Mona Fastvold parla di The World to Come con Vanessa Kirby e Katherine Waterston
La regista Mona Fastvold parla del suo The World to Come insieme alla interpreti Vanessa Kirby e Katherine Waterson.
Vanessa Kirby si è dimostrata la vera regina della Mostra di Venezia. Alla sua 77esima edizione, la Mostra del Cinema ha presentato in concorso ben due film di cui l’attrice di The Crown è protagonista, dal dramma famiglia Pieces of Woman alla storia d’amore clandestina di The World to Come. A spalleggiarla in quest’ultimo film è la sua partner Katherine Waterston, interprete di Abigail che si innamorerà, ricambiata, dalla Tallie della Kirby, per la splendida regia della regista e sceneggiatrice – in questo caso insieme allo scrittore del testo da cui è tratta l’opera Jim Shepard – Mona Fastvold, in un racconto ambientato nella metà dell’Ottocento americano. A parlare di questa splendida, ma taciuta relazione sono le protagoniste stesse durante la conferenza veneziana, accompagnate dalla loro regista.
The World to Come: la regista e il cast parlano del western femminile presentato a Venezia 77
Come è stato possibile realizzare The World to Come?
Mona Fastvold: “La cosa che mi colpì più di tutto furono i dialoghi e il loro essere così belli. The World to Come è stato possibile realizzarlo grazie a tutti i collaboratori che, fin da subito, si sono mostrati apertissimi nel voler raccontare la storia di Tallie e Abigail e si è stabilito un clima molto eccitante nella mia vita mentre lavoravo a questo progetto.”
La particolarità di The World to Come è che non c’è una parte davvero drammatica che prevale, anzi, è molto più gioioso il rapporto che esce fuori dal film.
M.F.: “Di questo ne abbiamo discusso molto. Volevamo raccontare questa storia come se si trattasse di una celebrazione, un qualcosa di gioioso. Tutto è stato deciso già dalla sceneggiatura ed è stato bello poter sperimentare racconti simili inserendoci anche la felicità o l’allegria.”
Gioioso soprattutto per queste due protagoniste.
Katherine Waterston: “Non c’è nulla di testimoniato in rapporto alla working class e come queste vite venivano poi vissute al loro interno. C’era molta pressione sociale, ma è impossibile credere che le persone non si incontrassero già in passato. Abigail, comunque, è una donna molto consapevole della sua realtà e forse proprio per questo le due protagoniste trovano un salvagente l’una nell’altra.”
Vanessa Kirby: “La gioia fa parte di Tallie perché è un personaggio che vuole vivere la sua vita senza restrizioni. È una donna dinamica e lo si vede bene. Nonostante questo però bisogna sempre pensare che il film tratta di donne che non possono scegliere chi amare ed è grazie a queste persone che noi oggi abbiamo la possibilità di scegliere a chi stare accanto.”
Mona Fastvold: “Sono stati i bellissimi dialoghi a colpirmi di The World to Come“
C’è anche una scena che ritrae l’intimità delle protagoniste, ma è posta in un momento specifico del film. Come mai inserirla in quell’istante?
M.F.: “Ho sempre saputo che quella sarebbe stata la collocazione per quella scena. Doveva trasmettere e amplificare ancora di più il fatto che, quel momento, era qualcosa di privato. È una scena che ho fortemente voluto. È difficile girare scene d’amore in maniera veritiera, ma era così che mi serviva.”
Vanessa, sei alla Mostra del Cinema di Venezia con ben due film in concorso. Che affinità vedi tra i due personaggi che interpreti e cosa significa per te poter vivere il cinema oggi come protagonista?
V.K.: “Pieces of Woman e The World to Come sono entrambi dei regali per me, come il fatto che entrambi siano a Venezia. È strano perché da una parte hai una storia drammatica e, dall’altra, una storia d’amore. Essere parte oggi di un cinema fatto anche di e con più parti per le donne mi dà tanta fiducia. Ci sono tante figure non raccontate e tante che vale la pena di far vivere. Poi trovo sia bellissimo il titolo “Il mondo che verrà”, è come per le parti femminili. Prima ce n’erano molte di meno, speriamo che adesso per le donne ci siano più spazi rispetto a prima.”