Wonder Woman: la regista contro la Warner Bros. “Non volevano leggere le mie idee”
La regista di Wonder Woman ha rivelato che la sua esperienza con Warner Bros. è iniziata molto male. Lo studio non voleva nemmeno leggere il suo copione!
La regista di Wonder Woman Patty Jenkins afferma che la Warner Bros. non voleva leggere la sua sceneggiatura
Sia i fan che i critici considerano Wonder Woman (2017) un traguardo epocale per il DC Extended Universe, eppure la regista Patty Jenkins ha recentemente rivelato che la sua esperienza con lo studio Warner Bros. è iniziata con molta frustrazione, incluso il rifiuto dello studio di leggere la sua sceneggiatura presentata per la pellicola. La regista ha aggiunto che, nonostante lei stessa abbia diretto il film, la sua presenza sul set era ritenuta “simbolica” ai fini della “quota rosa” e che la sua creatività veniva spesso messa in discussione.
Volevano assumermi come simbolo, volevano che andassi in giro sul set come una donna, ma era la loro storia e la loro visione. E le mie idee? Non volevano nemmeno leggere il mio copione. C’era tanta sfiducia nei confronti di un modo diverso di fare le cose e di un diverso punto di vista.
Non è la prima volta che la regista si lamenta del trattamento ricevuto dalla Warner Bros., già il mese scorso aveva rivelato che si era quasi licenziata. Il motivo? Lo stipendio troppo basso. “Stavo per licenziarmi. Ho detto che sarei stata felice di andare in un altro studio e guadagnare un quarto di quello che offrivano perché non è un sequel, è una questione di principio. Non ho mai fatto soldi durante la mia carriera perché non ne ho avuto la possibilità, ma ora ce l’ho io il coltello dalla parte del manico, è tempo di cambiare le regole”.
La regista ha confrontato la paga che le veniva offerta con ciò che guadagnano i suoi colleghi di sesso maschile. Non è certo una sorpresa che quello che le veniva offerto fosse meno della metà. “Sono stati pagati sette volte in più di me per il loro primo film sui supereroi. Poi per i sequel sono stati pagati ancora più di me”.