L’agnello, di Mario Piredda, in arrivo in tutte le arene italiane
L'agnello, di Mario Piredda, è pronto per un tour nelle arene delle città italiane che partirà il 18 luglio 2020 da Cagliari.
L’agnello di Mario Piredda dopo l’anteprima a Cagliari il 18 e 19 luglio arriverà nei cinema e in tutte le arene italiane a partire dal 20 luglio 2020
Prodotto da Articolture, Mat Productions e Rai Cinema, L’agnello, di Mario Piredda arriverà nei cinema e nelle arene italiane il 20 luglio 2020. Inizialmente previsto per il 26 marzo 2020 e posticipato per l’emergenza Covid-19, l’opera prima di Mario Piredda, avrà un’anteprima a Cagliari il 18 e 19 luglio 2020 per poi arrivare dal 20 a Roma, Milano, Torino e molte altre città e arene. Un tour al quale saranno presenti il regista e il cast del film. L’agnello è stato inoltre presentato in concorso ad Alice nella città 2019, la storica e famosa sezione autonoma che si svolger in contemporanea con la Festa del Cinema di Roma. Nel cast del film sono presenti Nora Stassi, Luciano Curreli, Piero Marcialis e Michele Atzori.
Sinossi: Anita ha diciassette anni e vive da sola con suo padre Jacopo, che è malato di leucemia e avrebbe bisogno di un trapianto con urgenza. I tempi d’attesa per la ricerca di un donatore sono troppo lunghi rispetto al progredire della malattia, e anche se i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, non lo sono né Anita né suo nonno Tonino, un vecchio pastore che vive sull’altopiano. Jacopo ha un solo fratello, Gaetano, che vive dall’altra parte dell’isola. I due non si parlano da anni a causa di un feroce litigio che non sembrano intenzionati a dimenticare. Con l’aiuto del nonno, ad Anita non resta che presentarsi a casa dello zio, determinata a ricucire gli strappi del passato, pur di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre.
Mario Piredda è nato nel 1980. Durante la vincita nel 2005 del concorso Avisa – Antropologia Visuale in Sardegna realizza il suo primo cortometraggio Il suono della miniera. Dopo aver lavorato in una casa di produzione indipendente il suo secondo corto ottiene la nomination ai David di Donatello. Lo stesso anno gira Los aviones que se caen, ed è co-regista del documentario musicale Cervelli in fuga. Nel 2015 cura la regia del documentario Homeward, nel 2017 vince il premio come miglior cortometraggio ai David di Donatello con A casa mia. Dopo aver diretto anche l’episodio di una serie tv, realizza il suo primo lungometraggio, L’agnello. “Sono partito con l’idea di girare un film di pseudo-finzione, raccontando le traversie quanto mai attuali di un padre e una figlia che vivono vicino a un’ipotetica base militare in Sardegna”, ha dichiarato il regista riferendsio al suo primo film L’agnello. “Non è una situazione straordinaria: il territorio sardo, infatti, ospita il 60% delle basi militari italiane.
“Per me questo è un film ambientato in un territorio e non su un territorio”, ha continuato il regista, “con al centro un dramma famigliare che potrebbe essere raccontato in qualunque parte del mondo. Il punto di vista è quello di una ragazza di diciassette anni, in piena ribellione da una condizione sociale e culturale che a stento riesce a comprendere. Tenta di risolvere il problema della malattia di suo padre e di ricucire i rapporti all’interno della sua famiglia. L’agnello affronta il conflitto tra un’adolescente e l’eredità lasciata, per non dire
imposta, dalle generazioni precedenti. I rapporti umani sono le mie priorità, e ho cercato di metterle in scena con un linguaggio personale, intimo, e già sperimentato nei miei cortometraggi precedenti”.
Ecco il poster