Cambia la tua vita con un click: recensione del film con Adam Sandler
Adam Sandler è il protagonista di questo film drammatico travestito da commedia: Cambia la tua vita con un click è una storia che scuote le coscienze, che sotto la sembianza di una delle solite "squallide" commedie di Sandler, nasconde un messaggio con cui tutti dobbiamo fare i conti.
Ti piacerebbe avere a tua completa disposizione un telecomando in grado di farti controllare la tua intera vita, saltando i momenti spiacevoli, riavvolgendo quelli da rivivere e manipolando ogni istante? In Cambia la tua vita con un click c’è un’ipotesi verosimile di quello che una tale bizzarria di potere potrebbe avere come conseguenza. Una delle solite commedie di Adam Sandler? Non proprio.
In Cambia la tua vita con un click, Michael (Adam Sandler) è un architetto ancora alle prese con la scalata verso il successo e nonostante abbia una bella famiglia non ha molte occasioni di trascorrere del tempo con la moglie Dana (Kate Beckinsale) e i suoi due figli. A rubargli il tempo in famiglia è l’ambizione per la carriera: Michael è quello che in America si dice “un workaholic”, un uomo soggiogato dal proprio lavoro che mette in secondo piano gli affetti per seguire le ambizioni lavorative e soddisfare qualsiasi richiesta da parte del suo capo. La smania di far tutto in fretta e di competere con i gadget all’ultima moda dei vicini di casa, porta Michael a cercare un nuovo telecomando più funzionale per il televisore. Una sera, mentre Michael è nel negozio a cercare il dispositivo, incontra Morty (Christopher Walken). Morty è uno strano impiegato che regala a Michael un telecomando universale, promettendo che questo dispositivo, frutto delle ultime tecnologie, sarà in grado di cambiargli la vita. Effettivamente, questo è ciò che accade: Michael scopre che il telecomando è magico, che è in grado di mettere in pausa la realtà, di mandare avanti i secondi e in pratica di permettergli di avere il totale controllo sugli istanti della sua vita. Ma quando Michael inizia a saltare ripetutamente alcuni momenti, Morty gli spiega che il telecomando assimila ciò che Michael vuole saltare e inizia ad agire secondo il proprio arbitrio. Così, Michael si accorge di aver saltato anni ed anni di vita e di aver perso tutto ciò che amava. Si può ancora rimediare?
Cambia la tua vita con un click è un dramma mascherato da commedia
La reputazione di Adam Sandler non è delle migliori, in America sembra essere odiato da tutti per via delle sue gag ripetute da anni e delle commedie “scadenti”, ma in realtà è uno dei comici più seguiti negli Stati Uniti. Questa fama controversa è stata spesso oggetto di dibattito, tuttavia Adam Sandler ha spesso provato a riscattarsi da questa immagine denigratoria della sua comicità interpretando ruoli diversi e dai toni drammatici come nel film di Mike Binder, Reign Over Me (2007). Diretto dal regista Frank Coraci, nel 2006 esce al cinema la pseudo-commedia Cambia la tua vita con un click dove Adam Sandler sembra voler dare prova di poter sostenere un ruolo diverso da quello monotono che tutti sono abituati a vedergli recitare sullo schermo. E ci riesce. Perchè non è affatto una commedia, ma è un dramma che ne porta la maschera: sebbene durante il film, soprattutto nella prima parte, vi siano disseminate gag divertenti, battute e alcune “bassezze” del repertorio che può essere definito classico di Sandler – come le scorregge, le allusioni sessuali – la pellicola è in realtà basata su una terribile verità che viene mostrata squarciando il velo.
La recitazione di Sandler, con il supporto di un azzeccato Christopher Walken, che nella sua interpretazione dell’angelo della Morte sa essere sinistro al punto giusto, regge la prova. La regia è quella che ci si aspetta da una commedia qualunque, ma non sono i tecnicismi ad avere rilevanza in un film come questo dove, anzi, passano in secondo piano. Non importa che il film non abbia una fotografia impeccabile, un montaggio geniale o chissà quale estro creativo: Cambia la tua vita con un click è di fatto un bel film, uno di quelli da guardare almeno una volta nella vita, perché il messaggio che dà allo spettatore è qualcosa che tutti dovremmo imparare. Nonostante la critica statunitense non sia affatto stata clemente nel giudicarla, questa pellicola merita di certo che le venga data una chance.
Il centro del film non è Adam Sandler che si mette in ridicolo o umilia l’altro per far ridere, è un uomo che si è rovinato la vita da solo non accorgendosi che stava dando il peso sbagliato alle priorità sbagliate: “la famiglia viene prima di tutto” dice Michael al figlio, nelle battute finali del film, quando sta per morire. Ma quanto Michael ha dovuto vedere – o meglio – non ha visto, anzi, ha perso della vita dei suoi familiari prima di poter riuscire a pronunciare quelle parole?
Cambia la tua vita con un click, attraverso l’espediente “sovrannaturale” del telecomando universale – che ricorda qualche episodio di Black Mirror per la sua natura inquietante e per l’invadenza della tecnologia nella vita umana – racconta del dramma di un uomo che mettendo al primo posto la carriera ha distrutto tutti i suoi affetti familiari. La riflessione che ci pone davanti è la seguente: vale davvero la pena cercare di evitare gli scontri, i conflitti in famiglia oppure anche quei momenti contano?
Il film ci parla e ci dice che le relazioni, la vita in se stessa, non sono mai tutte rose e fiori: i momenti “no” esistono, ci sono le incomprensioni ma tutti questi aspetti spiacevoli della vita di ogni giorno sono importanti tanto quanto i momenti di felicità e valgono la pena di essere vissuti fino in fondo. L’esperienza di Michael in Cambia la tua vita con un click ci apre gli occhi sull’importanza di essere presenti, “nella buona come nella cattiva sorte”. Un film in realtà scomodo per le proprie coscienze perché, non solo è in grado di far commuovere i più emotivi, ma soprattutto riporta alla mente domande a cui non ci si vuole rispondere: quante volte abbiamo rinunciato a una cena con i nonni, con i genitori anziani, per fare qualcosa che sentivamo il dovere di fare mentre in realtà stavamo solo togliendo tempo alle persone che amiamo? E ancora, un’altra lezione di vita che impariamo dall’esperienza straordinaria di Michael è che la nostra famiglia non è immortale, l’esistenza è fugace, un attimo ci siamo e il giorno dopo non ci siamo più – conta davvero di più un’ora trascorsa sul progetto di lavoro o una chiaccherata in famiglia? A ciascuno la sua risposta.