Your Name Engraved Herein: recensione del film taiwanese Netflix
Durante l'abrogazione della trentennale legge marziale taiwanese del luglio 1987, due ragazzi scoprono l'amore e lo struggimento, tra pressioni familiari e incessante omofobia sociale.
A livello nazionale, la storia di Your Name Engraved Herein inizia molto prima del suo approdo su Netflix (avvenuto il 23 dicembre). Quello di Patrick Kuang-hui Liu, infatti, è il film taiwanese a tematica LGBTQ col più alto incasso di sempre. A suo modo si tratta di un instant movie, o comunque di una pellicola che fotografa un importante cambiamento storico, perché appena un anno e mezzo fa – il 17 maggio 2019 – l’isola autonoma è diventata il primo luogo in Oriente ad autorizzare e legalizzare l’uguaglianza matrimoniale.
L’obiettivo principale di Your Name Engraved Herein (letteralmente “Il tuo nome qui inciso”) è quindi quello della sensibilizzazione a 360°: non solo nei confronti degli stessi taiwanesi (la legge firmata dal Parlamento e dal Presidente Tsai Ing-wen non è stata ancora del tutto digerita da vari strati della popolazione), ma anche verso gli altri Paesi asiatici – in particolare Malesia e Singapore, in cui rimangono tutt’oggi in vigore norme che criminalizzano le relazioni tra persone dello stesso sesso) e l’occidente, con intento divulgativo.
Your Name Engraved Herein – Per poter esprimere liberamente il proprio amore
Ambientato nel 1987, poco dopo la fine di quasi quattro decenni di legge marziale, ma prima dell’allentamento della repressione sociale, Your Name Engraved Herein racconta con tratto delicato l’iniziazione amorosa di due adolescenti, Jia-Han e Birdy. Due compagni di classe che sviluppano una crescente e imprevista intimità, tra teste che poggiano sulle altrui spalle durante i viaggi in treno e corpi che si aggrappano l’un l’altro sul retro di uno scooter. Un racconto sovente ingenuo, perché strettamente attinente al punto di vista dei due protagonisti.
È questo, senza dubbio, il tratto più riuscito di un’opera che a volte pigia eccessivamente l’acceleratore sul melodramma e sulla retorica dei sentimenti per dimostrare la propria tesi: la capacità di restituire allo spettatore la credibilità della chimica sentimentale e sessuale, anche attraverso lo struggimento e la frustrazione causata dall’impossibilità di poter esprimere il proprio amore. All’interno di una società così repressiva ai due ragazzi non resterà che soffocare il reciproco trasporto emotivo, costringendosi ad essere ciò che non sono.
“Le grandi acque non posso spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo”
La tensione tra fede e sessualità è una delle forze principali che guida il film, che si apre con un verso tratto dal Cantico dei Cantici, l’8.6-7: il riferimento è all’impossibilità di annichilimento di un amore così impetuoso e sconvolgente, nonostante le costrizioni e le restrizioni culturali e familiari. Non a caso gli snodi più importanti di Your Name Engraved Herein passano attraverso le confessioni di Jia-Han a padre Oliver, il prete della scuola superiore in cui i due ragazzi studiano affrontando quotidianamente lo stigma sociale e la diffusa omofobia.
In queste parentesi il cuore della sceneggiatura scritta dal regista Liu assieme a Chu Yu-ming viene messo totalmente a nudo, tra frasi ricolme d’enfasi (“Se dio odia gli omosessuali, che mi mandi subito all’inferno. Forse lì troverò il mio paradiso”) e dolenti rivelazioni (“La gelosia è un serpente. Ti divorerà il cuore”). Così, il dramma romantico assume infine i contorni dell’universalità, nonostante il forte ancoraggio nella specificità di una Taiwan ricca di storia politica. Perché l’amore, a qualunque latitudine, è e dovrebbe essere semplicemente amore, senza nomi o etichette.