarchand: in effetti sarà tra i più efficaci del cinema horror di tutti i tempi, diventando presto elementi centrali di un franchise che ha dato vita a numerosissimi prodotti, tra sequel e fumetti. Chiaramente lo spettatore contemporaneo avvertirà l’età del film, ma non per questo non sarà catturato dal suo grande fascino.
Climax (Amazon Prime Video)
Film del 2018 del controverso regista Gaspar Noé. Un gruppo di ballerini francesi resta chiuso in un edificio isolato per provare uno spettacolo. La sera fanno un festino che sprofonda rapidamente in un delirio collettivo di droga, sesso e violenza. Non un film semplice, né scorrevole. Ha indubbiamente degli elementi interessanti, fosse anche per l’approccio innovativo che Noé applica a tutto il suo cinema; tra i punti forti, una colonna sonora ossessiva, che aiuta lo spettatore a sentirsi parte dell’azione, e un’elevatissima carica estetica ed erotica.
Le colline hanno gli occhi (Amazon Prime Video)
Le colline hanno gli occhi: la storia vera alla base del film
Tra i film horror da vedere in streaming non può mancare questa pietra miliare scritta e diretta da Wes Craven nel 1977. Su Le colline hanno gli occhi è stato detto molto, ma l’analisi più convincente è – ovviamente – quella che lo stesso regista ha confermato: si tratta di una metafora horror della società americana e del conflitto tra ricchi e poveri americani. Anche senza considerare questa lettura politica, resta uno slasher-revenge-cannibal movie esemplare. Ne è stato fatto un remake nel 2006, prodotto dallo stesso Wes Craven e diretto da Alexandre Aja.
Suspiria (Amazon Prime Video /Netflix)
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Che piaccia o meno, non si può negare che il cinema di Dario Argento abbia portato l’horror italiano sulla ribalta internazionale. Tra i suoi film più importanti (e migliori) c’è Suspiria, disponibile sia su Netflix sia su Amazon Prime Video: da questo cult del 1977, sarà poi tratto il visionario remake di Luca Guadagnino – che si allontana parecchio dall’originale, che lo supera in chiarezza narrativa e fruibilità. Suspiria è il primo della Triologia delle Madri, che Argento chiuderà solo nel 2007. Il film è uno di quelli del Maestro che meglio sopravvive al passare del tempo, con alcune delle scene di omicidio più eleganti del cinema nostrano.
Freaks (Amazon Prime Video)
Il classico dei classici. Non bisogna farsi spaventare dal suo quasi secolo di vita: Freaks di Tod Browning resta un film che centra i suoi obiettivi. Crea tensione, orrore e un costante senso di inquietudine: pur giocando con il topos narrativo della bellezza interiore contrapposto alla bruttezza esteriore, concede ai freaks la vendetta, il che lo porta – da essere un film di morale – a diventare una delle pietre miliari dell’horror. Seminale, importante, Freaks è stato più volte citato dalla cinematografia successiva, non ultima quella di Ryan Murphy (nella quarta stagione di American Horror Story: Freak Show).
Society (Amazon Prime Video)
Prodotto alla fine degli anni Ottanta, Society di Brian Yuzna è la perfetta rappresentazione di quel decennio: opulento, esagerato, arrabbiato ed estremamente creepy. Sicuramente film del genere, ora, sarebbe molto difficile da sviluppare, ma Society piace anche per questo, per il suo essere assolutamente inopportuno, soprattutto nel finale: una mattanza barocca come poche se ne sono viste. Per il pubblico di oggi sarà una visione divertente e straniante, che non può lasciare indifferenti.
The Conjuring (Amazon Prime Video)
La Llorona e le connessioni con l’universo di The Conjuring
Uno dei capostipiti di saga più prolifici degli ultimi anni. The Conjuring conferma il talento horror di James Wan, già affermatosi nel bellissimo Saw: L’enigmista. Wan prende spunto da due personaggi realmente esistiti, i coniugi Ed e Lorraine Warren, e racconta al pubblico uno dei loro casi più oscuri. Nel frattempo, dissemina il film di piccoli indizi che andranno poi a svilupparsi negli altri capitoli della saga. Possessioni demoniache, case infestate e un clima investigativo per un bell’horror avvincente, con poche scene esplicite ma abbastanza impressionanti.
La notte dei morti viventi (Amazon Prime Video)
Forse uno dei classici più noti del cinema horror, ma proprio per questo spesso dato per scontato. Amazon Prime Video propone in streaming La notte dei morti viventi, di George A. Romero, il primo grande zombie movie della Storia. Anche in questo caso la critica si sbizzarrì, assimilandolo a una grande metafora della Guerra in Vietnam, per alcuni, o della Guerra Fredda, per altri. Nella filmografia precedente, il ritorno dei morti era qualcosa di esotico, associato a culture tribali: con Romero gli zombie invadono l’America e da allora nulla sarà come prima.
Apostolo (Netflix)
Apostolo: la spiegazione del film Netflix
Horror del 2018 diretto da Gareth Evans e proposto come contenuto originale Netflix, presenta diversi elementi convincenti e in linea con il cinema di genere contemporaneo. Apostolo gioca con il tema della religione, ma anche del ciclo della Natura, con alcune immagini davvero suggestive: degno di nota il design di “Lei”, la divinità dell’isola dove il protagonista si infiltra per cercare la sorella rapita, ma anche quello del suo guardiano. C’è qualche volto riconoscibile, come Lucy Boynton, Bill Milner e – soprattutto – il sempre efficace Michael Sheen.
Quella casa nel bosco (Netflix)
Più che un semplice film horror, un manuale di cinema di genere. Quella casa nel bosco inizia come uno slasher qualsiasi, per diventare poi una metafora dell’arte narrativa e del rapporto tra i personaggi e il pubblico. Il film è diretto da Drew Goddard e prodotto da Joss Whedon, che insieme firmano la sceneggiatura: sono gli stessi che hanno lavorato sulla serie TV Buffy, quindi per quello che riguarda l’horror letto in chiave pop si può dire siano una garanzia. Nel cast, Chris Hemsworth (prima di diventare Thor) e una delle regine indiscusse del genere: Sigourney Weaver.
Scream (Netflix)
Anche Scream di Wes Craven è tra i film horror che si possono trovare in streaming. Lo slasher del 1996 è tra i film più iconici del genere, col villain che prende il suo look dall’inquietante quadro L’Urlo di Edvard Munch. Tralasciati i riferimenti pittorici, questo film è tra i più citati in tutta la filmografia successiva: addirittura la sua parodia, darà vita a un altro franchise, indice di quanto quest’opera abbia proliferato nell’immaginario. Scream ha portato una boccata d’aria nuova nel cinema horror degli anni Novanta, dopo la sequela di successi e sequel iniziata negli anni Ottanta e portata avanti fino allo sfinimento.
Nightmare – Dal profondo della notte (Netflix)
Altro cult imprescindibile del genere, Nightmare – Dal profondo della notte è firmato da Wes Craven e ha dato vita a un franchise praticamente infinito. Si consiglia, a chi ha sempre sentito parlare di Freddie Krueger senza mai averlo visto all’opera, di recuperarlo su Netflix. Chi, invece, ha già avuto modo di assaggiare gli artigli acuminati dell’assassino di ragazzini, sarà contento di poterlo ritrovare in streaming. Nel cast, oltre a Robert Englund (nel ruolo di Freddie) e Heather Langenkamp (in quello dell’eroina Nancy Thompson), anche un giovanissimo Johnny Depp.
Hostel (Netflix)
Quando Hostel uscì al cinema, si scatenò un passaparola tra gli appassionati del genere: un nuovo autore stava per entrare nell’Olimpo dell’horror. Era il 2005 e Eli Roth fu presentato al mondo come uno dei figliocci prediletti di Quentin Tarantino, che di per sé è una garanzia. In particolare, Hostel arriva dopo il debutto di Cabin Fever, e conserva lo stile splatter che sarà poi la cifra del regista. Pur partendo dalla classica trama dello slasher, il film si distingue per la crudezza delle immagini, alzando l’asticella della tollerabilità del pubblico in maniera abbastanza soddisfacente.
La cosa (Netflix)
Cult del fanta-horror diretto da John Carpenter, La cosa è uno dei film di genere più importanti degli anni Ottanta. In un primo momento non riscosse grande successo, ma nel tempo la critica e il pubblico si sono accorti di cosa si erano persi. Non a caso, di tutta la Triologia dell’Apocalisse, è il preferito dallo stesso regista. Siamo in Antartide, dove una spedizione di scienziati – di cui fa parte anche R.J. MacReady, interpretato da Kurt Russel – sta studiando una forma di vita aliena che prende la forma degli esseri con cui viene in contatto, esseri umani compresi. La quintessenza della paranoia.
It – Capitolo uno (Netflix)
Senza alcun dubbio il clown più famoso del genere horror. Tratto dal romanzo di Stephen King, It è il primo di due capitoli, portato al cinema da Andy Muschietti nel 2017. In questa prima parte si seguono le avventure dei protagonisti da ragazzini, quando hanno fondato il Club dei Perdenti per combattere il male assoluto manifestatosi a Derry sotto forma di Pennywise, il pagliaccio assassino. Una versione edulcorata rispetto al romanzo, ma non per questo poco spaventosa. Qualche purista ha storto il naso, ma un pubblico senza pregiudizi saprà goderselo.
A quiet place (Netflix)
Horror scritto, diretto e interpretato da John Krasinski, A quiet place parte da uno spunto semplice, ma intelligente e – soprattutto – in grado di creare un’atmosfera tesa e angosciante. La Terra è stata invasa da dei mostri antropofagi, simili a grossi insetti: hanno un udito raffinatissimo, ma sono completamente ciechi. Per questo motivo gli esseri umani devono vivere nel più assoluto silenzio. Qualche elemento di trama che fa seriamente dubitare della saggezza dei protagonisti, ma nel complesso funziona.
The Purge (Amazon Prime Video)
Un horror dal sapore decisamente politico, che si basa su uno spunto davvero interessante. Siamo in una società alternativa, dove per una notte all’anno i cittadini sono autorizzati a commettere liberamente violenze e omicidi, impunemente. È la Notte del Giudizio, in cui le coscienze individuali vengono allo scoperto e si scopre chi è realmente una brava persona e chi lo è per convenzione. Nel cast di The Purge, Ethan Hawke e Lena Headey, ma quello che rimane più impresso è il look del villain, anonimo, ma che resta ben impresso nell’immaginario dello spettatore horror contemporaneo.
Martyrs (Amazon Prime Video)
Pascal Laugier, con all’attivo quattro lungometraggi, può essere considerato una firma dell’horror europeo. Questo genere, sviluppato nel vecchio continente, quasi sempre osa molto di più di quanto si faccia in America: Martyrs ne è un felice esempio. Nel film, splendidamente costruito per quel che riguarda plot twist e colpi di scena, il regista va a toccare la tematica religiosa, distaccandosi del tutto dal topos di genere dell’esorcismo. Grande senso estetico, buona direzione delle attrici (per delle parti tutt’altro che semplici), una spettacolare messa in scena della sofferenza umana.
Funny Games (Amazon Prime Video)
Con Funny Games di Michael Haneke si è in bilico tra il genere horror e il thriller, ma non per questo non merita una segnalazione. Quello che si trova in streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video è il remake shot-for-shot dell’originale dello stesso regista prodotto dieci anni prima, nel 1997. Questa operazione, già di per sé maniacale, dà vita a un film freddo, spietato, in cui la violenza è – proprio per questo – ancora più spaventosa. Non c’è la minima emozione nei gesti omicidi di Michael Pitt e Brady Corbet, così come la loro effrazione è terribilmente quotidiana e mette lo spettatore nella posizione di chiedersi: “E se capitasse anche a me?”. Nel cast, anche Naomi Watts e Tim Roth.
L’esorcismo di Emily Rose (Netflix)
Una ragazza di 19 anni muore in circostanze non chiare. In prigione, in attesa di un processo, il sacerdote Richard Moore, accusato di averla uccisa con un rituale di esorcismo. Si ripercorre la storia di Emily Rose attraverso il racconto del suo presunto assassino, che vuota il sacco grazie al suo nuovo avvocato. Alla sua uscita, L’esorcismo di Emily Rose fu salutato come un avanzamento del genere horror a tema esorcismi, raramente all’altezza del suo capostipite diretto da William Friedkin. Nel cast, Tom Wilkinson, Laura Linney e Jennifer Carpenter.
The Host (Netflix)
Diretto dall’acclamatissimo Bong Joon-ho, The Host è un fanta-horror coreano del 2006. Il regista di Parasite racconta una storia che ha – sì – gli elementi tipici del monster movie orientale, ma anche ben visibili le tematiche dell’ambientalismo e del controllo sociale. Dopo l’apparizione del mostro transgenico nel fiume Han, infatti, la popolazione è costretta all’isolamento per non diffondere il virus che la creatura porta con sé: si fa strada la paranoia, il sospetto, il terrore di essere malati. Decisamente attuale.
The Ring (Netflix)
Nel 2002, The Ring di Gore Verbinski contribuì a una piccola rivoluzione del cinema di genere, creando un ponte tra horror orientale e horror occidentale. Si tratta, infatti del remake del giapponese Ring di Hideo Nakata, tratto a sua volta da un romanzo. Nella trasposizione americana, Verbinski adatta con intelligenza la trama originale ai gusti e ai ritmi del pubblico occidentale: un’operazione che è valsa un enorme successo, e che continua a rendere il film abbastanza inquietante.