Mark Ruffalo e quello strano sogno grazie al quale ha scoperto di avere un tumore al cervello
Mark Ruffalo ne ha passate di ogni, ma ecco come ha scoperto di non stare bene...
Mark Ruffalo non è il primo attore che capita per la strada: si tratta dell’interprete di ruoli molto noti, come quello di Hulk per la Marvel Cinematic Universe. Alcuni anni fa l’attore ha scoperto di avere un cancro al cervello, che lo ha portato ad affrontare un periodo complicato. Il modo in cui questa notizia è venuta fuori, però, lascia senza dubbio a bocca aperta.
Come Mark Ruffalo ha scoperto di avere un cancro al cervello
Nel maggio del 2001 è iniziato per l’attore Mark Ruffalo un periodo decisamente pesante, segnato sopratutto dalla scoperta del suo cancro al cervello. Stando a quanto raccontato dall’attore, pare che sia venuto a scoprire questa cosa a causa di un sogno lucido. Un sogno lucido è un evento in cui si ha la coscienza di star sognando, ma non si può fare altro che stare fermi e vedere la scena, dato che non ci si riesce a muovere.
In questo sogno lucido, Mark Ruffalo ha visto se stesso con un tumore al cervello. L’evento lo ha talmente tanto traumatizzato che ha subito deciso di andare a fare degli accertamenti, per capire se tutto quello fosse un evento premonitore. Nonostante l’intero staff medico pensasse che quella fosse una situazione poco attendibile, dalla risonanza magnetica è venuto fuori che l’attore di fatto aveva una massa tumorale, grande come una pallina da golf, dietro il suo orecchio sinistro.
Una volta fatti i dovuti controlli, si è subito visto che la massa era di fatto benigna, quindi si è proceduto immediatamente con l’asportazione di quest’ultima. La parte complicata è stata senza dubbio il post operatorio. A detta dell’attore, il tutto è risultato un’esperienza davvero molto difficile, che lo ha messo più di una volta a dura prova. La storia di Mark Ruffalo ha fatto il giro del mondo, non solo per la sua notorietà, quanto anche per la sua particolarità. Il tutto, inoltre, è venuto fuori solo molto tempo dopo, dato che gli unici a sapere della diagnosi erano il suo dottore e il suo migliore amico.