Zendaya ha dovuto dire di no a tantissimi ruoli. Il motivo è più che valido
La giovane attrice Zendaya ha passato l'intero 2020 a rifiutare sceneggiature. Ecco il motivo di tale coraggiosa scelta!
Ecco perché la giovane Zendaya ha rifiutato tantissimi ruoli nell’ultimo periodo
Zendaya ha passato l’intero 2020 a rifiutare sceneggiature con personaggi femminili unidimensionali, il cui unico scopo nella storia era servire gli uomini. L’ex star di Disney Channel ha quindi detto di no a tanti ruoli, preferendo recitare in ruoli femminili più complessi. Come darle torto! Ne è un esempio l’atteso film Netflix in bianco e nero Malcolm & Marie, che la vede al fianco di John David Washington (Tenet, BlacKkKlansman) in una storia che, secondo molti, odora già di premio Oscar. Già dal trailer, infatti, possiamo notare come l’attrice si sia notevolmente evoluta durante la sua carriera. Di recente ha dato prova delle sue enormi capacità nella serie HBO Euphoria, che presto tornerà con una seconda stagione.
Malcolm & Marie è il ritratto in bianco e nero di un regista emergente e della sua fidanzata che affrontano i demoni della loro relazione, dopo che l’uomo non è riuscito a ringraziare Marie alla premiere del suo film. L’intero film si svolge in una labirintica casa di Los Angeles, concentrandosi esclusivamente sui personaggi e sulla loro complessa dinamica. Marie sembra essere un personaggio avvincente solo dal trailer, ma non è sicuramente il primo ruolo multidimensionale di Zendaya. Rue, l’adolescente tossicodipendente in recupero in Euphoria (per cui ha vinto un Emmy), e Michelle Jones nei film Marvel di Spider-Man sono due dei titoli di spicco dell’attrice.
Sfortunatamente, non tutte le sceneggiature presentano personaggi femminili interessanti e Zendaya ha effettivamente trascorso il 2020 a rifiutare quelle che non la convincevano. Secondo GQ l’attrice ha ricevuto molte offerte di lavoro nell’ultimo anno, ma poche l’hanno davvero incuriosita. Ha detto che i personaggi – in particolare, i personaggi femminili – mancavano di personalità e che la loro esistenza ruotava intorno a quella degli uomini nella storia. Sentiva che i ruoli non l’avrebbero fatta crescere come attrice, poiché erano così simili e ripetitivi.
Non è che le sceneggiature erano brutte o cose del genere, è che molti dei ruoli che stavo leggendo, in particolare quelli femminili, avrei potuto interpretarli tutti alla stessa maniera. Il modo migliore per spiegarlo è che questi personaggi, di solito, servono ad aiutare il personaggio maschile ad arrivare dove deve andare, a fare ciò che deve fare. Non hanno davvero un arco narrativo tutto loro. E di solito si sentono molto unidimensionali nel senso che non ci sono molti strati emotivi in loro, il che significa che sembrano tutti molto simili. Sarebbe stato facile, fantastico farli, ma non sarei cresciuta come attrice.