Morto Gigi Proietti, il grande mattatore italiano aveva 80 anni
Addio al grande Gigi Proietti.
Addio al grandissimo Gigi Proietti, l’attore è morto all’età di 80 anni per problemi cardiaci
Solo qualche ora fa abbiamo riportato la notizia circa le gravi condizioni di salute di Gigi Proietti, ricoverato presso una clinica romana a causa di gravi problemi cardiaci. Adesso, purtroppo, è La Repubblica a dare la triste notizia circa la morte dell’attore, venuto a mancare proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno; dopo essere stato ricoverato per circa 15 giorni le sue condizioni di salute si sono aggravate la sera dell’1 novembre.
Nella sua lunga carriera si è fatto apprezzare dal pubblico padroneggiando con maestria l’arte recitativa e applicandola su più fronti, dal teatro alla TV fino ad arrivare al cinema, Proietti non si fatto mancare neanche la conduzione di programmi televisivi, la scrittura e il canto.
Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Ginnasio Statale Augusto di Roma, si iscrive al corso di laurea in Giurisprudenza, ma abbandonerà la facoltà dopo sei mesi per poi iscriversi al Centro Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli, che lo sceglie per il suo spettacolo, Can Can degli italiani (1963).
Da sempre appassionato di musica (sin da bambino suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica e il contrabbasso) inizia fin da giovanissimo a esibirsi presso bar e night club. Considerato l’erede di Ettore Petrolini, tra i suoi maestri al Centro Teatro Ateneo si annoverano personaggi di spicco come Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia.
Nel mondo cinematografico inizia a muovere i primi passi come comparsa per poi farsi strasa in film come Le piacevoli notti nel 1966, Lo scatenato, La matriarca e Una ragazza piuttosto complicata e ancora L’urlo di Tinto Brass è del 1968, presentato in concorso al Festival di Cannes.
Certamente è a partire dagli anni ’70 che esplode la sua particolare verve grazie a spettacoli come Il mercante di Venezia, Le mammelle di Tiresia e Il misantropo di Molière e ancora Il dio Kurt, che gli apre la visione verso gli spettacoli da solista grazie ai quali si esprime e fa apprezzare pienamente, ignorando le guide registiche e portando in scena tutto il suo talento di monologhista, cantante, imitatore, ballerino.
Al cinema il suo Mandrake in Febbre da cavallo di Steno ha segnato la storia della commedia. Così come resta iconico il ruolo del Maresciallo Rocca nella fiction Rai, ma tantissimi sono i film e i siparietti di Proietti che il grande pubblico apprezza, vede e rivede. Il Circolo Pickwick, Languidi baci, perfide carezze, Chi dice donna dice donna, Il premio e, tra le ultime interpretazioni, il ruolo di Mangiafuoco in Pinocchio di Matteo Garrone sono solo alcune delle pellicole che ci vengono in mente e nelle quali si condensa il talento dell’attore che, tra le altre cose, non mancò di dedicarsi alla poesia e alla scrittura pubblicando sonetti e due libri: l’autobiografia Tutto sommato qualcosa mi ricordo (2013) e il libro Decamerino. Novelle dietro le quinte del 2015.