I Wish I Was Like You: su CHILI il documentario sui Nirvana a Marino, nel 1994
Finalmente su Chili il documentario su una notte memorabile per la musica in Italia: quella del concerto che i Nirvana tennero a Marino, un piccolo comune nella provincia di Roma nel 1994.
Il film documentario di Luca Onorati e Francesco Gargamelli I Wish I Was Like You – 22 febbraio 1994 è disponibile su CHILI
Finalmente arriva su Chili, dopo la presentazione e gli applausi alla 14. Festa del Cinema di Roma, il documentario su una notte memorabile per la musica in Italia: quella del concerto che i Nirvana – il celebre gruppo grunge capitanato da Kurt Cobain – tennero a Marino, un piccolo comune nella provincia di Roma nel 1994. I Wish I Was Like You è il racconto personalissimo, in bassa fedeltà e alta passione, dei preparativi di una notte, e l’autobiografia – tramite un’attesa e un concerto – di una generazione e di un intero periodo della nostra storia. Un film comico, ruvido, venato di malinconia e di un fuoco che da 25 anni i protagonisti di quel momento conservano senza farlo esplodere e senza estinguerlo.
I due registi affrontano la materia del ricordo con allegria e con l’ausilio di materiale di repertorio personale, girato in vhs-c nelle tante serate di follia vissute da ragazzi. I wish I was like you è una dichiarazione d’amore alla giovinezza degli autori e alla sua colonna sonora più preziosa: Kurt Cobain e i Nirvana.
Il film è disponibile su Chili a noleggio in prima visione al costo di 7,99 euro. Ecco il trailer, il poster e la sinossi:
I wish I was like you è un documentario sul concerto dei Nirvana che si tenne a Marino, in provincia di Roma, il 22 febbraio 1994. Ma anche un viaggio negli anni ’90, compiuto a ritroso dai due registi, spettatori di quell’epoca e di quell’evento memorabile. Il Palaghiaccio di Marino, location del concerto, è ormai abbandonato, fatiscente e tristemente destinato a diventare un supermercato. A 25 anni dalle ultime esibizioni pubbliche dei Nirvana e dalla morte di Kurt Cobain, la struttura appare come un simbolo di decadenza, ma diventa anche spunto per l’esaltazione di quei protagonisti e per una riflessione su quel periodo storico.