Ci rivediamo lassù: recensione del film di Albert Dupontel
Nel 1920 un uomo viene interrogato dalla polizia. È l'ex soldato Albert Maillard, che ha una lunga storia da raccontare. Una storia incentrata sull'amore, la solidarietà, i soprusi e le assurdità della vita dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
Segniamoci il nome dello scrittore Pierre Lemaitre, perché ne sentiremo sempre più parlare. Soprattutto per quanto riguarda la produzione televisiva e cinematografica francese, che ha recentemente scoperto quanto i suoi romanzi siano ideali per essere adattati su grandi e piccoli schermi. Se su Netflix è già da qualche mese disponibile la mini-serie Lavoro a mano armata – tratta dal suo Cadres noirs – con protagonista un insospettabile Éric Cantona, esce ora in VOD (grazie a Cloud9) Ci rivediamo lassù, ambientato durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.
Due storie diversissime, in cui tuttavia emerge chiarissimo uno stesso filo conduttore: la difficile sopravvivenza dell’essere umano in una società ingrata e matrigna, che schiaccia e si fa beffe del singolo (costringendolo al crimine “per giusta causa”). Ci rivediamo lassù – il romanzo – è però molto di più, e appare fin da subito evidente come la sfida principale del regista e attore Albert Dupontel sia stata quella di trasporre efficacemente e senza impoverimenti la ricchezza del testo di riferimento, corposo e dettagliato.
Ci rivediamo lassù: Salvate il soldato Edouard
Con un taglio non dissimile a Una lunga domenica di passioni, il film racconta a posteriori e tramite voice over la vicenda di due commilitoni nei giorni conclusivi del conflitto, in trincea in trepidante attesa dell’armistizio. Per una serie di sfortunati eventi i due si ritroveranno a combattere un’ultima tragica battaglia, in cui Albert rischierà di restare sepolto vivo ed Edouard perderà la mascella inferiore a causa di un’esplosione. La loro vita proseguirà nella Parigi degli anni ’20, tra espedienti lavorativi e il desiderio – soprattutto del mutilato Edouard – di sparire e diventare fantasmi, fingendosi anche morti.
C’è, in Ci rivediamo lassù, una fortissima componente teatrale, perfettamente calzante e adatta all’umorismo nero del contesto e agli slanci da realismo magico tipici di certo cinema francese (da Il favoloso mondo di Amélie in poi). Difficile tenere le fila di un racconto che alla trama principale ne affianca almeno altre due di pari importanza, incentrate da una parte sul cinico e vile tenente Pradelle, che si lancia nel business della sepoltura dei morti (anche facendo a pezzi i loro corpi e infilando i resti misti in bare sottodimensionate) e dall’altra su un potente banchiere parigino che non si dà pace per aver perso il figlio in guerra.
La guerra non è (mai) finita
Per quante piccole falle si possano trovare qua e là in fase di scrittura e messinscena, Ci rivediamo lassù resta un oggetto raro nel cinema francese contemporaneo: un film commerciale che mescola l’alto artigianato, l’umorismo surrealista e temi estremamente oscuri (traumi, morte, corruzione e manipolazione), tenendo tutto in equilibrio ed evitando un prevedibile rischio di involontaria comicità. Ed è indubbio che Dupontel lavori di fino per non prendersi eccessivamente sul serio, scivolando sovente verso la satira e il grottesco, e trasformando in vuota retorica i concetti di lealtà, solidarietà e patria.
A emergere è, come spesso accade in questo tipo di epopee, la riflessione sull’orrenda inutilità della guerra. A cui qui si aggiunge un interessante e poco battuto corollario: se è vero che “Morire per ultimo è ancora più idiota che morire per primo”, è altresì inconfutabile asserire che i conflitti non finiscono mai. La guerra in trincea si trasforma in guerra nelle piazze e nelle strade, per l’ottenimento di un lavoro o il riconoscimento dei propri meriti e diritti. Ci rivediamo lassù mantiene la propria identità grazie a questo prezioso filo rosso, sfidando le idee convenzionali di commedia e dramma, e rifiutando le nozioni riduttive di buona e cattiva moralità.
Ci rivediamo lassù, distribuito in Italia da Cloud 9, sarà disponibile sulle principali piattaforme digitali VOD a partire dal 20 agosto.