Lost: i 10 momenti migliori della celebre serie TV
Il 22 settembre 2004 andava in onda la prima puntata di una delle serie più amate di sempre: Lost. Riviviamo insieme i 10 migliori momenti della serie!
4, 8, 15, 16, 23, 42 migliori momenti da ricordare della serie televisiva statunitense andata in onda per la prima volta il 22 settembre del 2004 e creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber. Comunque no, tranquilli, non sono davvero 42 i momenti più belli di Lost che troverete qui sotto anche se, in ben 114 episodi, è stato molto difficile sceglierne solamente 10.
A distanza di anni Lost rimane una delle serie più apprezzate da critica e pubblico e, a detta di molti, tuttora insuperata nonostante il livello qualitativo dei prodotti televisivi si sia notevolmente alzato. Ma cosa rendeva (e rende) così speciale la serie? Bisogna innanzitutto pensare a Lost come a un’esperienza totalizzante. Nel 2004 fu la capostipite di un nuovo modo di vivere la serialità televisiva, rendendo la visione “interattiva”, specialmente nelle pause tra una stagione e l’altra. Il pubblico andava alla ricerca di risposte, scavava nei meandri del web per scovare ogni dettaglio sfuggito durante la visione. Gli stessi autori incrementavano questa “dipendenza” dai segreti dell’Isola rilasciando giochi, quiz e curiosità; basti pensare alla Lost Experience, un gioco che ha svelato tantissimi segreti sulla serie. Difficile non rimanere intrappolati nel folto della giungla o su Lostpedia durante la visione.
Un altro motivo per cui la serie ha avuto così tanto successo sono i suoi cliffhanger di fine stagione. Attualmente, causa in primis servizi streaming, è davvero difficile replicare quella suspense. Se per scoprire cos’è quella misteriosa botola, trovata nella giungla alla fine della prima stagione, ora basta attendere qualche secondo per il prossimo episodio, provate a immaginare il dover attendere più di un anno per fare la conoscenza di Desmond e di uno dei segreti dell’Isola più importanti e belli della serie! Inutile poi parlare dei misteri e degli enigmi che permanano l’intera vicenda, i binomi che si celano dietro alla serie, ovvero: Vita e Morte, Luce e Oscurità, Scienza e Fede. Tutto questo disegno divino risultava a tratti fin troppo soffocante per lo spettatore, che si sentiva risucchiato in quel mondo dentro la televisione.
Ma perché torniamo a parlarne ora? Perché il 22 settembre 2004 andava in onda l’episodio iniziale di questa enorme serie! Ecco quindi i migliori momenti per rivivere, tra emozioni e nostalgia, quello che è stato e quello che è ancora oggi Lost!
La botola, Desmond e Make Your Own Kind of Music
La botola. Uno dei misteri della prima stagione, nonché grandissimo cliffhanger che culminava con Locke e Jack che riescono ad aprirla grazie alla dinamite. La botola della quarantena forzata e inspiegabile di Desmond, lo stesso personaggio che, senza saperlo, ha ridato a John Locke un motivo per credere nel destino dopo che aveva causato l’incidente di Boone. La seconda stagione si apre così con Desmond che, sopra le note di Make Your Own Kind of Music di Mama Cass Elliot, si veste, fa ginnastica, si fa una doccia, la colazione e si spara un vaccino nel braccio. La sua perfetta routine viene però interrotta dall’esplosione del coperchio della botola. È così che facciamo la conoscenza di uno dei personaggi chiave della storia di Lost ed è così che Jack incontra l’uomo con cui anni prima aveva fatto jogging allo stadio. Un piccolo assaggio di quanto sia intricato il legame tra tutte le persone presenti sull’isola.
La vera identità degli Altri
Nell’episodio Storia di due città (il primo della terza stagione) tutte le idee che ci eravamo posti su questi famigerati “Altri” cadono come tasselli del domino quando scopriamo che in realtà non sono dei trasandati poveracci che vivono nella giungla, ma che hanno ogni genere di comfort. E soprattutto che tengono dei gruppi di lettura, anche se a qualcuno non sa bene che il libro del mese sia Carrie di Stephen King. È quando vediamo precipitare l’aereo e il mondo in cui affrontano l’accaduto che iniziamo a capire veramente quanto sia pericoloso il gruppo guidato da Benjamin Linus.
Non è la barca di Penny
Siamo giunti alla fatidica scena destinata a rimanere nella storia della televisione ancora per un bel po’. L’addio a Charlie, uno dei personaggi più amati dai fan di Lost che, pur di salvare la donna che ama e il suo bambino, si sacrifica affogando ne Lo Specchio della Dharma, la stazione che veniva utilizzata dagli Altri per bloccare ogni segnale radio dall’Isola. Dopo all’episodio con le sue Greatest Hits – lista culminata con l’emozionante “la notte che ti ho incontrata” rivolta a Claire – Charlie dà sfoggio del suo eroismo sulle note di Good Vibrations dei Beach Boys. La rockstar riesce a mettersi in contatto con Penelope, l’amata di Desmond, e lì capisce che il cargo al largo dell’Isola non è lì per salvarli. Difficile dimenticarsi del suo Not Penny’s Boat scritto col pennarello sulla mano. Poi si fa il segno della croce e si lascia andare, affogando.
La vita di Jack
Lo stesso episodio del sacrificio di Charlie ci ha regalato un altro dei momenti più assurdi e belli della serie, ovvero quando capiamo che la vita ormai in frantumi di Jack, depresso e alcolista, non è nel passato bensì nel futuro, dopo che riescono ad andarsene dall’Isola. Lo capiamo solamente quando si dà appuntamento all’aeroporto con Kate. “Non era destino che ce ne andassimo”, dice il dottore ricalcando le parole di John Locke della scena prima, quando riesce a mettersi in contatto coi “soccorsi”. Kate non è d’accordo con lui ed entra nell’auto per andarsene, mentre la ragazza si allontana Jack le urla che devono tornare indietro. Alle sue spalle un aereo decolla. È così che si conclude la terza stagione di Lost, lasciando agli spettatori il dubbio su chi si sia davvero salvato dall’Isola, quelli che sono partiti, o quelli che sono rimasti?
Desmond e la telefonata alla sua costante
È il momento di parlare di una delle storie d’amore più belle di Lost, quella tra Desmond e Penelope. Una delle scene che sicuramente è rimasta impressa nella mente dei telespettatori è quando Desmond riesce finalmente a mettersi in contatto telefonico con Penelope, la quale manderà poi i veri soccorsi ai sopravvissuti del volo Oceanic 815. Giunto a bordo del cargo con Sayid nella stagione 4, Desmond chiede aiuto al Daniel Faraday del passato, il quale gli spiega che per sopravvivere ai continui salti temporali della sua mente deve aggrapparsi a qualcosa, a una costante. Qualcosa, o qualcuno, di molto caro presente in entrambi i tempi. Desmond allora prende il telefono e chiama la sua costante, Penny, ma il numero non è più attivo. Dovrà attendere un altro salto temporale prima di poter raggiungere Penelope nel passato e convincerla a dargli il suo numero e a non cambiarlo per ben 8 anni. Tornato al presente, sul cargo Kahana, Desmond può finalmente chiamare Penny. I due si sentono per la prima volta dopo 8 anni (già, la donna no ha mai cambiato residenza in tutto questo tempo) e, dopo essersi detti reciprocamente “ti amo”, la donna promette che lo troverà, ad ogni costo.
Lo spostamento dell’Isola
Dopo che abbiamo scoperto chi sono i famosi 6 della Oceanic (coloro che hanno lasciato l’Isola), assistiamo ad uno dei momenti più assurdi dell’intera serie, ovvero quando Ben sposta l’Isola. Ci troviamo all’Orchidea, dove Ben si prepara per recarsi in un “luogo molto freddo”. Con lui c’è anche John Locke, al quale però non viene permesso di continuare, poiché il misterioso Jacob vuole che sia lo stesso Ben a subire le conseguenze dello spostamento dell’Isola. Quando John chiede ulteriori spiegazioni, Ben gli dice che chi muoverà l’isola non potrà più farvi ritorno. Benjamin Linus si cala così nelle profondità dell’Orchidea, dove gira una ruota dentata. Il cielo si riempie di una luce bianca, accecante. Jack e gli altri sopravvissuti a bordo dell’elicottero di Lapidus guardano attoniti l’Isola sparire senza lasciare traccia: al suo posto una distesa di mare azzurro in ogni direzione.
Hurley racconta la sua vita alla madre
Avete mai cercato di spiegare Lost a qualcuno che non l’ha mia vista? Ecco, quanto è difficile? Troppo. Lo sa bene Hugo che ha tentato di spiegare le sue avventure nella giungla alla madre. Hurley e Sayid, dopo che quest’ultimo ha aiutato Hugo a fuggire dalla clinica psichiatrica, stanno scappando dalla polizia dopo esser stati vittima di un’aggressione al motel (nell’episodio 5×02). Sayid è gravemente ferito e Hurley, non sapendo che altro fare, lo porta a casa sua, dove lo adagia sul divano. È qui che il ragazzo si troverà alle strette e deciderà quindi di raccontare tutto alla madre, mentre il padre accompagna Sayid da Jack, l’unico in grado di salvarlo. Il momento della rivelazione a sua madre di tutto ciò che ha passato sull’Isola è uno dei più toccanti. Alla fine di un racconto lungo e parecchio confusionario, la donna non può far altro che afferrare la mano del figlio e dirgli che gli crede, anche se non ci ha capito niente. Più o meno è lo stesso effetto che ottiene chi tenta di spiegare Lost. Chi non darebbe del pazzo a chi ci racconta di mostri di fumo, di pulsanti da premere e di isole che scompaiono? La mamma di Hurley ha dimostrato tutto il suo amore per il figlio e finalmente non lo vede come un pazzo da rinchiudere.
Il viaggio nel 1977
Qualche episodio più in là della rivelazione di Hurley c’è un momento fatidico per le sorti di Lost. L’episodio si intitola Namaste ed è il nono della quinta stagione. Siamo tornati sull’Isola con Jack, Kate e Hurley e i tre si riuniscono a Sawyer, ora un membro dell’iniziativa Dharma. I sopravvissuti rimasti sull’Isola in seguito allo spostamento hanno cominciato a viaggiare nel tempo, fermandosi negli anni Settanta e non avendo altra scelta se non quella di entrare a far parte del team della DHARMA Initiative. Il trio di ritorno è entusiasta nel rivedere Sawyer sano e salvo, ma questo prima di scoprire che si trovano 1977. Inizia qui il piano per farli infiltrare nel progetto Dharma.
Jin e Sun che si riabbracciano
Ok, è giunto il momento di preparare i fazzoletti gente. Ci troviamo nella sesta stagione. Manca ormai un tiro di schioppo al finale e noi vogliamo ricordarvi di quando Jin e Sun finalmente si riabbracciano, prima della catastrofe. Lui, creduto morto, era rimasto sull’Isola e con Sawyer si era unito al progetto Dharma. Lei era invece riuscita ad andare via dall’Isola, ma è tornata col volo Ajira 316 per ritrovare il marito. Nella puntata L’ultima recluta (la numero 13) il gruppo di Sawyer arriva all’Isola dell’Idra, dove si trova il gruppo di Widmore con Jin. I due coniugi coreani si ritrovano e promettono di non lasciarsi mai più. Solamente un episodio dopo, purtroppo, i due saranno al centro di una delle scene più sconvolgenti di Lost. Quando la bomba esplode sul sottomarino di Widmore Sun rimane intrappolata dietro a una sbarra. Invano Jin tenterà di liberarla. Lui l’abbraccia e le dice che non la lascerà. Si stringono mentre l’acqua riempe il sottomarino. Le loro mani vengono separate solo alla morte.
Il finale di LOST
Il 23 maggio 2010 andava in onda la fine di Lost. Non potevamo concludere questa lista dei 10 migliori momenti della serie senza includere il momento in cui tutti i tasselli si incastrano perfettamente insieme. La fine quando, con molta fatica, tutti si ricordano di cosa hanno vissuto sull’Isola e ritrovano le loro persone care. Ci troviamo nella chiesa di Eloise, al funerale del padre di Jack. Il dottore, toccando la bara, si ricorda dell’Isola e capisce di essere morto. Jack è confuso. Il padre lo rassicura, dicendogli che tutto quello è reale. Quando Jack chiede perché si trovino tutti lì, il padre risponde che quello è il luogo che hanno creato per ritrovarsi, perché la parte più importante della sua vita Jack l’ha passata con quelle persone. Loro hanno fatto in modo di potersi ritrovare. Jack entra poi in chiesa e li viene accolto da Kate, Hurley, Libby, Sawyer, Juliet, Desmond, Penny, Sun, Jin, Charlie, Claire e il piccolo Aaron, Sayid, Shannon, Boone, Locke, Rose e Bernard. I superstiti del volo Oceanic 815 si siedono sulle panche e vengono investiti da una luce. La serie si conclude con Jack che, guardando verso il cielo, vede l’aereo della Ajira volare via dall’Isola. I suoi occhi che lentamente si chiudono richiamano la prima scena della serie. Il cerchio si è chiuso. Jack può morire.