Justice League: la regista di Wonder Woman 1984 boccia il film di Joss Whedon
Justice League uscì nel 2017 dopo che Joss Whedon aveva preso il posto di Zack Snyder e si era occupato della post-produzione.
Patty Jenkins, regista di Wonder Woman 1984, ha bocciato la versione di Justice League firmata da Joss Whedon, definendola “contraddittoria“
In attesa dell’uscita di Wonder Woman 1984, la regista Patty Jenkins è tornata indietro nel tempo, esprimendo il proprio parere su Justice League. Era il 2017 quando nei cinema arrivava le versione del film firmata da Joss Whedon, il quale aveva preso in mano il timone dopo l’abbandono di Zack Snyder. L’opera più attesa del DCEU si è rivelata un flop al botteghino ed anche il pensiero di Jenkins a riguardo non sembra essere così positivo.
Intervenuta nel podcast ReelBlend, la regista ha dichiarato che secondo lei Justice League contraddice tutto ciò che è accaduto prima in Wonder Woman e che accade anche in Wonder Woman 1984, su cui all’epoca stava già lavorando. Jenkins ha quindi spiegato: “Credo che Justice League sia stata una specie di anomalia. Stavano cercando di trasformare una cosa in un’altra. E così ho pensato ‘Non riconosco la metà di questi personaggi. Non sono sicura di cosa stia succedendo”. La regista ha inoltre ricordato di aver lavorato a stretto contatto con Zack Snyder proprio per mantenere un senso di continuità del personaggio di Diana Prince attraverso i tre film del DCEU che l’hanno vista coinvolta finora. I due avevano quindi deciso dove sarebbe finita Wonder Woman nell’ultima parte della versione di Justice League firmata da Snyder, così da consentire a Jenkins di riprendere il personaggio, nel film in uscita a Natale, in modo più naturale possibile.
Ricordiamo che Wonder Woman 1984 sarà il primo film della Warner Bros. a seguire il nuovo modello di distribuzione “ibrida” che lo studio ha previsto per tutto il suo listino 2021, quello che cioè vedrà arrivare i film simultaneamente nei cinema e su HBO Max per un mese. La stessa Patty Jenkins ha detto a SiriusXM che questo modello di rilascio era “l’unica opzione buona” durante la pandemia.